Kubark: il libro delle torture moderne dei paesi occidentali

Le recenti immagini delle torture effettuate dall’Isis ai suoi prigionieri hanno fatto il giro del mondo e hanno riaperto il discorso dei diritti dei prigionieri. I servizi segreti di tutto il mondo hanno i propri metodi per estorcere le informazioni, che diciamo sono assimilabili ai vecchi metodi del Medioevo, solamente che sono meno macabri e più studiati, per colpire psicologicamente l’interrogato e non fisicamente. Il Kubark è un manuale su tecniche di interrogatorio dure, di diretta derivazione militare, elaborato in USA e rivolto ai funzionari e agli agenti della CIA. All’interno delle sue 126 pagine ci sono tecniche di controspionaggio e metodi per estorce informazioni studiati in maniera scientifica. Ecco i metodi più utilizzati di questo rapporto.

L’isolamento

L’isolamento è un metodo molto efficacie per colpire una persona a livello psicologico, facendolo rimanere isolato, questo perde le sue certezze e la sua forza mentale. Il Kubark ha elencato nei suoi rapporti come gli isolati perdessero il lume della ragione avendo attacchi di panico e iniziando a sviluppare fobie. Sintomi primari dell’isolamento sono la superstizione, l’amore estremo per altri esseri viventi, percepire oggetti inanimati come vivi, e allucinazioni.

Deprivazione del sonno

La deprivazione del sonno ha un effetto fortissimo sulla psiche umana. Il sonno è un elemento che contribuisce al nostro benessere mentale, e senza di questo per un periodo lungo si va verso la pazzia, infatti si possono avere allucinazioni e psicosi.

Il KUBARK prevede che, dopo un periodo di tortura attraverso la deprivazione del sonno, il prigioniero venga fatto riposare, per poi riprendere con l’interrogatorio. La sola paura di essere torturato tramite la deprivazione del sonno è sufficiente per far crollare anche il più forte malcapitato.
Menachem Begin, ex Primo Ministro israeliano, è stato prigioniero del KGB, ed ha subito la deprivazione del sonno. Parlando di questa orribile tecnica dice:

“Nella mente del prigioniero interrogato, inizia ad esserci confusione. Il suo spirito è stanco morto, le gambe sono instabili, ed ha un solo desiderio: dormire…Chiunque abbia sperimentato questa tortura sa che nemmeno la fame e la sete sono paragonabili a questo”

Secondo uno studio effettuato a Singapore la deprivazione del sonno può addirittura creare false memorie frutto di esperienze allucinatorie o di errate percezioni sensoriali, fino a condurre alla pazzia.

Deprivazione sensoriale

La deprivazione sensoriale consiste nel privare un prigioniero di ogni stimolo proveniente dal mondo esterno azzerando i suoi sensi principali. Le persone vengone messo in una cella isolata, buia senza che possano sentire nessuno rumore per un tempo indefinito. Bastano solo 15 minuti di deprivazione sensoriale per avere allucinazioni, attacchi di panico, paranoia. Alcune ore di questa tortura equivalgono a mesi di prigionia. Questa fa si che il soggetto in poco tempo sia più malleabile.

Umiliazione sessuale

L’umiliazione sessuale si basa sulle credenze religiose del prigioniero, e cambia a differenza del sesso. Ad esempio un cattolico che è contro l’omosessualità può essere spinto ad avere comportamenti ambigui. Il prigioniero può essere costretto ad indossare biancheria femminile, in una serie di abusi psicologici, e talvolta fisici, che lo portano al punto di rottura.
Un esempio classico di questa torutra è quello di Fahim Ansari, accusato dell’attentato strage di Mumbai, che ha subito torture sessuali riportando lesioni ai genitali. Nel carcere di Abu Ghraib sono state perpetrate umiliazioni a sfondo sessuali di ogni tipo.

Freddo estremo

E’ il più usato dal governo cinese. Il prigioniero viene bagnato e messo in una fredda cella. Alcuni sono costretti a correre sulla neve nudi, o lasciati a dormire in terra in inverno in una cella non riscaldata. Diciamo che il metodo funziona…

Fobie e minacce

Vengono sfruttate le fobie del prigioniero per distruggerlo mentalmente. Se per esempio una persona ha paura dei serpenti o dei ragni viene lasciato in una stanza piena di questi. Dopo viene interrogato con la minaccia di riportarlo in quella stanza. Il Kubark suggerisce quindi di scavare nella mente del prigioniero per usare le proprie paure contro di lui.

Water boarding

Gli Usa hanno confermato il suo utilizzo. Si tratta di una sorta di affogamento controllato. Il prigioniero viene sdraiato, gli viene messo un asciugamano sul viso e gli viene gettata acqua addosso. Gli agenti della CIA che lo hanno provato non hanno resisti più di 14 secondi.

Julia Leyton, giornalista lo descrive così: “Il water boarding viene eseguito ponendo una persona su un tavolo inclinato, con la testa nel punto più basso ed i piedi in cima. L’interrogatore lega le braccia e le gambe del prigioniero in modo che non possa muoversi, e gli copre la faccia, alcune volte con del tessuto, altre con del cellophane. Poi si comincia a far cadere acqua sul viso del prigioniero; dipendentemente dal metodo, l’acqua entra o non entra nel naso e nella bocca del prigioniero. Ma l’esperienza fisica di essere sotto ondate di acqua sembra essere secondaria a quella psicologica. La mente del prigioniero crede che di essere realmente sul punto di affogare”.

redazione