Il Teatro al Cinema: ciao Gigi, e grazie!

“Stavolta c’hai fatto piagne”: lo disse anche lui al funerale di Alberto Sordi, lo diciamo anche noi oggi per lui, profondamente delusi per una scomparsa avvenuta il giorno del suo ottantesimo compleanno.

Proietti
Cinemoon.it

Ebbene (anzi, male), se n’è andato un pilastro del teatro e del cinema italiano, Luigi detto “Gigi” Proietti, istrionico e versatile interprete che, ugualmente abile in ruoli un po’ drammatici (“Il premio”, Gassmann 2017) o “fantastici” (“Pinocchio”, Garrone 2019, ultimo suo lavoro), ha lasciato alla settima arte nazionale un’eredità in termini di comicità che è talmente personale da non essere stata colta da nessuno (chissà, in futuro).

Proietti
Wikipedia

Il cinema tutto può ridere di lui, la commedia italiana gli è grata, specialmente per quei filmetti vanziniani o parentiani che si sono salvati solo e proprio grazie a lui.

Chi potrebbe mai dimenticare la sequenza della divertentissima e riflessiva parodia de “La signora delle camelie” che chiude bene un film che, altrimenti, andava cestinato (“Un’estate al mare”, Vanzina 2008)? Qui, infatti, il personaggio interpretato da Gigi, non capendo le battute a causa di una parziale sordità, aveva trasformato una tragedia in commedia, ricevendo consensi di pubblico e critica nonostante il progetto dello spettacolo teatrale nel film fosse andato a male.

Proietti
Il Messaggero

In pochi minuti di cinema Proietti ci ha insegnato quello che è riuscito a fare nella sua lunga e prolifica carriera, a metà tra un palcoscenico e un ciak: la comicità, purché sana e di buon senso, è sempre concessa, anche se per far ridere bisogna tirare in ballo un dramma.

Difatti, anche i più fan di quell’opera parodiata non si saranno potuti offendere, perché Gigi conferisce quella solennità già insita nella natura stessa di quel lavoro ottocentesco di Dumas alle sue battute, alla sua maschera, che vola e travolge lo spettatore tra risate di incomprensioni e doppi sensi che sembrano tanto auliche quanto le battute del noto dramma teatrale.

Proietti
Youtube

 

“Le parole sono importanti” – ha sempre ripetuto Nanni Moretti – ma Proietti è stato uno dei pochi a materializzare questo concetto, semplicemente recitando: ma di fatto semplice non è.

Proietti
Teatro.it

 

Tuttavia, considerando che il “maestro della mandrakata” (pilastro anche della commedia all’italiana per “Febbre da cavallo”, capolavoro cult, “Brancaleone alle crociate”, “Casotto” e altri) è riuscito a portare il teatro al cinema (un po’ come Totò anche se in maniera differente), va detto che questa è stata l’impresa più grande e ben riuscita che consacra Gigi Proietti non solo all’arte, ma ai posteri tutti.

Da “Un’estate al mare”:

“Suggeritore- Che mi è ignota e ignota resterà.

Giulio (Gigi Proietti)- Che è mignotta e mignotta resterà”.

Christian Liguori