Il primo circo al mondo che non sfrutta gli animali

Il primo circo che non sfutta gli animali esiste, è nato a Berlino ed usa gli ologrammi.

Il problema dello sfruttamento degli animali nei circhi è all’ordine del giorno. Che si tratti di animali esotico come tigri, elefanti e leoni o animali da giardino come caprette e conigli, la situazione non cambia e il problema permane. La maggior parte dei circhi di tutto il mondo ha da sempre deciso di utilizzare gli animali come maggiore attrativa, meglio ancora se esotici. Infatti, questi animali proveninti da lontano, sopprattutto se cuccioli, aumentano la curiosità degli spettatori che partecipano alla messa in scena di uno sfruttamento. Proprio così, uno sfruttamento. Gli animali di alcuni circhi sono maltrattati, denutriti. Obbligati, anche con la forza e la violenza ad esibirsi alla merce degli spettatori che applaudono inconsapevoli di quello che c’è dietro quell’acrobazia o quell’esercizio. Insomma bello il circo, ma alcuni veramente non meritano nemmeno di essere chiamati così. Alcuni dovrebbero essere chiamati prigioni  o campi di addestramento forzato per animali esotici e non.

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Però le cose stanno cambiano. Acclamano sempre più le folle circhi come il Cirque du Soleil, nei quali prevale la capacità fisica di stupire la platea usando il corpo, quindi iniziamo fin da subito ad applaudire giocolieri, acrobati e contorsionisti. Ma nel mondo del circo è arrivata un’altra novità che mixa l’arte circense e la tecnologia. Ecco che nasce a Berlino il circo con gli animali ologramma contro gli sfruttamenti. Un’idea nata dal circo Roncalli che con inventiva ed innovazione tecnologica propone un nuovo modo di vedere ed interpretare il circo, dicendo stop allo sfuttamento degli animali usando i proiettori laser di Optoma. Il curioso spettacolo accettato anche dagli animalisti più convinti rispetta la sensibilità di spettatori e animali.

Sarà questo il futuro del circo? Forse no, ma quest’innovazione merita attenzione.

Silvia Menon