Il metodo sticazzi – Un libro da non perdere!

Esistono tanti metodi per alleggerire il fardello di tutte le rotture di ca… e non solo della vita di tutti i giorni.
Forse possiamo iniziare consigliandovene uno tra i tanti. E’ quello condensato nel divertente libro “Il metodo sticazzi” di Carla Ferguson Barberini. Il modo di dire che dagli anni Ottanta ha sostituito il vecchio “chi se ne frega”.

Più che un metodo, una filosofia di vita, come dice l’autrice (in realtà un nome collettivo dietro a cui ci celano più autori, veri professionisti della comunicazione) con un’importante componente psico-pedagica. Esclamare “sticazzi” insomma non vuol dire che non ci siano cose importanti nella vita, ma che le cose cui vale davvero la pena di pensare sono pochissime. Il resto “sticazzi” insomma.

Ma è anche un modo per non montarsi la testa. Esempio, una frase mooolto comune: “Oh, me so’ fatto ‘a macchina nuova” risposta: “sti cazzi” che detto in altro modo è “si, ma al popolo che glié frega? Ma soprattutto… a me che me cambia?”.

Beh, una bella guida alle istruzioni per l’uso non c’è che dire. Detto in poche parole, un metodo che ti conduce alla libertà. In realtà si tratta di un dono che tutti noi abbiamo, basta saperlo trovare. Il metodo sopra citato vive e cresce dentro ognuno di noi. Coltivarlo ci farà felici, non solo, ma anche ricchi e amati da tutti, parola degli autori.

Ecco le qualche perla di saggezza:

“Con il metodo sticazzi leggi un giornale intero in tre minuti. Neutralizzi i venditori porta a porta e i volontari di associazioni benefiche. Lavori di meno e guadagni di più. Diventi invincibile. In poco tempo non si tratterà più di quello che puoi fare con il metodo sticazzi, ma quello che il metodo può fare per te! Diventa uno sticazzista assoluto e raggiungi l’imperturbabilità zen”.

Parole a prova di bomba. Come recitava una vecchia pubblicità “contro il logorio della vita moderna”.

Ancora una perla.
“La morale? Individua le poche persone o cose a cui tieni veramente. E tutto il resto è sticazzi”.
Insomma, il primo, l’unico e il solo metodo. Ma ricordatevi di scegliere solo l’originale!
Il capo vi urla nelle orecchie? L’auto che vi precede vi suona nell’immediato secondo in cui scatta il verde? Vostra suocera spilucca con la forchetta sospettosa nel vostro eccezionale risotto neanche fosse un timballo di formiche? Davanti a voi avete dieci chilometri di fila in autostrada e un appuntamento tra cinque minuti? Il vicino vi insulta perché l’acqua delle vostre piante ha bagnato la sua preziosa tenda da sole?
“Ma sticazzi” allora…!

redazione