Il fantasma dell’ospedale Cardarelli di Napoli

Napoli è una delle città italiane più antiche e più ricche di leggende. Soprattutto per quanto riguarda spiritelli e fantasmi la città ha molto da raccontare, sia sopra che sotto la superficie. Molte storie si tramandano da secoli, altre sono nate in epoca più recente, ma non per questo sono meno avvincenti. Una di queste riguarda uno spettro buono, o quanto meno non intenzionato a far del male a nessuno, che girovaga nei pressi di uno degli ospedali della città senza pace.

L’ospedale Antonio Cardarelli di Napoli è il maggior nosocomio della Campania e dell’intero Meridione, nonché il primo a livello nazionale per la cura dei grandi ustionati. E’ situato nella Zona Ospedaliera di Napoli, dove i maggiori ospedali sono sulla collina dei Camaldoli, in rilievo per permettere un più facile afflusso da ogni zona della città. Per questo motivo nei pressi dell’ospedale Cardarelli c’è un afflusso di persone limitato agli orari di visita e di lavoro, mentre la notte il passaggio è molto più limitato.
Non sono molti a passeggiare davanti all’Ospedale Cardarelli durante la notte, ma può capitare di passarci davanti con l’auto mentre si ritorna a casa dopo una serata con gli amici. Ecco, se doveste trovarvi nella zona dopo il tramonto, aguzzate la vista perché potreste vedere un vecchietto seduto su una panchina o che cammina avanti e indietro davanti all’ingresso aiutato dal suo bastone.

A prima vista pare una persona qualunque, anche se lo si vede quasi sempre di notte, e già questo dovrebbe destare qualche sospetto. In realtà si tratta del “fantasma del vecchietto del Cardarelli”: tutti a Napoli conoscono la sua storia e sono in molti ad affermare di averci addirittura parlato.
Una delle testimonianze più conosciute (non ho idea se sia vera o un aneddoto creato ad oc) è quella di un uomo che, di ritorno a casa dopo il turno di lavoro pomeridiano, passò davanti all’ospedale e per sua sfortuna bucò una gomma. Si fermò per controllare il danno e capì che era necessario cambiarla. Erano quasi le 23 e doveva cavarsela da solo, così aprì il cofano e prese la ruota di scorta e il cric.
Poco dopo essersi piegato a terra l’uomo vide avvicinarsi un vecchietto con passo lento e stanco, ma era già abbastanza irritato per dargli retta. Il vecchio però si fermò proprio vicino alla macchina e iniziò ad osservare l’uomo in silenzio.

L’uomo si voltò nuovamente a guardarlo e il vecchietto gli sorrise facendo una battuta in dialetto, poi gli chiese se aveva bisogno di aiuto. L’uomo scosse il capo, anche perché quel vecchietto pareva davvero gracile e debole, ma per sfogarsi un po’ gli raccontò cosa gli era successo e il vecchietto stette ad ascoltarlo pazientemente.

L’uomo si era convinto che quel vecchietto fosse solo bisognoso di un po’ di compagnia, così gli domandò cosa ci facesse da quelle parti, in quella zona così inusuale per una passeggiata, soprattutto a quell’ora. A quel punto il simpatico vecchietto divenne serio e gli fece una scioccante rivelazione:

«I song muort ra assaie tiemp uaglion… Làrrint c’ sta mujerm ricoveràt ppe un’operazione, ma sta ppe murì… Io song venut a pigliàrla. »

(«Io sono morto già da molto tempo, ragazzo… Là dentro c’è mia moglie ricoverata per un’operazione, ma sta per morire… Io sono qui perché sono venuto a prenderla. »)

A quelle parole l’uomo si girò di scatto per guardarlo, ma il vecchietto era scomparso nel nulla e non c’era nessuna traccia di lui nemmeno in lontananza.

redazione