Intervista ad Alessia Foglia – Una scommessa vinta con determinazione e talento

Solare, dinamica e senza paura di osare, Alessia Foglia è una delle influencer note al mondo dei social network che grazie al suo blog e alla sua capacità di reinventarsi ha sfondato le barriere del web ed è arrivata al cuore di molti. Un progetto, il suo, nato quando ancora la realtà del blogging e dei social media non era in auge quanto adesso. La chiave? Un passato di studi nel settore delle comunicazioni, una forte passione per il bello e la moda, una carriera avviata e tanto talento.

Ad oggi Nothing to amend conta migliaia di visualizzazioni, alcuni collaboratori e una rigida scaletta di programmazione. Una cura maniacale pervade ogni aspetto di questo progetto imprenditoriale destinato a diventare sempre più forte e solido: dalla scelta dei contenuti, l’editing delle foto alla selezione dei brand da promuovere.

Alessia Foglia è divenuta un vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale tanto che sono sempre moltissime le signore che le chiedono consigli, si rivolgono a lei e la seguono su tutti i suoi canali.

Inoltre, grazie alla collaborazione con QVC Italia, un colosso nelle vendite televisive, con un bacino di utenza che spazia dagli Stati Uniti alla Germania, Alessia ha avuto la possibilità di raccontarsi in modo diretto, chiaro e senza maschere a tutte le sue lettrici che, con trepidazione, ogni mercoledì attendono i suoi show di “Adesso Moda”. Una chiacchierata tra amiche che le permette di dare delle dritte e dei suggerimenti per abbinare i prodotti venduti da QVC Italia, senza mai perdere di vista le tendenze e lo stile.

Dunque una capacità comunicativa che emerge padrona in tutti i suoi aspetti, una capacità comunicativa che non è passata inosservata nemmeno agli occhi di QVC Italia.

La ragione di tanto successo affonda le proprie radici nel passato, fatto di studio del mondo della comunicazione, ma anche della moda, delle proporzioni ed una buona dose di istinto. Un passato che le ha concesso di costruire con cura e consapevolezza il suo futuro. Alessia Foglia è infatti personal shopper, una figura emergente che accorre in soccorso di persone normali che si rivolgono a lei per reinventare la propria immagine, valorizzarsi e scegliere i capi più adatti alla propria fisicità.

Ed è proprio qui la forza di Alessia, nell’aprire gli armadi, saper ascoltare le persone che ha di fronte, infondere un po’ di coraggio ed insegnare loro a comprare, non solo il capo bello, quello che più attrae sul manichino, ma quello più bello per sé in grado di esaltare i punti di forza nascondendo i difetti.

Alla base della sua attività vi è dunque una vincente capacità di empatia, la forza di comprendere le persone al primo sguardo infondendo fiducia, sicurezza e la volontà di accompagnarle in uno shopping consapevole che non teme taglie e colori, ma soprattutto non dimentica le tendenze.

Siamo davvero onorati di potervi presentare l’intervista che Alessia Foglia ci ha concesso, nonostante i suoi numerosissimi impegni e le fashion week, da New York a Parigi.

Prima di aprire il tuo blog cosa facevi?

Il mio è stato proprio un cambio vita. Il mio primo lavoro è stato da Hermés, dove sono stata per 5-6 anni, per poi occuparmi per 18 anni di Immagine e Comunicazione in un’azienda di stampanti. Circa 7 anni fa ho fatto un corso allo IED per consulente d’immagine e ho aperto in contemporanea il blog, quando i blog in Italia erano ancora qualcosa di raro e sconosciuto. C’era quello di Chiara (Ferragni), quello di Veronica Ferraro e pochi altri. Intanto continuavo a lavorare per la mia azienda, era una passione che gestivo nel tempo libero. Come tutte le cose, non si può prevedere come andranno…

Il blog è cresciuto, ho iniziato a lavorare come personal shopper e sono iniziate le prime collaborazioni importanti, come Glamour e Radio NumberOne dove, tuttora, ho uno spazio una volta a settimana dedicato a moda e tendenze. Così ho iniziato anche a guadagnare, si è aggiunta QVC e il pacchetto, che stava lievitando, iniziava a farsi impegnativo. Ho dovuto quindi fare una scelta tra il certo e l’incerto, tra un posto fisso e un lavoro di libera professionista. Ci ho messo un anno a partorire questa scelta, soprattutto considerato il fatto che io stavo lasciando un posto nel periodo in cui tutti erano in cerca di un lavoro.

Come è nata la tua passione per la moda?

La mia passione per la moda è nata perché mia nonna era una sarta ed io, sin da piccola, sono cresciuta vedendo lei che cuciva i vestiti, anche per me. Mi prendeva le misure e mi faceva il golfino, il cappottino… Ricorderò sempre il mio primo cappottino rosso, piccolissimo. Per me la moda è sempre stata espressione. La moda è qualcosa di estremamente serio, anche se le persone ritengono che sia qualcosa di estremamente vacuo. Permette alle persone di parlare di sé senza parole. Però è anche bello giocarci. Se conosci i codici della moda puoi veicolare il messaggio che vuoi. La moda segna dei periodi ed è fortemente legata alla società. Ritengo che oggi sia uno dei punti che possono fare la differenza nelle relazioni sociali, è un forte strumento di comunicazione e se lo sai usare bene, in modo positivo, nelle relazioni interpersonali e sul lavoro è un potentissimo aiuto.

Qual è il tuo segreto per essere molto letto e seguiti online? 

Essere sempre molto veri, sinceri e coerenti con se stessi. Ormai sui social c’è un’esposizione tale che le persone sanno come sei, come ti vesti, qual è il tuo stile e se proponi qualcosa che è marcatamente in disaccordo se ne accorgono e perdono fiducia. Alla base c’è sempre una forte fiducia in quello che sei ed in quello che dici. Oggi le aziende riconoscono ai blogger la capacità di raccontare i prodotti sotto un altro punto di vista. È ovvio che le campagne pubblicitarie siano autoreferenziali. Nessuno dirà mai che quello che sta vendendo è brutto, di scarsa qualità o con pochi difetti. Il parere della blogger è sentito come più affidabile, è come se fosse il consiglio di un’amica. Le persone sono portate automaticamente a fidarsi e le aziende lo sanno. Quindi per rispondere alla tua domanda, direi certamente conquistarsi la fiducia delle persone, rimanere coerenti con se stessi e sicuramente operare delle scelte, scelte che a volte ti portano anche a rifiutare o perdere dei lavori. Non deve essere visto negativamente, meglio così piuttosto che perdere la fiducia delle persone o leggere nei commenti le domande delle lettrici stupite.

A quale tipo di lettore ti rivolgi? Il tuo blog è trasversale per fascia d’età? 

Le mie lettrici mi rappresentano abbastanza per fascia d’età. Non mi leggono le ragazze di 25 anni perché non parlo di ciò che interessa alle venticinquenni. Faccio una scelta attenta di ciò che voglio proporre, sulla base del mio stile. Ad un certo punto, crescendo, ti posizioni e, potendo scegliere, io mi sono collocata in una fascia medio alta. I miei lettori sono simili a me, per fascia d’età ed interessi. Sono donne che ormai hanno già una propria personalità, una loro carriera, vita e stile. Propongo cose che appartengono a me, al mio mondo e di conseguenza attraggono persone che gravitano attorno a me e sono sulla mia lunghezza d’onda.

Quanto contano i social network nel tuo lavoro?

Tantissimo, sono una parte fondamentale. Bisogna saperli usare e gestire. Instagram va tantissimo in questo momento, ma io lavoro molto bene anche su Facebook. Io oggi sono un “prodotto”, invece di vendere stampanti vendo me stessa. Qualche segreto? Beh, gli orari di pubblicazione, saper usare bene gli hashtag, fare delle foto belle, usare un linguaggio diverso per Instagram e Facebook. Sono canali diversi e non si possono pubblicare le stesse cose sull’uno e sull’altro. In questo lavoro non si può prescindere dal sapere come gestire i social. Poi ognuno ha il proprio linguaggio ed il proprio seguito al quale si deve adeguare. Bisogna pesare le parole, una parola fa la differenza. Ad un certo punto, conoscendo la tua nicchia, arrivi ad una consapevolezza tale per cui sai già se una foto piacerà al tuo pubblico.

Ti avvali della collaborazione di fotografi o professionisti?

Sì, assolutamente. Le foto devono essere belle e quindi mi avvalgo di due fotografi con cui mi trovo bene.

Ogni quanto bisogna pubblicare per rendere il blog appetibile per il pubblico?

Tutti i giorni, ma non più volte al giorno. Il mio è un blog, non un magazine. La gente lavora, non vive su Facebook e sarebbe addirittura inutile postare 4-5 pezzi al giorno. Li cannibalizzerei e si farebbero concorrenza gli uni con gli altri. Un articolo al giorno, sempre. Ti aiuta per il posizionamento e poi perché è giusto per il tuo pubblico. Per quanto riguarda Instagram pubblico 1-2 foto al giorno, non di più. Lo stesso per Facebook, con contenuti diversi.

Da dove trai ispirazione per i tuoi post?

Da qualsiasi cosa. Io ho un piano editoriale molto rigido e tre collaboratori. Sono Elisabetta, che scrive di beauty, Alberto, che scrive di moda uomo, travel e lifestyle e Federica, che ha due gemelli e segue la parte mamme. All’inizio del mese ci riuniamo e decidiamo insieme il piano editoriale, ovviamente con argomenti legati al periodo in cui scriviamo. I rossetti per l’estate sicuramente è meglio pubblicarli ad aprile rispetto che a gennaio. Cerco di avere dei temi personali, dando un mio taglio e dei suggerimenti pratici.

Come funziona il tuo lavoro di personal shopper?

Il personal shopper ha conoscenze specifiche, dunque, su questa base, consiglia i capi più adatti, indipendentemente dalle mode e dalle tendenze. Il primo passo consiste nel coprire i difetti e valorizzare i punti di forza. Non sempre le persone sono in grado di farlo da sole. Poi cerca di far capire cosa è meglio e perché. Inoltre sarebbe bene che il personal shopper avesse delle conoscenze di consulenza d’immagine per evitare di lavorare solo sulla moda, ma soprattutto sulla fisicità specifica. Io solitamente parto da un po’ più indietro, dal guardaroba e dalle insicurezze che questo racchiude. È un lavoro delicato, ma che dà tante soddisfazioni. La più grande? Quando si passa ad un’acquisizione di sicurezza e di capacità critica tale per cui le persone si rendono conto da sole ed imparano ad operare le loro scelte in autonomia, per colore, taglia e forma.

Sei beauty reporter per Glamour. Come è nata questa collaborazione?

È stata assolutamente casuale. La maggior parte delle cose per me è nata in maniera casuale. Mi hanno scritto che stavano selezionando delle blogger e mi hanno chiesto se fossi interessata. Hanno reclutato influencer in tutti i campi in modo da avere un ritratto a 360 di tutti i prodotti e in tutti gli ambiti. 

Come è iniziata la collaborazione con QVC Italia?

Il tutto è iniziato circa 3 anni fa. Avevano fatto un contest e cercavano una donna che fosse modella per un giorno in QVC. Per l’occasione avevano invitato una trentina di blogger con il compito di veicolare sui propri social questa possibilità e dunque invitare le persone a candidarsi. Allora io non conoscevo affatto la realtà di QVC. Durante quella giornata, ci era stato chiesto di provare a presentare un prodotto a nostra scelta. Inizialmente ero molto perplessa, non sapevo cosa fare né cosa dire. Ho visto però che le altre ragazze si sono buttate e così mi sono buttata anche io! Dopo due o tre settimane mi hanno richiamata chiedendomi se avessi avuto voglia di partecipare ad una diretta di Buonasera Bellezza. Il mio compito? Avrei dovuto gestire i social: avrei raccolto le domande delle persone e le avrei riportate agli ospiti. Quei cinque minuti in cui avevo presentato il prodotto, in realtà non erano altro che un provino. Noi non lo sapevamo ed io non ci avevo mai pensato.

Quando poi hanno aperto lo statico di moda, Adesso Moda, mi è stato chiesto di essere guest, specialista di moda. È iniziato tutto così… ormai sono passati due anni e mezzo. È una cosa che mai mi sarei aspettata, non ho mai avuto nemmeno la velleità di fare tv, ma mi piace molto. Inoltre il bello di QVC è che è tutto in diretta, non hai un copione, è tutta improvvisazione.

Quali sono i consigli che daresti ad una persona con interessi affini ai tuoi che volesse aprire un blog?

Non ci si può improvvisare, bisogna farlo seriamente. Purtroppo non esiste una scuola per fare la blogger, forse è questa la sfida più grande. Devi sapere come funzionano le pubbliche relazioni, saper scrivere, fare belle foto ed editarle – o prendere qualcuno che lo sappia fare. Scrivere pezzi in ottica SEO e lavorare bene sui social. Fare questo lavoro non è semplice, non è farsi regalare le cose ed andare agli eventi. In questo mare, la differenza la fa la qualità. È un lavoro bellissimo, ma non per tutti, che richiede basi di marketing, comunicazione e tanta flessibilità.

Quali sono i tuoi sogni per il futuro? Come ti vedi tra 10 anni?

Mi vedo molto felice! Credo che la strada lavorativa che ho intrapreso sia la migliore che potessi fare. Mi piace, io non lavoro un giorno! Nel senso che sì, lavoro, ma per me non è una pressione anche se non ho orari, non ho sabati e domeniche. La sera mi metto a letto con il pc e mi organizzo, rispondo ai commenti, metto in bozze il pezzo per il giorno successivo, vado su Instagram. Mi viene difficile dire come mi veda. Non ho mai fatto progetti ed è stato così anche per il blog. Io non so cosa mi succederà domani, posso concordare qualche progetto, ma è un lavoro in divenire. È il suo bello! Una volta mi faceva tanta paura questa incertezza, ma sono certa che se ci rivedessimo a fine anno potrei raccontarti di tanti progetti che mai avrei preventivato. Prevedo che qualunque cosa accada sarà una figata!

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Valentina Seveso