Intervista ad Angelica Sepe: “Dalla musica alla cucina è un amore infinito”

Allieva e pupilla di Roberto Murolo, Angelica Sepe è una cantautrice e musicista di rango. Ha tenuto concerti in quasi tutte le parti del mondo, esportando la tradizione melodica partenopea con grandissima classe. D’altronde, per lei, la musica diventa una realtà che consente di comunicare, di esprimere sé stessi, i diversi sentimenti e momenti della propria vita e della propria anima. Qualcuno l’ha anche definita “l’Artista della pace“, visto il suo grandissimo impegno sociale verso la cultura della vita nel rispetto delle diversità. Portavoce di pace, di dialogo, di solidarietà, sempre fedele alla sua tradizione musicale,  si impegna ad approfondire, praticare e diffondere la cultura della non violenza, del rispetto delle scelte individuali, dei valori umani e civili, della libertà, della verità, della giustizia, del dialogo e della solidarietà tra i popoli.

Nel 2019 la ritroviamo in televisione: partecipa come giudice musicale e presidente di giuria allo show condotto da Michelle Hunziker  e J-Ax “All together now“.

Oggi, insieme ai tantissimi concerti che la vedono protagonista indiscussa della musica tradizionale napoletana, porta in alto anche il nome della cucina partenopea, partecipando a “La prova del cuoco“.

Viene definita l’ambasciatrice della canzone popolare italiana nel mondo, grazie anche ai numerosi concerti che l’hanno vista esibire ovunque. Ma quanto manca l’Italia, quando si viaggia così tanto? E’ vero che non c’è niente come casa?

E’ verissimo: casa manca sempre. Però, posso dirti che, proprio perché sono una persona molto curiosa, amo conoscere sulla mia pelle tutte le sfaccettature che il Paese che mi sta ospitando è in grado di darmi. Questo aspetto lo noto soprattutto in cucina: sì, avrò sempre nostalgia dello spaghetto, ma l’idea di poter provare qualcosa di nuovo o di farmi spiegare la preparazione di un piatto, è una cosa che mi alletta sempre tantissimo. Secondo me è interessantissimo vedere come gli altri popoli mangiano e come sono in grado di gestire la cucina: d’altronde, ogni mondo è paese, prodotti e ricette compresi!

E’ allieva e pupilla del grandissimo Roberto Murolo: qual è il più bel ricordo che ha di lui? E com’è stato averlo come insegnante?

Roberto Murolo è stato un insegnante eccezionale, perché mi ha insegnato tutto ciò che era la musica napoletana e tutto quello che era e significava il dialetto napoletano. Grazie a lui oggi conosco più di duemila canzoni, tutte segnate sul mio librone nero da lui, con accenti e apostrofi, indicazioni su come si dovesse pronunciare una determinata frase o parola. La cosa più importante che credo sia riuscito a passarmi, è stato l’insegnarmi a cantare senza volgarità. Cadere in aspetti un po lascivi, quando si parla di Napoli e delle sue canzoni neo-melodiche moderne, è facile: un luogo comune fin troppo comune.

In realtà non è così, io in primis sono una portatrice sana nel mondo di quella che è la tradizione della canzone napoletana. Forse, questo ultimo aspetto lo riscontro anche nella cucina: è infatti capitato che in una puntata de “La Prova del Cuoco”, io abbia dedicato un piatto al mio grandissimo maestro. Il “coniglio all’ischitana” è un secondo che mi ricorda ogni nostro viaggio ad Ischia.

Viene definita anche come “l’artista della pace”, visto che le sue canzoni sono spesso inni verso la cultura della vita nel rispetto delle diversità. Cosa crede abbia di bisogno, il mondo adesso, per poter vivere in armonia?

Fin dagli albori della vita,  sono sempre esistiti diversi incastri tra i diversi popoli. Tutte le contaminazioni che abbiamo avuto, in special modo in Campania, è come se già fossimo un popolo “misto”. Io sono aperta a tutto ciò che stia ad indicare ospitalità e amore verso gli altri. Anche per quello che riguarda la questione dei rifugiati politici, dei clandestini o delle persone non italiane che arrivano nel nostro Paese da territori martoriati dalle guerre, la situazione è molto delicata. Penso però anche che chi è credente o religioso, non possa mettere un veto su questa cosa. Che poi debbano essere disciplinate queste situazioni, questo è un altro discorso. Un discorso burocratico, però, non umanitario.

Com’è stato lavorare e collaborare con Michelle Hunziker e J-Ax in “All Togheter Now”?

J-Ax mi ha sorpreso completamente! Ha una preparazione musicale pazzesca: è veramente una piccola enciclopedia della musica. Conosce tutti i generi e gli strumenti e ha davvero una grande testa. Michelle, dal canto suo, è una presentatrice e conduttrice straordinaria, perché lei è proprio brava nel fare il suo lavoro. Non è condizionabile, infatti dice tutto ciò che pensa, e questo aspetto lo rivedo molto in me: siamo talmente abituate a fare spettacolo, che per noi la telecamera diventa una cosa normale. E’ come se stessimo con la “cucchiaia” in mano a rigirare il ragù!

Un’altra tua grandissima passione è la cucina, che l’ha ha addirittura portato ad aprire un ristorante a Roma. Quanto secondo lei musica e cucina sono profondamente collegate?

A mio parere sono legate da un filo conduttore incredibile. La musica è ricordo, e la cucina lo è altrettanto. Addirittura, molte volte, si cucina insieme mentre si ascolta della musica! A me capita spessissimo: come quando, mentre sto facendo il ragout, mi viene in mente una canzone come “Reginella” e mi metto a cantare mentre rimescolo nella pentola. La connessione è proprio reale, soprattutto perché le considero due arti di pari livello: nessuna delle due è superiore all’altra, ma anzi, si completano a vicenda. Il filo conduttore che secondo me le lega così profondamente è un senso, cioè l’olfatto. Sicuramente vi sembrerà impossibile immaginare una cosa del genere: l’olfatto con la musica cosa c’entra? Eppure è così: per me anche un suono può avere un profumo paradisiaco.

In questa ultima stagione de “La Prova del Cuoco” sei sempre presente, ma se dovessi scegliere un piatto a cui è profondamente legata e che magari è anche il suo cavallo di battaglia tra i fornelli, quale sceglierebbe?

Senza ombra di dubbio, la pasta e fagioli alla napoletana, che è una delle cose che mi piace di più, sia da cucinare che da mangiare. Inoltre questo piatto mi lega profondamente alla musica jazz, che adoro. Questo connubio per me è così significativo perché spesso a casa mia si preparava questo piatto in presenza di amici. Gli stessi con cui dopo pranzo ci mettevamo a suonare il jazz.

Ci sono nuovi progetti che l’accompagneranno verso la fine di questo 2019 e inizio del nuovo anno di cui vorrebbe parlarci?

Intanto mi sto dedicando a scrivere un libro che collega le mie più grandi passioni: musica e cucina. Si intitolerà “Ogni amore ha il suo sapore”. Vi racconterà di mie ricette, trasmesse anche su “La prova del cuoco”, e di canzoni a cui sono profondamente legata. Non solo, una parte di questa raccolta, vi parlerà anche dei prodotti naturali della nostra terra, che noi comunemente utilizziamo nelle nostre ricette. Io sono favorevole ad un’alimentazione biologica e ho cercato di farlo trasparire durante la scrittura del libro.

Un altro mio libro, dal 2 Dicembre è già presente nelle librerie di tutta Italia: “Incanto di Natale”. Tra le sue pagine cerco di portarvi con me e di  riproporvi tutte le ricette che per me hanno da sempre reso speciale questa festa.

Altri progetti in pentola mi vedranno continuare a stare davanti alle telecamere de “La prova del cuoco”. Altri ancora nella mia amatissima Napoli, in cui conto di fare diversi concerti di musica partenopea anche sotto forma di lirica.

Alessia Cavallaro