La classifica delle 100 città più sostenibili del 2018

Quello della sostenibilità energetica ed ambientale è oggigiorno un tema estremamente caro a tutti e specialmente a quelle città che si candidano ad accaparrarsi lo status di “smart city”. In questo contesto, le nuove tecnologie della comunicazione si inseriscono con il compito di integrarsi e di accontentare le esigenze dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni nel pieno rispetto dell’equilibrio ambientale del territorio.

In diverse città, gli abitanti devono affrontare enormi sfide per soddisfare i loro bisogni primari di sopravvivenza, come ad esempio trovare il giusto alloggio e garantirsi l’accesso a cibo, acqua e calore. Una volta soddisfatti, i grandi centri abitati rappresentano dei potenti motori che riuniscono le persone e consentono la condivisione delle risorse per soddisfare le esigenze collettive.

Ma quali sono gli aspetti concreti che rendono una città sostenibile sotto più punti di vista e quali zone del pianeta si sono rivelate più sensibili nei confronti delle tematiche ambientali? A fornire i parametri di analisi è il Sustainable Cities Index di Arcadis, un indicatore che valuta il grado di sostenibilità delle città dalla prospettiva dei cittadini, cercando di capire in modo più approfondito in che modo si cerca di tener conto dei bisogni particolari degli abitanti.

Anche nell’edizione 2018, Arcadis ha stilato il proprio ranking inserendo le prime cento città al mondo e valutandole sui tre pilastri fondamentali della sostenibilità: “People” per l’ambito sociale, “Profit” per quello economico e infine “Planet” in riferimento all’ambiente. In cima alla graduatoria come città più sostenibile del 2018 si trova Londra, classificatasi seconda sia in People che in Profit e all’undicesimo posto per il Planet. La capitale britannica è una delle poche città bilanciate ad alte performance con punteggi competitivi su tutti e tre i pilastri, risultando molto efficiente in aspetti delicati come la cura della qualità dell’aria e la gestione dei rifiuti. Molte città rinomate ottengono uno score elevato sulla loro performance economica, ma restano indietro proprio sulle loro prestazioni sociali e ambientali.

Lo strapotere delle città europee ha monopolizzato il podio della classifica di Arcadis. Al secondo posto si trova infatti Stoccolma, che con la sua recente riorganizzazione urbana ha valorizzato l’importanza delle aree verdi e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili per le esigenze di carattere energetico. Terzo posto per Edimburgo, città meglio piazzata nell’indice People, mentre ai piedi del podio si piazza Singapore, prima in classifica per quanto riguarda l’indice Planet grazie alla politica urbana degli ultimi anni che ha ottimizzato l’integrazione fra esigenze degli abitanti e urbanistica sostenibile e che le ha attribuito il soprannome di “città giardino”. A chiudere la top 5 si trova Vienna, diventata in poco tempo un esempio di “smart energy city”.

Tra le prime 20 città sostenibili figurano per lo più metropoli europee consolidate. Oltre Singapore, a rappresentare l’Asia ci sono Hong Kong al nono posto e Seoul al tredicesimo. Gli Stati Uniti portano in alto il continente americano presentandosi con tre città nella parte superiore della classifica: New York in quattordicesima posizione, San Francisco in sedicesima e Seattle in diciannovesima. Altre due illustri città come Tokyo e Sydney, rispettivamente 33esima e 34esima, sono competitive per People, ma necessitano di progredire sia in Profit che in Planet. Le principali città di Africa e Asia si trovano invece nelle ultime dieci posizioni, principalmente a causa dei loro indici di sostenibilità economica. Crescere una solida economia locale è infatti un aspetto critico della sostenibilità a lungo termine, in particolare per quanto riguarda la stretta associazione tra prestazioni economiche e miglioramento della qualità della vita. L’Italia difende i propri colori piazzando due città nella prima metà del ranking: Roma è al quarantesimo posto, mentre Milano al quarantaduesimo.

Sustainable Cities Index 2018 [arcadis.com]

Le basi per la sostenibilità delle città risiedono principalmente in una forza lavoro istruita e sana, nelle infrastrutture efficaci a basse emissioni di carbonio, nella facilità di fare affari e nell’accessibilità ai trasporti pubblici. Altro aspetto di fondamentale importanza è rappresentato dall’impatto della rapida diffusione delle tecnologie digitali sull’esperienza dei cittadini e sul rapporto tra la città e il suo popolo. Resilienza dei dati per inondazioni o tempeste, bollette di utenza digitalizzate, applicazioni di mobilità personalizzate per Mobility as a Service (MaaS) sono citati come esempi di strumenti digitali urbani di successo. Secondo il report di Arcadis, le città devono concentrarsi su una resilienza a lungo termine ben pianificata, anche se sono soggette a cambiamenti e tendenze a breve termine. Questo percorso richiede il sostegno e il coinvolgimento dei cittadini, mentre allo stesso tempo, le città possono anche imparare gli uni dagli altri.

Giuseppe Forte