I grandi nomi della moda sono i nuovi Mecenati

Moda e arte è un binomio ormai secolare. Tema che può essere trattato e declinato in un’infinità di modi diversi: dalle contaminazioni sempre presenti tra i due, agli abiti ed accessori che diventano protagonisti di mostre e musei, passando per la moda che si pone al servizio di altre forme d’arte, come il cinema e il teatro. D’altronde, la moda è anch’essa arte, no?

Un’altra forma di rapporto, decisamente concreto, esistente tra il mondo della moda e quello dell’arte può essere definito “nuovo mecenatismo”. Come in passato facevano banchieri ed ecclesiastici, diverse case di moda di lusso hanno deciso negli ultimi anni di sostenere economicamente attività artistiche e culturale. Se da un lato le grandi firme ne traggono un enorme vantaggio in termini di pubblicità, apponendo il loro nome sul patrimonio culturale mondiale, dall’altro a beneficiarne siamo tutti noi. Così, infatti, abbiamo la possibilità di continuare a godere di bellezze artistiche e storiche che altrimenti andrebbero perdute senza le dovute (costosissime) cure.

Chi sono i “nuovi Mecenati”?

Partiamo dall’ultimo dei nomi che si va ad aggiungere alla lista dei “nuovi Mecenati”, che è quello di Fendi. Lo scorso 4 luglio, infatti, la casa di moda romana ha presentato la sua ultima collezione Haute Couture nella suggestiva location del Palatino, con il Colosseo sullo sfondo. Con l’occasione ha annunciato lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per il restauro e la valorizzazione del Tempio di Venere. Non è però la prima volta che Fendi mostra di avere a cuore la bellezza storica della Città Eterna. Già nel 2013, infatti, aveva lanciato il progetto “Fendi for Fountains”, che ha coinvolto diverse fontane di Roma e si è concluso tre anni dopo con il restauro della Fontana di Trevi, con un investimento totale di 2 milioni e 180mila euro.

Sfilata Fendi alla Fontana di Trevi

Sempre nel 2016 e sempre nella nostra capitale, è stato presentato il Colosseo restaurato grazie ai finanziamenti di Diego della Valle, presidente dei brand Tod’s e Hogan. Un’opera dal valore di ben 25 milioni di euro!

Diego della Valle

Non è da meno neppure “re Giorgio” (Armani) che nel 2014 ha donato 300 mila euro alla Pinacoteca di Brera per l’allestimento di una mostra dedicata a Bramante. C’è poi Prada, che nel 2014 ha donato 150mila euro per completare il restauro dell’”Ultima cena” di Vasari, custodita a Firenze e ha contribuito ai lavori nella galleria Vittorio Emanuele II a Milano, assieme a Versace e Feltrinelli.

L’interesse non è rivolto solo alle grandi città. Brunello Cucinelli, infatti, ha finanziato diversi lavori nella sua regione, l’Umbria: dall’Arco Etrusco di Perugia fino al teatro di Norcia.

Il fenomeno è diffuso anche all’estero. Dopo l’incendio che ha distrutto parte della cattedrale di Notre-Dame a Parigi due mesi fa, i grandi gruppi del lusso Kering e LVMH hanno promesso ingenti somme di denaro per la ricostruzione (speriamo non resti solo una promessa!). Reali, invece”, sono stati i 25 milioni di euro messi sul piatto da Chanel per i lavori di restauro del Grand Palais di Parigi.

Sfilata Chanel al Grand Palais di Parigi

“L’arte a supporto dell’arte”,è proprio il caso di dirlo e noi ci sentiamo in dovere di ringraziare questi sostenitori perché un mondo senza queste bellezze non ce lo possiamo proprio immaginare!

Giulia Storani