In viaggio con Social up, alla scoperta di Roscigno Vecchia

La chiamano la “Pompei del 2000”, è un borgo semi-fantasma abitato da una sola persona: è Roscigno Vecchia, un patrimonio del Cilento interno, in provincia di Salerno.

 

In Campania si viene per Napoli, per fare il bagno nelle tre costiere, ossia l’Amalfitana, la Sorrentina e la Cilentana: ma quanto si perdono questi turisti che non vanno a scoprire le eccellenze di un territorio interno, nascosto, impervio ma anche suggestivo?

 

È l’interno montuoso dal Sannio all’Irpinia al Cilento, e Roscigno è ancora più bella perché il suo fascino a-temporale è intatto.

 

 

 

E in questo luogo dove le pietre parlano e ascoltano e gli animali sono allevati con quella “lentezza” che vuol dire normalità, sostenibilità contro ogni allevamento intensivo e distruttivo, il piacere della visita si unisce a quello del palato.

Scopriamo più nel dettaglio le meraviglie di quest’altra faccia della Campania, ridotta in questo stato da frane che hanno costretto i suoi antichi abitanti a fuggire, mentre oggi è un museo a cielo aperto che necessiterebbe di maggior attenzione, recupero e tutela.

SAN NICOLA

La chiesa parrocchiale venne edificata nel 1720 nell’attuale piazza centrale Nicotera per inagibilità di quella più antica che si trovava ai piedi del paese, come pure sono scomparse dal territorio, ma non dalla memoria storica, altre chiese ed edifici che costituirono il primo nucleo di “Russino”, successivamente chiamata “Roscigno”.

LE VECCHIE CASE

Possiedono ancora degli attrezzi, degli appezzamenti di terreno. Sono di proprietà di persone che non hanno mai perso il contatto con questo che è il loro luogo natio. Nonostante l’apparente silenzio interrotto solo dal vociare dei turisti che nei fine settimana s’aggirano pieni di curiosità, esistono ancora persone che qui hanno lasciato il cuore, oltre che le loro abitazioni, e ogni tanto tornano a rigenerarlo, facendovi visita.

GIUSEPPE SPAGNUOLO

È lui l’attrazione principale, l’unico abitante, dal look inconfondibile ed iconico: pipa, cappello e barbone, fa l’agricoltore e il custode del Museo qui presente della Civiltà Contadina, che racconta la vita del passato di queste genti, come ve la racconterebbe anche questa fantastica persona affabile e piena di saggezza.

ROSCIGNO NUOVA

Naturalmente il paese “nuovo” si è sviluppato in seguito, ancora più a monte, precisamente all’inizio del secolo scorso, ma l’esodo fu lentissimo ed attraversò ben 3 generazioni, con l’abbandono da parte dei più irriducibili solo alla fine degli anni Settanta.

Quando arrivi a Roscigno Vecchia con l’auto ti manca l’aria, un tuffo in un altro tempo, né passato né futuro: un’altra vita, eterna ed eterea, e dunque non quella che viviamo.

Roscigno offre al visitatore un’esperienza surreale che lo farà sentire un viaggiatore esistenziale!

Foto e video di Christian Liguori.

Christian Liguori