In tempi d’emergenza abbiamo avuto il piacere di intervistare Giada Zhang, giovane imprenditrice italiana fondatrice di Mulan Group e considerata tra Forbes una degli Under 30 italiani più brillanti e promettenti.
Avevamo parlato dell’innovativa idea d’impresa di Giada qualche settimana fa, capace di riunire nei propri prodotti la cultura cinese ed italiana.
Anche in piena emergenza Covid-19, però, Giada è riuscita a stupire tutti. Mulan Group, infatti ha lanciato un’iniziativa benefica molto particolare: per ogni piatto Mulan acquistato su Glovo verrà donato un pasto ai medici ed operatori sanitari degli ospedali lombardi più colpiti dall’emergenza.
Con questo gesto, Mulan Group ha colto un’opportunità anche in tempi difficili, riuscendo ad unire in maniera sapiente la prospettiva economica con quella sociale.
È il momento di lasciare spazio alle parole di Giada, un vero e proprio esempio per tutti i giovani imprenditori e sognatori italiani. Buona lettura!
Come descriveresti Giada in tre parole?
Penso che ci sia una parola singola che descrive chi ero da piccola, chi sono oggi e chi voglio diventare: quella parola è Mulan. Mulan è la protagonista guerriera dell’omonimo film d’animazione della Disney, che ho visto per la prima volta a quattro anni rimanendone subito ammaliata. Per me è da sempre un simbolo d’indipendenza e di forza. Si salva da sola senza l’aiuto di alcun principe e rivendica con fierezza il suo diritto a essere trattata al pari di un uomo, anche nel bel mezzo di una guerra. Non è un caso che l’azienda prenda il nome dall’eroina Mulan e si trovi in Via delle Pari Opportunità.
Mulan Group rappresenta la tua essenza, il risultato della contaminazione di due culture lontane da loro sulla carta, ma che insieme hanno un enorme potenziale. Cosa preferisci del tuo “lato cinese” e del tuo “lato italiano”?
Fin da piccola mi sono sempre chiesta a quale delle due culture appartenessi. Solo crescendo, ho capito che non dovevo scegliere per forza una cultura, ma ero la fusione di due culture così diverse ma anche così simili.
Mi sono impegnata a cogliere il meglio di entrambe: la moderazione e la riservatezza dei cinesi, la vitalità e l’ospitalità degli italiani; la laboriosità dei primi, la maggiore socievolezza dei secondi. Penso che il mio lato cinese venga rappresentato da impegno, parsimonia, dinamicità da una parte, mentre il mio lato italiano sia rappresentato da pacatezza, solarità e franchezza dall’altra.
Sin dai tempi dell’Università sei stata un modello per le tue colleghe studentesse, penso ad esempio all’associazione Women in Finance. Quali credi siano le migliori armi per combattere le disparità di genere nel mondo della finanza?
Come ogni problema, bisogna capire quali sono le radici che causano questa disparità, una volta capite quelle, si potrà trovare una soluzione per il cambiamento. Parlando con le più grandi istituzioni finanziarie, abbiamo capito che il problema di fondo nasceva nelle università. Nonostante in una classe di finanza il numero di ragazzi e ragazze fosse equo, nelle banche, il numero delle candidature di ragazze era inferiore a quello dei ragazzi. Per quale motivo? Perché le candidature erano molto competitive e le ragazze si sentivano meno sicure di sé rispetto ai ragazzi invece che erano più propensi al rischio e perciò provavano comunque.
Per questo motivo, Women in Finance nasce proprio all’interno dell’università, un ambiente in cui aiutiamo le ragazze che vogliono entrare nel mondo della finanza a creare una rete di supporto e di empowerment prima ancora di entrare nel mondo del lavoro.
Quali prospettive vedi per il settore food? In che modo Mulan Group potrà continuare a fare la differenza sul mercato?
Le aziende food che stanno reagendo meglio sono quelle che stanno sfruttando il mondo del digitale e che sono in grado di innovarsi in poco tempo.
Adattabilità e velocità sono i nuovi paradigmi per Mulan Group. In un certo senso, il business rispecchia la biologia. Come diceva Darwin, quelli che sopravvivono “non sono i più forti o i più intelligenti, ma i più adattabili al cambiamento”.
Cosa possiamo imparare da questa crisi? Come inciderà sulle persone a livello umano ed economico?
L’attuale crisi ci aiuterà a ricordarci che l’umanità è una singola comunità. Ci insegnerà che la “parentela universale” è importante e critica, perché possiamo uscire da questa situazione solo insieme. Per questo motivo, Harari, storico israeliano scrive sul Financial Times che abbiamo di fronte due scelte: la prima è tra sorveglianza totalitaria e responsabilizzazione dei singoli; la seconda è tra isolazionismo e solidarietà globale. Dobbiamo scegliere bene, perché tornare indietro sarà difficile.
In che modo sei riuscita a gestire il team di lavoro in questi momenti difficili? Su cosa devono concentrarsi gli imprenditori per non rischiare il tracollo?
Comunicare al team in maniera trasparente cosa sta succedendo è fondamentale. Per poter affrontare una crisi insieme, unione e coesione del team è l’ingrediente più importante.
Gli imprenditori, nel medio termine, dovranno investire su attività di lungo termine, dalla tecnologia e l’implementazione di sistemi ERP e CRM di ultima generazione, alla costante formazione di persone.
E-commerce non sarà più una soluzione momentanea, ma permanente. Il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online nelle ultime due settimane è stato del +97,2%, in rialzo di 15pp rispetto al trend della settimana precedente, secondo gli ultimi dati Nielsen.
Come vedi il futuro? Lo affronterai con la grinta e la serenità dimostrate fino ad ora?
Vedo un futuro in cui l’integrazione tra online e offline sarà indispensabile. Dovremo imparare a far coesistere queste due anime sia sulle operazioni sia sul marketing. Nei prossimi mesi la nostra azienda adotterà una strategia di unione tra la nuova piattaforma online e il tradizionale business offline.
Bisogna essere pronti a cogliere le opportunità e fare progetti pilota per rispondere alle nuove necessità di mercato. Se la risposta del mercato è positiva, prepararsi per un vero lancio e scalarlo. Quello che faremo in queste settimane, ci definiranno per il breve e medio periodo.
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