Intervista a Roby Il Pettirosso: chi è l’artista che emoziona con De Andrè

Vi siete mai chiesti chi fosse Roby Il Pettirosso, il disegnatore che sui social emoziona grazie alle sue vignette dai colori tenui e dall’uso di parole dal forte impatto emotivo, citando De Andrè o Van Gogh?

Noi sì ed è per questo che una sera gli abbiamo scritto per proporgli un’intervista.

Abbiamo scoperto che dietro la pagina social Roby Il Pettirosso c’è Ernesto Anderle, artista poliedrico. Il suo linguaggio copre varie discipline tra cui il disegno, la pittura, la scultura e l’archeologia. Le sue opere sono state esposte in diverse gallerie d’arte in città quali Milano, Trento, Venezia e Pechino. È stato anche visual artist durante i concerti del cantante Murubutu ed è autore di video musicali come quello della canzone “Imparare ad amarsi” di Ornella Vanoni in occasione del Festival di Sanremo 2018 e da ultimo della canzone “Odore d’incenso” di Junior V.

Nel 2016 ha aperto sui social la pagina “Roby Il pettirosso” che è nata “dalla necessità mia personale di condividere gli argomenti, le canzoni, gli artisti che mi hanno influenzato e che continuano a farlo durante il mio percorso. Ho scelto il pettirosso perché è un essere semplice ma allo stesso tempo articolato,simbolo di rinascita. È visto, fin dai tempi antichi, come colui che aiuta a superare il passaggio dall’inverno alla primavera”. In seguito ha aperto anche la pagina “Vincent van Love”, dove illustra le lettere del pittore scritte al fratello Theo. Nel 2019 ha pubblicato quattro libri con la casa editrice Beccogiallo: “Vincent van Love”, “Ridammi la mano” (Fabrizio De André), “RAPconti illustrati” ( Murubutu) e “Raffaello”.

Nel 2016 è nata la pagina Facebook “Roby Il Pettirosso”. Nel 2019 hai aperto “Vincent Van Love”. Cosa ti ha spinto a proporti su un social?

Dopo aver vissuto vent’anni a Milano ero arrivato al limite della sopportazione nello stare in mezzo alle persone. Mi sembrava di dover recitare un copione che non avevo scritto io, la realtà metropolitana mi pareva finta e tristemente competitiva. Sono scappato in montagna per vivere in un contesto più isolato e sincero. Dopo qualche anno sono come rinato. Un giorno bussano alla mia porta. Era il mio passato che voleva fare pace, un confronto amichevole. È tornato una sorta di amore per le persone e per l’arte che avevo abbandonato.Le pagine che ho aperto, dove disegno le mie sensazioni, sono una sorta di ponte tra me e le persone, un modo affettuoso di comunicare con loro.

Quattro anni dopo, sembra che l’intuizione sia stata quella giusta. Oggi sei conosciuto e apprezzato. I tuoi disegni sono un mix di cultura, arte e bellezza. Al disegno associ pittori che furono, testi di cantautori immortali e conteporaneità. Come nasce un tuo disegno? Da cosa ti fai ispirare?

Spesso immagino la mia adolescenza come una spiaggia piena di oggetti, sensazioni, odori, ricordi, facce e cd musicali. A trent’anni è come se fosse arrivata un’onda sul bagnasciuga che si è portata via un po’ tutto. Alcune cose sono rimaste e sono quelle la mia principale fonte di ispirazione. Forse è per questo motivo che nei miei disegni c’e’ spesso un elemento un po’ nostalgico. Tuttavia è un sentimento malinconico piacevole, dovuto al fatto che il passato, fortunatamente,  non torna più, ma alcune sensazioni mi accompagnano nel viaggio verso il futuro.

La bellezza dei tuoi disegni risiede proprio in quel contrasto tra la tenuità dei colori e il messaggio o le parole che sono presenti. Vi sono dei protagonisti che si ripetono frequentemente come Fabrizio De Andrè e Van Gogh. Semplice gusto personale o c’è qualcosa di più?

De André e Van Gogh hanno messo la loro sensibilità artistica al servizio degli emarginati, di chi non ce l’ha fatta, di chi è stato escluso dalla società o si è auto escluso volontariamente. La potenza della loro  arte credo sia l’umiltà. Penso sia utile al giorno d’oggi divulgare il loro operato. Abbiamo l’impressione di vivere in un’epoca libera e futuristica ma io credo che gli impulsi siano sempre gli stessi, uguali a chi ha vissuto nel Medioevo. Noi abbiamo fatto passi da gigante nella tecnologia, ma come dice Alessandro Barbero: “La società medievale era più schietta e sincera, non aveva paura di dire ciò che pensava. Noi sì”.

I tuoi disegni sono stati scelti per realizzare dei videoclip ufficiali di canzoni. Penso ad Ornella Vanoni e, da ultimo, a Junior V. Hai dovuto fare un lavoro diverso rispetto a quando disegni per te?

No, se una commissione richiede una sensibilità che non mi appartiene, solitamente non l’accetto.

Mi faresti l’identikit del tuo follower tipo? E soprattutto a tua volta di chi sei follower tra i tuoi colleghi disegnatori sui social e perché?

Non saprei rispondere a questa domanda, non conosco chi mi segue sui social ma  posso dirti che seguo con piacere alcuni artisti come Gipi, oppure il naturalista Francesco Petretti. Onestamente non seguo tanto sui social, pubblico i miei disegni e basta. Preferisco farmi un giro, discutere faccia a faccia con le persone del paese, comprare fumetti, libri e guardare film e serie TV su Netflix.

Se non ci fossero stati i social, cosa avrebbe fatto Roby Il Pettirosso?

Quando ho aperto le pagine facevo il lavapiatti, poi son diventato cuoco. Forse avrei continuato a fare il cuoco.

Hai pubblicato libri con i tuoi disegni. Social, arte ed editoria. Quanto è stato importante per te passare da un social ad un libro?

Da sempre amo passare ore in libreria o in biblioteca, mi piace tutto di quei luoghi, soprattutto il silenzio e i piccoli rumori che emergono da quel silenzio. Non sono una persona colta, spesso vado lì per rilassarmi e sfogliare svogliatamente qualche libro  d’arte o un libro illustrato per l’infanzia. A volte mi è capitato di pensare: “Che bello sarebbe vedere qualcosa di mio in forma cartacea, ma non succederà mai, ormai hai trent’anni”. Invece poi è successo. Forse è merito del fatto che non ho mai smesso di disegnare. Per me il disegno è una necessità e questo mi spinge ad essere sincero quando lo faccio e spesso la sincerità viene premiata.

Quali sono i progetti futuri?  

Sto lavorando ad altri libri che usciranno tra il 2020 e il 2021. Tratterò temi completamente diversi tra loro, non so se il grande pubblico accetterà questa diversità di tematiche, ma di sicuro stupirò chi mi segue e apprezza la mia arte.

Sandy Sciuto