In Indonesia, “fantasmi” e pattuglie spettrali per far rispettare il lockdown

Il mondo intero continua ad essere preda del Covid-19. Dal Pacifico all’Atlantico, ogni nazione, ogni città, ogni paese è in pieno lockdown. La chiusura totale dovuta all’emergenza ha rivelato la creatività dell’uomo. Sui social impazzano immagini e video che raccontano la vita ai tempi del virus. Da un lato, questi brevi filmati ci regalano momenti divertenti o spunti su come passare il tempo in casa. Dall’altro sensibilizzano l’opinione pubblica a non uscire e a continuare a restare a casa. E’ questo il caso della Malesia e dell’Indonesia, dove un gruppo di volontari si traveste da fantasmi per far rispettare il lockdown

NON USCIRE…CI SONO I FANTASMI!

Il villaggio di Kepuh, sull’isola di Java, ha schierato un gruppo di “fantasmi” per pattugliare le strade e promuovere l’allontanamento sociale. Avvolti in lenzuola bianche, “fantasmi” improvvisati sbucano di notte ai margini delle strade, in piedi sulle macchine oppure seduti sulle panchine. Vittime dello “scherzo” ignari passanti che, contrariamente alle regole, escono di casa. È una delle misure più bizzarre volte a frenare la diffusione del virus, ma che riflette una secolare superstizione esistente in alcune parti del sud-est asiatico. Si tratta, infatti, dei “pocong”, figure spettrali tipicamente avvolte in sudari bianchi con facce in polvere e occhi cerchiati di kohl che rappresentano le anime intrappolate dei morti.

 

CHI HA PAURA DEI FANTASMI?

Nonostante l’originalità, l’iniziativa non ha avuto l’effetto sperato. Anjar Pancaningtyas, capo di un gruppo di giovani che si è coordinato con la polizia, ha dichiarato “Volevamo essere diversi e creare un effetto dissuasivo perché i” pocong “sono spaventosi e spaventosi. Ma quando sono iniziate le apparizioni, esse hanno avuto l’effetto opposto“. Invece di avere paura, i cittadini hanno iniziato ad uscire ancora di più nella speranza di incontrare gli spaventosi “fantasmi” ed immortalarli. Da quel momento in poi, gli organizzatori hanno cambiato rotta. Sono così comparse pattuglie a sorpresa  con i volontari del villaggio che recitano la parte dei fantasmi.

Fonte: www.arabnews.com

“FANTASMI” PER ARGINARE I NUMERI DEL CONTAGIO

Nonostante il presidente indonesiano Joko Widodo ha evitato la chiusura totale per frenare il coronavirus, alcune comunità, come il villaggio di Kepuh, hanno deciso di imporre misure differenti. Esortare le persone all’allontanamento sociale e all’igiene personale non è stato abbastanza. Con più di 4.500 casi confermati di coronavirus e 399 morti, con il timore che il numero aumenterà in modo significativo, l’Indonesia è il secondo paese dopo la Cina ha ad aver il più alto tasso di mortalità. I ricercatori dell’Università dell’Indonesia stimano che entro maggio potrebbero esserci 140.000 morti e 1,5 milioni di casi senza misure più restrittive.  Il capo del villaggio Priyadi ha dichiarato: “I residenti mancano ancora di consapevolezza su come frenare la diffusione della malattia di Covid-19″. Una situazione estrema ha bisogno di soluzioni estreme come le pattuglie spettrali per limitare i movimenti dentro e fuori il villaggio.

Fonte: www.marca.com

“FANTASMI” ANCHE IN MALESIA

Come l’Indonesia anche la Malesia ha ingaggiato dei “fantasmi” per far rispettare il lockdown. Nello stato di Terengganu, Muhammad Urabil Alias ​​si è vestito come un fantasma barbuto per spaventare i suoi giovani vicini. Tuttavia, la sua foto in piedi su una macchina è diventata virale. Una foto inquietante ma utile alla causa. Per questo degli agenti di polizia, muniti di mascherine, hanno bussato alla sua porta per ringraziarlo. La Malesia ha dichiarato oltre 4.800 casi confermati di Covid-19 e 77 decessi, numeri che sicuramente aumenteranno con il passare dei giorni. La popolazione è dunque avvisata: uscire per strada non è un’esperienza adatta ai deboli di cuore!

Catiuscia Polzella