La filosofia cinese – II parte – Il Taoismo

La filosofia cinese, che prende il nome di Zhèxuè (traduzione) solo dal 1800, si fonda sui 2 più antichi culti del continente asiatico, quello di Confucio (VI-V sec a.c.) e quello del Dao (IV-III sec a.c.), si aggiunge postuma, l’influenza del buddismo, che non trova i suoi natali in Cina ma in India (data), e si diffonde pienamente solo nel V secolo d.c.

Il “Dao”, che è la parola cinese per “via”, indica per l’appunto la via che conduce alla conoscenza del sapere come, caratteristica tipica del ragionamento pratico cinese, dove i perchè passano in secondo piano. Il pensiero originale, si basa fondamentalmente su 2 autori Zhuāngzǐ e Laozia cui sono stati rispettivamente attribuiti i testi Zhuāngzǐ (per metonimia) e Daodejing. In questi libri viene descritto il Dao come corso naturale delle cose al quale l’uomo non deve opporsi, contrapponendosi così alla teoria del Confucianesimo.

Per il daoista (o taoista), il concetto di conoscenza, andrebbe acquisito, non tramite l’apprendere confuciano, ma con un esercizio quotidiano che porti ad un “saper fare” istintivo tramite la pratica del gōng fu (traslitterato oggi kung fu), tecniche Taoiste di respirazione, meditazione e Qì gōng (Ch’i kung) che hanno influito pesantemente sulle pratiche marziali. Il Qì gōng è considerata una pratica necessaria a fondersi con il Dao per aspirare a diventare un uomo vero, ossia, immortale.

Il controllo del Qì (da leggersi Ci), è una componente fondamentale di questa disciplina. Il Qì è il principio che dà forma ad ogni cosa materiale e immateriale, spesso tradotto come flusso energia vitale, è rappresentato dal simbolo del vapore, stato intermedio in continua trasformazione tra liquido e solido, fuoco e acqua, cielo e terra, un elemento quindi, in continuo movimento.

Come molti sanno, il Taoismo gioca molto sulla teoria degli elementi contrastanti, e più del Qì, ne sono i massimi esponenti lo Yīn e lo Yàng. Questi 2 principi contrapposti, sono necessari l’uno all’altro ed il declino dell’uno a favore dell’altro è garanzia di tutte le cose che si trasformano e si alternano ciclicamente.

E’ utile dividere il Taoismo in scuola taoista (dàojiā) e religione taoista (dàojiào), dove è possibile identificare nella seconda accezione la disciplina del privato cittadino attraverso gli esoterismi, i rituali e le tecniche di meditazione espresse nel “Canone taoista” il Dàozàng. Quest’ultimo scritto è un testo sacro in cui furono raccolti da un monaco taoista del periodo, tutti gli insegnamenti relativi al taoismo  inclusi commentari ed esposizioni di vari maestri sugli insegnamenti originali del Daodejing e dello Zhuangzi.

Il Daoismo rappresenta quindi uno stile di vita molto pratico, una filosofia incentrata sulla ripetizione di gesti canonici che ci aiuta ad entrare in armonia con “il flusso delle cose“, ricordando molto l’eraclitea teoria del “panta rei”, altra scuola di pensiero in cui il continuo cambiamento dello stato delle cose è al centro del discorso.

Continua…