Intervista a Guenda: la travel blogger che racconta l’anima profonda di ogni sua meta

Abbiamo avuto l’onore di conoscere Guenda una ragazza intraprendente, sognatrice e sempre pronta alla scoperta di nuovi posti da condividere sui social e non solo…

Guendalina Stabile, per gli amici Guen, 27 anni, bilancia, laureata in marketing. Da sempre la sua più grande passione è viaggiare!

Nel 2018 apre il suo blog nato dalla combinazione tra l’amore per i viaggi, la scrittura, la fotografia ed il suo percorso di studi legato alla comunicazione, in particolare al mondo del web e dei social media.

“Eleutha” è il nome del blog, che deriva da “ἐλευθερία” (eleutheria) ovvero libertà; in greco antico, nasce dalla volontà di raccontare il mondo e condividere emozioni, storie e fotografie di viaggio descrivendo e condividendo culture, persone e bellezze del nostro pianeta!

Buona lettura.

Ti piace viaggiare, com’è nata la passione di condividere i vari posti sul web?

Assolutamente si! Mi piace condividere i miei viaggi.

La mia passione nasce sin da piccola. Infatti, provengo da una famiglia di viaggiatori che ringrazierò sempre per avermi trasmesso questo interesse per il mondo.
Grazie ai miei racconti e nel volerli condividere è nato il mio blog, Eleutha.

Che tipo di viaggiatrice sei?

Mi piace definirmi una “Viaggiatrice libera ed autentica”.

Credo fortemente nell’ottimismo, nella passione e nella libertà! Il mio motto è: “La via più breve per giungere a sé stessi gira intorno al mondo” di Herman Keyserling.

Prima di intraprendere un viaggio mi piace studiare la mia futura meta, e capire il suo spirito autentico. Mi piace pensare di poter vedere l’anima del posto anche nelle cose più semplici.

Che tipo di interazione hai con i tuoi followers?

Grazie ai miei followers sono nate tante amicizie, alcune molto strette.

I social mi piacciono per il semplice motivo che più persone hanno la possibilità di conoscersi partendo da un interesse che hanno comune, poter condividere le proprie passioni e diventare una grande community, o meglio una seconda famiglia.

Io sono entusiasta di questo tipo d’interazione, infatti su Instagram, che è uno dei social che uso maggiormente, parlo con i miei followers in maniera diretta attraverso i direct, quindi ci sentiamo one to one.

Inoltre, sono contenta di ricevere molti feedback positivi, specialmente quando faccio scoprire dei posti nuovi.

Nel corso delle mie condivisioni ho notato che è molto presente questa voglia di scoprire e scambiare opinioni, creandosi anche una prospettiva diversa.

Infatti, spesso e volentieri ricevo dei consigli, poiché essendoci persone che vivono in varie regioni d’Italia, mi è capitato di andare in qualche luogo che non conoscevo, e che grazie a loro ho visitato.
Interagire con le persone, scambiare le opinioni, secondo me è lo scopo di tutto in modo più dinamico, grazie ai social.

Quale social ti da maggiori soddisfazioni e quali meno?

Instagram, sicuramente mi da maggiori soddisfazioni, perché come ho detto precedentemente lo uso frequentemente rispetto ad altri social. Mi piace attraverso le stories, le fotografie accompagnate delle mie descrizioni poter raccontare le abitudini quotidiane, e non solo i viaggi.

Nei direct, mi piace mandare anche i vocali, credo che la voce cattura una maggiore attenzione che porta a creare una confidenza più stretta e personale nei confronti della persona con cui sto interagendo in chat.
Mentre, il canale di Tik Tok l’ho cominciato ad usare ad aprile scorso ed ora lo utilizzo da circa un anno, lo considero un social utile perché riesco ad esprimermi meglio attraverso i video.
Tra i due canali Instagram è quello che mi fa esprimere al meglio, perché grazie ai direct, le stories si ha modo di rispondere su quello che accade in quel momento ed iniziare sempre una nuova interazione.

Hai mai avuto un momento di difficoltà nella tua carriera da affrontare? Se si, come lo hai superato?

Sono laureata in economia e marketing, ma avevo poca conoscenza dei nuovi strumenti per realizzare un sito, non sapendo da dove iniziare considero questo il mio primo momento di “difficoltà”.

Una volta aver guardato vari video, mi sono dedicata completamente da sola ed ho imparato a realizzare il mio primo sito. All’inizio è stato abbastanza complesso, ma ciò non mi ha fermata. Una volta esserci riuscita è stata una grande soddisfazione personale aver realizzato un qualcosa di importante, sia per me stessa e sia da poter condividere con altre persone che avessero il mio stesso interesse.

Dal punto di vista social, ci vuole molto impegno; personalmente lo considero un lavoro a tempo pieno, ad esempio su Instagram si può pensare che la difficoltà maggiore è quella di crescere e farsi conoscere.
In alcuni momenti mi sono chiesta se ci sarei riuscita a realizzare un qualcosa che sarebbe arrivato oltre quello che volevo esprimere, ed è grazie alle mie forti passioni che cerco di raggiungere il mio obiettivo.

I momenti di sconforto ci sono per qualsiasi cosa nell’arco della nostra vita, si prende, lo si cerca di superare al meglio delle nostre facoltà e si prosegue sempre avanti.

Nei mesi di marzo/aprile, non potendo uscire, come hai affrontato il famoso e/o tragico periodo del Lockdown?

È stato uno momento difficile sicuramente per tutti noi. Infatti, con il blog è stato abbastanza complicato, trattandosi del tema viaggi.

Alla fine ho deciso di condividere vecchi viaggi/esperienze che avevo nel mio archivio, e ho cercato di mantenere viva la pagina Instagram, in maniera “leggera” essendo un periodo critico.
Il mio obiettivo era concentrarmi sui ricordi col fine di poter dare un momento di stacco e di spensieratezza, e allo stesso tempo cercare di far conoscere nuove mete, proiettando tutti verso un qualcosa di positivo realizzando un piccolo programma per il futuro.

Sono rimasta colpita ed anche contenta della partecipazione che ho ricevuto da parte dei miei seguaci.

Inizialmente avevo il timore che non mostrando dei nuovi contenuti la gente si sarebbe annoiata, ma in realtà l’idea è stata ben accettata.
Un’altra idea che ho avuto è stata “quiz mondo”, ovvero sceglievo una meta, ed all’interno delle storie Instagram realizzavo dei quiz per far conoscere meglio tale luogo, alla fine ha avuto parecchio successo.

Premesso che tutti i viaggi sono speciali, qual è quello che hai maggiormente nel cuore, e quale invece è ancora un sogno nel cassetto?

Un viaggio che ho particolarmente nel cuore è stato il famoso viaggio “post-laurea”, a Cuba.
È stato il viaggio che sognavo da tempo, essendo io stessa molto appassionata della cultura latino americana. I collegamenti non sono molto veloci, quindi per visitarla bene ed appieno bisogna prendersi molti giorni, infatti sono stata a Cuba 21 giorni.

Un viaggio vero, pieno di avventure e di scoperte guardando non solo il posto in sé, ma avvicinandomi ad osservare ed imparare l’animo del posto, anche attraverso la gente, ho ammirato le cose semplici, come la quotidianità.
Cuba è stato un viaggio davvero incredibile, tutto quello che la circonda la rende unica nel suo genere, per me è stato ancora più speciale perché era un viaggio che volevo fare da anni.

Ho colto l’occasione per scattare molte foto da reportage, immortalando le campagne, le strutture colorate e le persone, difatti sono riuscita a raccogliere bei momenti che porterò sempre nel mio cuore.
Il viaggio nel cassetto è Bolivia, mi piacerebbe fare un bel giro per il Perù, perché ho una grande passione per la montagna e quindi vorrei poter vedere le Rainbow Mountains, partire da Lima, visitare le linee di Nazsca, ed infine vedere Machu Picchu.

In passato avendo vissuto in Spagna in un certo senso mi sono sempre sentita in sintonia con la cultura spagnola.

Ti piacerebbe scrivere un libro sulle tue avventure?

Si, tempo fa avevo cominciato a scrivere qualche spunto, ma non ho ancora nulla in programma. La scrittura è un’altra mia grande passione e quindi spero di raccontare anche sulla carta la mia storia.
Secondo me leggere i libri è utile per catapultarsi in un altro mondo, descrivendo un luogo in cui si può anche esprimere un punto di vista più personale e la propria percezione, rendendolo originale.

Roberta Guadalupi