In Danimarca con 428 mila euro finanzieranno la ricerca sui Troll

Qualche anno fa è stato realizzato in Svezia il film Troll hunter, non si tratta ovviamente di un capolavoro del cinema europeo, ma di certo ci aiuta a comprendere l’importanza, esistente tutt’oggi, di queste mitiche creature nei paesi del mar Baltico.

Il film era incentrato proprio su un gruppo di cacciatori che aveva come compito quello di liberare una regione abitata da troll grandi come montagne; gli accenti horror/splatter della pellicola ovviamente si sprecano.

Ora, dal momento che i danesi non vogliono essere da meno dei loro cugini svedesi sul tema, hanno deciso di stanziare ben 428,000 euro su un progetto di ricerca che ha per oggetto i troll. In particolare si studierà l’impatto della mitologia troll sull’isola di Bornholm, posta a metà tra la costa continentale danese e quella svedese.

La mitologia danese, e scandinava in generale, conta numerose storie dove i troll sono protagonisti – basta considerare il famosissimo mito danese di Beowulf e Grendel – e da parte delle istituzioni si riteneva fosse doveroso studiare l’effetto di queste leggende sull’ambiente locale. E si è così decisi di partire dalla piccola isola di Bornholm, proprio perché un territorio ristretto consente meglio di strutturare la ricerca e di vedere gli effetti nel tempo, piuttosto che un ambiente vasto che potrebbe risultare invece dispersivo.

L’isola di Bornholm inoltre è la casa di un troll dal nome Krølle Bolle: sono numerosissime le storie che si raccontano di lui, è quasi una sorta di eroe locale.

Il ricercatore Lars Christian Kofoed Rømer, il quale dirigerà il progetto di ricerca, non è estraneo a tematiche poco solite, avendo già affrontato uno studio lungo due anni sui fantasmi.

I troll a Bornholm

L’organizzazione responsabile per l’assegnazione del denaro, del Consiglio danese per la Ricerca Indipendente (DFF), ha difeso la decisione, nonostante lo scetticismo sul valore di tale studio.
“Al DFF crediamo che la ricerca umanistica dovrebbe essere finanziata in condizioni di parità con tutti gli altri settori di ricerca e noi attualmente sosteniamo quell’area più di quanto sosteniamo la ricerca sociale”. Ha dichiarato il presidente Peter Munk Christiansen.
Davvero una bella lezione, dal valore culturale, per l’Italia tutta.

redazione