Antonio Mezzancella

Intervista ad Antonio Mezzancella il coach dei Gemelli di Guidoni a Tale e Quale Show

Ancora un trionfo per Antonio Mezzancella nel programma di Rai 1 Tale e Quale Show di Carlo Conti. Dopo la vittoria nei panni di concorrente nel 2018 e poi nel torneo dei campioni del 2019, Mezzancella è stato richiamato dal format Rai per far parte del gruppo di coach per aiutare i concorrenti dell’edizione 2021 a preparare le loro imitazioni. Di certo l’esperienza esperta di Antonio Mezzancella è risultata preziosa per i membri del suo team.

I vincitori dell’undicesima edizione di Tale e Quale Show sono proprio “allievi” di Antonio, i Gemelli di Guidonia che nell’ultima serata si sono aggiudicati la vittoria con la performance che li ha visti duplicare i Beatles in Help!.

In questa intervista rilasciata a Social Up, avvenuta pochi giorni prima della finale del programma cult di Carlo Conti, ripercorriamo i momenti salenti del percorso artistico di Antonio Mezzancella e la scoperta di voler essere un imitatore.

Dopo 2 triofi a Tale e Quale Show come concorrente a Coach, come si sta dall’altra parte?

Si ci sente molto bene, perché si ha consapevolezza di ciò che significa essere su quel palco e tutte le tensioni che si possono avere. Questo carico di emozioni che, per primo ho provato, cerco di trasformarlo in consigli e supporto per coloro che, ora, sono i miei allievi.

Come valuta i concorrenti di quest’edizione?

I miei, personalmente, sono delle grandi soddisfazioni. Delle vere e proprie scoperte e riscoperte. Conoscevo già, sia i Gemelli di Guidonia che Pierpaolo Pretelli. E’ stata una sorpresa, ma anche una fortuna mi siano stati assegnati proprio loro. Ho avuto la possibilità di vivere anche dal punto di vista lavorativo persone che conoscevo già in ambito extra lavorativo. In qualche modo abbiamo cercato di rendere questo tempo passato insieme nel modo più costruttivo.

Chi pensa possa aggiudicarsi questa edizione? (Domanda fatta prima della finale di Tale Quale Show!)

I Gemelli di Guidonia hanno sicuramente grandi possibilità. Sono primi in classifica, già prima della finale, seguiti da Dennis Fantina e Francesca Alotta. Tifo un po’ per i miei… I Gemelli…

Da esperto, qual è un buon consiglio per diventare un buon imitatore?

Servono un grande spirito di osservazione e tanta memoria. Bisogna ricordare ogni minimo particolare, della voce, ai gesti e i movimenti. Dopo questa fase d’osservazione bisogna poi riproporre ciò che si è visto. E’ fondamentale tentare di immedesimarsi il più possibile ed entrare nel personaggio… farlo tuo.

Tornando indietro ai suoi esordi… Imitatore ci si nasce o ci si diventa?

Sicuramente ci si nasce. Da lì poi è possibile distaccarsi e fare altre cose. Io sono nato e cresciuto come imitatore, ma ogni volta che posso mi distacco e mi concentro anche in atri ambiti, come fare il presentatore. Sì esce un po’ dal ruolo, ma la prima passione è ciò che conta e quella, riaffiora sempre.

Ha sempre saputo di voler fare l’imitatore e che questa poteva essere la sua professione?

In realtà no! Sono cresciuto imparando a restare con i piedi per terra, con i valori d’altri tempi che non valutavano positivamente il lavorare nel mondo dello spettacolo, come se non fosse ritenuta una professione seria. Non è state quindi la mia prima scelta, poi nel tempo, si sono concatenate diverse situazione e sono arrivato quasi naturalmente a fare questo.

Una curiosità… Immagino nella vita privata, nelle cene tra parenti e amici… Le viene mai fatta qualche richiesta d’imitazione in particolare?

In passato era molto frequente. Non c’era una richiesta esplicita, ma gli argomenti erano buttati lì e pian piano spingevano me a continuare con delle imitazioni. Negli ultimi tempi, chi mi è intorno ha ormai la consapevolezza che questo è il mio lavoro e nei momenti di relax cercano di farmi riposare.

Qual è stato il momento più difficile nel suo percorso?

Beh, ogni momento può diventare difficile. Penso all’anno scorso, quando con la pandemia, io e tantissimi miei colleghi ci siamo ritrovati a riflettere su quanto possa diventare effimero il nostro lavoro. Oggi puoi essere riconoscibile e riconosciuto, avere diversi incarichi, ma poi in un attimo può cambiare tutto e ciò che hai costruito sembra non valere niente.

Altri progetti?

Sicuramente è in cantiere la realizzazione di altri quattro puntate di Tali e Quali con personaggi non famosi ed anche lì sarò in veste di coach, andranno in onda a gennaio. Continuerò nel mio lavoro radiofonico con Tutti Nudi su Radio 2 e si sta pensando anche ad una teatrale, sperando possa iniziare presto.

Benito Dell'Aquila