Hai rotto i jeans? Non c’è problema: buttali nell’umido

L’industria della moda è una delle produzioni più inquinanti al mondo, tant’è vero che tutto il mondo del fashion ora è rivolto ad un’etica di maggiore sostenibilità. Pensate che per produrre un paio di jeans sono necessari quasi 10.000 litri d’acqua. Numeri pazzeschi non è vero? Soprattutto se a questi vengono aggiunti i costi dello smaltimento. Oggi però si sta trovando una soluzione: i jeans compostabili.

IG: @candianidenim

Non solo compostabili ma anche made in Italy! Eh si, è infatti l’azienda milanese Candiani denim a voler inventare questo nuovo tessuto biodegradabile. L’obiettivo? Creare un denim completamente ecologico entro la fine del 2020. Sembra inoltre che si stia vedendo, a questo proposito, la luce in fondo al tunnel: Alberto Candiani afferma infatti che ad oggi stanno già producendo tessuti biodegradabili al 90%. In fondo cosa volete che sia aggiungere un misero 10% per loro?

IG: @candianidenim

Siamo sicuri però che tutti ora vi state chiedendo come viene realizzato il tessuto di questi jeans così green. Niente di più semplice (si fa per dire). Per realizzare i jeans computabili viene utilizzata la tecnologia Kitotex, un brevetto originale Candiani che permette di utilizzare nei tessuti una sostanza naturale derivante dai crostacei.

A questo punto si fa spazio però un’altra domanda: se tutto questo enorme lavoro di ricerca ne valga davvero la pena. La risposta è altrettanto ovvia: certo che si. L’innovazione e lo sviluppo sono le chiavi del futuro, soprattutto nella moda. Solo in questo modo i capi potranno essere belli esteticamente e, soprattutto, non essere inquinanti. Si unisce insomma l’utile al dilettevole. E poi, diciamocelo, non è affascinante dire che si ha nell’armadio i primi jeans compostabili al mondo?

Rebecca Bertolasi