Intervista a Luca De Gaetano: “Voglio liberare il mondo dalla plastica”

Piatti, posate, bicchieri, cannucce, tappi e coperchietti di plastica. La plastica ci sommerge, a tavola, in cucina, nell’igiene personale. Noi, tutti noi, usiamo questo materiale in maniera assurda e irresponsabile. La plastica e l’uso che noi ne facciamo sono le causa principali dell’ inquinamento del nostro pianeta. Ma sono tanti e tanti altri i pericoli che derivano dal suo utilizzo. Oggi noi di Social Up abbiamo voluto affrontare questa tematica e lo abbiamo fatto con chi della battaglia contro la plastica ne ha fatto una scelta di vita. Il suo nome è Luca De Gaetano ed è il presidente della Plastic Free Odv Onlus, un’associazione di volontariato che si occupa di informare e sensibilizzare più persone possibili sulla pericolosità della plastica. Scopriamo insieme a Luca come ridurre il consumo della plastica nella nostra vita e contribuire a liberare il mondo dall’inferno soffocante di questo materiale chimico.

Come e quando è nata l’idea di creare un’associazione per informare e sensibilizzare più persone possibili sulla pericolosità della plastica?

È una tematica alla quale ho sempre prestato molta attenzione negli ultimi anni e a marzo 2019, spinto dal consumo di plastica che vedevo ovunque e dalla voglia di voler intervenire, decisi che era arrivato il momento di farsi sentire. Nel mese di aprile iniziai con le pagine social e a coinvolgere le prime persone. La risposta fu altissima fin da subito e così che a Luglio 2019, insieme ad altri sostenitori, decidemmo di dar vita a Plastic Free Odv Onlus.

Ma quali sono i pericoli che derivano dalla plastica?

La plastica non solo inquina bensì uccide. È un materiale che si decompone in particelle sempre più piccole e sempre più facili da ingerire. Ormai è presente nell’intera catena alimentare, dai pesci all’uomo. Quest’ultimo, in media, ne ingerisce almeno 5 grammi a settimana, nulla a che vedere con una buona salute. La produzione della plastica continua a crescere e di conseguenza anche il suo inquinamento. Solo nel Mediterraneo ogni anno arrivano oltre 570.000 tonnellate di plastica, come se 33.800 bottigliette di plastica venissero gettate ogni minuto in mare.

Quale intervento la politica dovrebbe mettere in atto per ridurre l’uso della plastica? A livello locale, invece, quali misure dovrebbero prendere le amministrazioni?

La politica deve assolutamente eliminare il monouso come piatti, bicchieri, posate, cannucce, buste, e limitare gradualmente gli imballaggi inutili come ad esempio su frutta e verdura. A livello locale le amministrazioni possono fare più azioni. Ad esempio, potrebbero intervenire negli enti pubblici come le scuole, installando depuratori, potrebbero creare maggiori punti d’acqua per chi non può permettersi un depuratore a casa, obbligare gli eventi della città e i locali notturni a non utilizzare plastica.

L’Unione Europea ci chiede una rivoluzione produttiva che prevede l’abbandono della plastica nei prossimi anni. Cosa può effettivamente sostituirla? Quali sono i materiali che rispettano l’ambiente?

Dipende molto dal settore o dal prodotto. Ci sono imballaggi derivanti dalla natura come ad esempio il cotone e la cera d’api. Spesso pubblichiamo foto di imballaggi alternativi sui nostri social, come foglie di banano. Mi rendo conto che non è semplice, però bisogna iniziare ad immaginare un mondo con meno plastica altrimenti tra 30 anni saremo davvero spacciati.

Com’è la vita di un “Plastic Free”? Si può vivere senza plastica?

Oggi è ancora molto difficile. Essere 100% Plastic Free equivale a fare tanta ricerca di prodotti alternativi e questo può portare a tanti sacrifici. Ogni cosa che acquistiamo contiene plastica. Certo, si può vivere senza plastica, ci sono tanti video su Youtube dove persone raccontano la loro vita plastic free. Per molte città è davvero complicato.

Sulla scia del “fenomeno Greta”, molti ragazzi si sono avvicinati alle tematiche ambientali. Serviva una ragazza semplice con le trecce per risvegliare le nostre coscienze?

La tematica era già pronta per esplodere. Greta ha cavalcato l’onda diventando il punto di riferimento, serviva semplicemente qualcuno che si facesse avanti al momento giusto e con una comunicazione efficiente.

Come si può entrare a far parte della “Plastic Free Odv Onlus”?

Tramite il sito plasticfreeonlus.it, nella sezione JOIN US c’è il modulo di iscrizione per diventare socio e sostenere le nostre iniziative, sia online che offline.

Tante sono le iniziative e gli eventi che vedono la “Plastic Free Odv Onlus” in prima linea. Quali sono quelli in programma per il 2020?

In programma per questo 2020 ci sono due grandi progetti: progetto raccolta e progetto scuole. Il progetto raccolta ha l’obiettivo di pulire spiagge e città grazie all’aiuto di migliaia di volontari. Sul nostro sito è attivo un contatore della quantità di plastica raccolta fino ad oggi e in pochi mesi vanta oltre 4000 kg di plastica. Il progetto scuole, invece, ha come obiettivo l’eliminazione del consumo della plastica all’interno delle scuole, uno spreco di circa 2 miliardi l’anno di bottigliette di plastica utilizzate dagli studenti. Per far questo Plastic Free vuole installare erogatrici d’acqua depurata e gratuita all’interno degli istituti scolastici permettendo così a tutti gli studenti un’acqua sicura per riempire la propria borraccia. Il progetto è completamente sostenuto dalle libere donazioni.

Naturalmente questa emergenza da coronavirus ha messo in pausa anche noi che però continuiamo, insieme a tutti gli associati, a sensibilizzare le persone tramite il web e a crescere come associazione.

Catiuscia Polzella