Il cinema che conta a casa tua: stasera su La7 “Indovina chi viene a cena?”

Quale miglior occasione per non demoralizzarsi del coprifuoco delle 22 se non quella di guardare stasera in tv su La7 un capolavoro del cinema mondiale che non passa mai di moda come “Indovina chi viene a cena?”.

Indovina chi viene a cena
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Migliore attrice protagonista alla straordinaria e luminosissima Kataharine Hepburn, miglior sceneggiatura originale: questi i due premi Oscar riportati da questa pellicola candidata agli Oscar anche come miglior film, senza però vincere quest’ultimo.

Comunque, la vittoria più importante gliel’ha consegnata la Storia, dandogli ragione in termini di (ahimè) attualità e (olé) spessore artistico. Analizziamo il film senza rivelare al lettore il finale.

Indovina chi viene a cena
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Innanzitutto è magnifica la vista su San Francisco dal terrazzo della ricca casa dei genitori della giovane protagonista (una dolcissima, quanto a volte un po’ incerta interpretativamente per via di perdita momentanea e breve di naturalezza espressiva, Katharine Houghton): quel paesaggio urbano e naturale al contempo sembra un dipinto da sogno, come in effetti all’epoca tale poteva essere un matrimonio misto tra una persona bianca ed una di colore in molti stati d’America.

Colpisce il contrasto tra una vera veduta sullo sfondo che sembra finta e un finto problema familiare che sembra vero per come viene percepito.

Ma ciò avviene anche quando si drammatizza un colore ma si banalizza l’amore, che non è mai banale, a differenza della differenza cromatica di pelle tra due persone.

Indovina chi viene a cena
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Sarà proprio il monologo di Spencer Tracy alla fine (uno dei più sorprendenti e toccanti del cinema mondiale, capace anche di commuovere un pochino) a sciogliere, a questo punto, in tutti i sensi.

“Indovina chi viene a cena?” si può trasporre ad ogni forma di discriminazione: i veri ed unici problemi. Perché l’amore, in tutti i suoi colori e le sue forme, tale non potrà mai essere.

“Sono i due giovani che cambieranno il mondo”, vien detto, e così è stato. All’epoca, sebbene i movimenti per i diritti civili degli afroamericani da parte di Martin Luther King (e non solo) avevano portato a degli importanti risultati, restavano passi da gigante da fare, ma il film, pur attuale perché purtroppo il razzismo non passa mai di moda e le disparità etniche tra bianchi ed afro sono ancora molto sentite negli USA, in questo è stato profetico.

Indovina chi viene a cena
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All’epoca si pensava che non ci sarebbe mai stato un presidente nero a governare i 50 stati, ma poi è arrivato tanti anni dopo Obama. All’epoca, persino una cameriera di colore (bravissima nel ruolo di caratterista, come in ogni buona commedia che si rispetti) credeva che quelli come lei dovessero restare ai piani bassi, guardando di malocchio da “schiava” quel giovane come lei che entra però nella casa dei “padroni” al loro pari. Le sembrava surreale ed inaccettabile, mentre oggi sono surreali le sue parole, che non celano facilmente un certo razzismo, e da che pulpito!

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Questo perché esistono anche i gay omofobi, le donne misogine, gli stranieri xenofobi (siamo tutti stranieri di qualcuno, tra l’altro), e i suoi teatrini non sono forse una comica e satirica spettacolarizzazione di quei freni posti alle rivoluzioni che, se s’attardano a compiersi, è anche a causa di chi subisce, ma non le sente perché non ha ancora il coraggio di ribellarsi?

Recuperate un gioiello della settima arte stasera alle 21:15: alla fine la ringrazierete.

Christian Liguori