Intervista a Michele Montagano: alla scoperta della V4V-Records

Abbiamo avuto la possibilità di scambiare qualche battuta con Michele Montagano, label manager e fondatore di V4V-Records, casa discografica frizzante e simpatica che si definisce l’ennesima etichetta indie-perdente.

Nel proprio roster annovera i Gomma, Bipuntato, Casemurate e molti altri! In particolare, tra questi, da sottolineare la presenza di tre band che si sono distinti nelle ultime settimane: i Voina, i Tenue ed i Cascate.

Michele Montagano

Le tre band, infatti, hanno pubblicato tre singoli, Blu (Voina), Traccia (Tenue) e Fino alla fine (Cascate), che anticipano un 2020 interessante e ricco di sorprese! Nel dettaglio, Traccia e Fino alla fine sono singoli estratti dall’album e dall’ep d’esordio delle due band.

I Voina

Di seguito le domande a cui Michele ha gentilmente risposto, accompagnandoci nel viaggio all’interno di V4V-Records!

Come è nata V4V-Records? 

Sicuramente per passione, un po’ per gioco, molto per dare una mano a quei progetti amici che sentivo vicini e viscerali. Nel preciso momento in cui è diventato un lavoro vero, con tutti gli oneri, doveri e responsabilità che ne conseguono, il tutto ha preso una forma molto meno poetica con i piedi ben ancorati a terra.


Che genere di artisti avete ingaggiato e prediligete? Quale caratteristica deve avere un ragazzo per entrare a far parte della vostra realtà? 

L’unica linea guida che abbiamo sempre seguito è basata sulla genuinità di ciò che si andava a proporre, fosse esso punk hardcore, emo o pop. Considero V4V un contenitore di “altro pop”: generi più ostici rivolti ad un pubblico allargato, senza snobismo e distinzioni di pubblico. Dicevano i Negazione “l’unica nostra forza è la sincerità” e mi illudo ancora che sia così. Non c’è una caratteristica specifica che devi avere per candidarti ed iniziare una collaborazione con noi se non quella di avere i piedi ben ancorati a terra e le idee chiare.

I Tenue

Non devi essere presuntuoso e capace di responsabilizzarti su quello che andrai a realizzare a seguito di un percorso lungo e tortuoso. Ovviamente devi proporre anche buona musica che incontri i gusti e l’estetica di V4V. Col tempo ho imparato che più fatica fai nel seguire e incanalare un’artista meno ha quel qualcosa che lo rende degno di questa dicitura. Sono una persona difficile e spesso poco diplomatica e ortodossa che preferisce discutere (anche litigare) piuttosto che soprassedere o prendere in giro chi ha di fronte. Insomma parto dal presupposto che bisogna essere sempre trasparenti in ogni caso e che io debba essere solo un amplificatore o un megafono del talento di qualcuno. Se quel talento non esiste o stenta a venir fuori posso fare davvero molto poco. Non cucio personaggi addosso alle persone.

Qual è stato il momento più importante vissuto fino ad ora dalla casa discografica?

Ricordo con forte emozione la prima volta che portai una band fuori dai classici circoli o live club per approdare in una di quelle situazioni che fanno davvero parte del grande music business. Nello specifico all’Atlantico a Roma quando dei giovanissimi Gomma, al loro terzo o quarto concerto di sempre, si trovarono ad aprire le ultime date del Mainstream Tour di Calcutta.

I Gomma

In quel preciso momento presi coscienza di cosa fosse questo mondo e di come tu possa fidelizzare in modo così estremo delle persone sotto il tuo palco. Fu come vedere un punto di arrivo che non è mai detto giunga per te. Prima e dopo di quello vi furono sicuramente cose molto belle accadute siano esse legate all’andamento di una release (ricordo ancora nell’epoca pre-indie il successo di un’uscita screamo come quella di Diavoleria dei Lantern, fino all’incredibile e inaspettata affermazione di Toska in circuiti fino ad ora inesplorati e ancora inediti per una piccola realtà indipendente come la nostra) che, sopratutto, alle situazioni importanti che vivi con i tuoi artisti su suolo live. Penso, ad esempio, a questa estate quando Beatrice (Bipuntato) si ritrovò ad aprire Carl Brave a Rock in Roma davanti a 25k persone che battevano le mani sulle sue canzoni.

Bipuntato

Il culmine si raggiunse quando duettò con Carlo in quanto era sua ospite assieme a mostri sacri del calibro di Max Gazzè ed Elisa e, vederla su quel palco duettare con quella naturalezza un po’ mi fece pensare che avrei avuto qualcosa da raccontare a qualcuno da vecchio. Anche se davvero non so a chi sinceramente, credo non ai classici nipotini, visto che ad oggi nel mio futuro posso solo immaginarmi sotto ad un ponte che sbraito come un pazzo dei bei tempi d’oro andati a dei ragazzini che non sanno neanche cosa sia un vinile o un negozio di dischi.

Cosa pensi sia fondamentale in una realtà del genere? Come pensi che le case discografiche debbano evolversi in un momento storico in cui chiunque può auto-prodursi e diffondere musica investendo poco?

Il rapporto di fiducia e gli obiettivi in comune sono senza ombra di dubbio le prime cose che mi vengono in mente ma ragiono anche sul fatto che oggi una discografica sia anche un’incubatrice di talenti con all’interno tante altre figure importanti come quella del management e, sempre più spesso, anche del booking. In un’epoca in cui tutti possono promuovere liberamente la propria musica liquida la differenza la fa l’impegno col quale, tramite contatti e una fan base consolidata, riesci a presentare al meglio e nel modo più congruo una realtà semi sconosciuta o agli esordi.

Il lavoro che vi è dietro una release è davvero immane e difficilmente puoi farlo da solo (bene) senza figure adatte ad aiutarti. Ovviamente c’è sempre la possibilità che tu riesca a raggiungere un grande pubblico  tramite una canzone registrata in cameretta e buttata fuori su Youtube ma in ogni caso se vuoi rendere il tutto qualcosa di più “professionale” o legato alle regole della partita (mercato), avrai sempre bisogno di qualcuno che ti segua per ogni singola cosa, dalla comunicazione, all’art director fino a passare alle giuste strategie di comunicazione e promozione. In definitiva attorno ad un progetto deve installarsi uno staff che a 360 gradi ne valorizzi le intenzioni e il potenziale artistico e, da solo, questo è umanamente impossibile che possa accadere

Quali sono i progetti futuri? 

Stiamo lavorando in parallelo a più progetti che oramai posso dire mi tengono impegnato quasi tutto il tempo a disposizione (ma anche quello che non ho). Se nel 2019 abbiamo seminato singoli in previsione di esordi su lunga distanza e pubblicato un solo album “Sacrosanto” dei GOMMA), nel 2020 molti di questi progetti raccoglieranno i loro frutti uscendo definitivamente dalla loro gestazione fino ad approdare al circuito live e alla vera partita su campo.

I Cascate

Sono previsti esordi di progetti recenti come Bipuntato, Cascate, Tenue e nuove pubblicazioni di progetti ancora più freschi come Casemurate, fino al ritorno di realtà ormai consolidate da un’esperienza e fidelizzazione decennale come quella dei Voina, giunti al terzo album e con un tour in door già pronto. Oltre a questi si stanno valutando molte altre proposte che non è detto che verranno finalizzate. Una delle cose più difficili di questi tempi è trovare qualcosa che ti laceri nel profondo come una volta accadeva prima di quest’era così liquida e dedita alla presunzione e al mero consumo.

Paride Rossi