Intervista agli Altarboy: dopo Baby alla conquista del mondo delle serie tv

Dopo anni di collaborazioni e successi nel mondo dell’elettropop ecco la consacrazione degli Altarboy, duo romano che ha raggiunto l’apice del successo grazie alla collaborazione con la serie Baby (firmata Netflix), che parla dello scandalo delle Baby Squillo delle Parioli (Roma).

Il duo ha partecipato alla creazione delle colonne sonore nelle tre stagioni che hanno accompagnato milioni di spettatori in tutto il mondo concludendo questa strepitosa collaborazione artistica con Vertigini, in collaborazione con Levante.

Durante le tre stagioni di Baby, prodotto di punta di Netflix Italia, sono molte le canzoni da voi prodotte presenti nelle colonne sonore. Come è nata questa collaborazione e quali sono i frutti che vi ha portato?  

Stavano girando la serie nello stesso palazzo dove noi abbiamo lo studio. Ci siamo fatti presentare Marco de Angelis che insieme al fratello Nicola è il produttore. Noi attraversavamo una fase di cambiamento e stavamo lavorando al nostro primo album synth pop dalle atmosfere dream “Way Beyond”. Lo abbiamo invitato, lo abbiamo inchiodato alla sedia e lui lì è rimasto, si è subito innamorato del nostro suono. Non voleva andare più via. Sentiva e risentiva i due singoli “Blow” e “You on me”. Il giorno dopo si è presentato con una bottiglia di vino francese, una scatola di sigari e abbiamo brindato.

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Così come le protagoniste della trama, anche voi venite dai Parioli ma con una storia ben differente. La vostra carriera si è addentrata nel mondo dell’elettronica lasciando fin da subito il segno. Cosa rappresentano davvero gli Altarboy? 

Siamo prima di tutto amici, siamo cresciuti insieme e abbiamo condiviso tante esperienze che ci hanno unito e rafforzato. La musica ci ha unito sempre. Possiamo dirti che noi per fare colpo sulle ragazze gli registravamo dei tape, non tiravamo fuori il portafogli. Musicalmente parlando poi abbiamo avuto la fortuna di nascere e crescere in un quartiere che offriva molto dal punto di vista della scena. C’era un po’ di tutto e avevamo la possibilità sia di andare in studi di registrazione come il Forum Music Village e incontrare artisti come Morricone, Quincy Jones, I Duran Duran, Vangelis, Renato Zero, Claudio Baglioni, Venditti, Piovani, la Bertè, veramente e  tanti altri a cui noi ovviamente chiedevamo la foto di turno. Poi la sera si usciva e si andava fino a tardi in club come il “Piper” l’Alien, il Much More, l’Hysteria e potevamo sentire il suono che arrivava da Londra da Detroit, Chicago, da Bruxelles.

Parlando ancora di Baby, nella colonna sonora dell’ultima stagione sono presenti varie canzoni prodotte da voi tra cui una in particolare, Vertigini, brano elettro-pop in collaborazione con Levante. Collaborare con un’artista prettamente indie è stato un po’ come uscire dalla vostra comfort zone? 

Nell’ultima stagione siamo presenti con due singoli: “Vertigine” e “Bad Inside”. Nel produrre Vertigine ci siamo sentiti perfettamente a nostro agio poiché la collaborazione con Levante è stata portata avanti nel rispetto dei nostri percorsi. Pensiamo di aver realizzato un brano di forte impatto mantenendo il nostro marchio di fabbrica, il nostro suono.

Mai come in questo periodo il mondo della musica sta sperimentando un fenomeno di evoluzione senza precedenti. Quanto credete che sia cambiata la scena della musica elettro e quali vantaggi/svantaggi ha portato questa evoluzione? 

La musica elettro ma diciamo l’elettronica in generale da diversi anni si è aperta contaminandosi con altri generi ridisegnando e allargando i propri confini.  Noi oltre ad essere producers componiamo e arrangiamo quindi non abbiamo trovato grandi problemi, anzi abbiamo la possibilità di sperimentare sonorità nuove con generi diversi e apparentemente più classici come il pop ed il rock. L’evoluzione in questo senso va vista come una possibilità per chi sa fare bene questo lavoro e non come un limite.

Dopo la collaborazione di successo con Baby esistono piani futuri per gli Altarboy? E se sì, terranno in considerazione il mondo delle serie tv? Il vostro genere negli ultimi anni è diventato il simbolo delle serie tv giovanili e sembra essere irresistibile per tutti i produttori.  

Assolutamente si. Stiamo lavorando ad un secondo album e ad altri feat sia in inglese che in italiano. Nei nostri progetti futuri continueremo a collaborare anche con il mondo delle serie. Per noi è veramente stimolante essere diventati un punto di riferimento per i giovani e per gli addetti ai lavori.

Visto il successo della sperimentazione con Levante, quali sarebbero altri artisti più mainstream con i quali vi farebbe piacere collaborare in futuro? 

Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto con Levante. Per ora ci teniamo stretto questo. Certo se suonano al nostro studio i Daft Punk non gli diciamo ripassate…

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Marco Russano