I 5 dischi da ascoltare dopo il Festival di Sanremo 2021

Di Marco Russano e Sandy Sciuto

Il 71º Festival di Sanremo si è concluso da già una settimana e, come di consueto, è giunto il momento per la maggior parte dei suoi concorrenti di rilasciare nuova musica, mediante nuovi percorsi discografici o rivisitazioni di progetti precedenti, al fine di coronare questa esperienza così memorabile con un bel regalo a tutti i loro fan e amanti della musica.

Nel giro di sole due settimane, in concreto dall’inizio del Festival, molti artisti hanno già rilasciato nuovo materiale musicale, spinto dal brano presentato durante la kermesse, e molti di questi progetti musicali sono riusciti ad ottenere un ottimo piazzamento nelle classifiche, oltre che delle recensioni estremamente positive sui social, grandi protagonisti di Sanremo 2021.

Ecco i 5 progetti più interessanti rilasciati fino ad ora che meritano assolutamente un ascolto!

  • AIELLO – MERIDIONALE 

Il cantante calabrese Antonio Aiello ha concluso l’esperienza sanremese al 25º posto, complice soprattutto l’emozione della prima sera che ha in parte compromesso il proseguimento delle successive serate. Tuttavia, Ora ha guadagnato molti ascolti sulle piattaforme digitali, riuscendo a far ricredere molte persone che hanno successivamente deciso di dare una chance al nuovo progetto del cantante calabrese: Meridionale, un omaggio alla propria terra natale ricco di contaminazioni musicali.

Meridionale è un omaggio a chi mi ha dato la voce. È un viaggio nelle mie radici, il mio modo di vedere la musica, una continua sperimentazione e contaminazione di generi. Un lavoro pieno di passione e coraggio. Al di là di qualsiasi dualismo geografico ormai démodé, siamo tutti un po’ meridionali nel cuore, sotto pelle.”

Il cantante di Arsenico presenta così il suo secondo sforzo discografico, presentando un album impeccabile in cui, oltre ai brani già conosciuti dal pubblico, spiccano alcuni come CERTE LUNE e SCOMPOSTO, due brani che rappresentano a pieno l’immagine che Aiello ha voluto dare al disco: testi sentiti e profondi accompagnati da ritmi moderni e sperimentali. Un disco che dimostra il cuore rotto del cantante calabrese, pestato troppe volte, che finalmente lancia il suo grido liberatorio.

Presente anche una collaborazione con SVM, giovane artista napoletana della scena contemporanea, fortemente voluta da Aiello per aumentare lo spirito meridionale del disco.

  • NOEMI – METAMORFOSI

Il 71º Festival di Sanremo è stato per Noemi quello dell’evoluzione, oltre che della conferma. Il suo sesto Festival in cui ha presentato Glicine, un brano spettacolare che ha destato molto scalpore nel pubblico per via della sua classificazione finale. Posizioni finali a parte, Noemi ha rilasciato in contemporanea la sua ultima fatica discografica Metamorfosi, forse il disco da lei più sentito, che le ha permesso di raccontare uno dei periodi più importanti della sua vita.

Un disco arrivato dopo ben tre anni di silenzio, serviti a portare la cantante in nuovi mondi che le hanno fatto ridimensionare la sua immagine, sia stilistica che canora, regalando un album totalmente diverso dai suoi ultimi progetti, ricco di varie sperimentazioni musicali che hanno fatto centro da subito.

Nel disco spiccano brani come Si illumina, firmata dall’hitmaker Dardust, Senza Lacrime e L’amore è pratica, quest’ultimo quello più simile ai suoi progetti precedenti che non rinuncia però ad una base musicale rivisitata e “contaminata” da suoni più freschi e raffinati.

  • LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – MY MAMMA

La 71° edizione del Festival di Sanremo è stata per La Rappresentante di Lista occasione per rivelarsi al grande pubblico. Così è stato! Con la loro “Amare”, canzone scelta per la gara, hanno ipnotizzato milioni di telespettatori che adesso la ballano. Il disco pubblicato lo scorso 5 marzo è composto da dieci canzoni. La Rappresentante di Lista ama sperimentare quindi il disco si apre con “Religiosamente”, canzone impetuosa tanto quanto “Amare” per arrivare a sentire Dario Mangiaracina in “Fragile”, Veronica Lucchesi che in “Sarà” svela la sua anima e “Paesaggi stranieri” in cui la band mostra l’altro lato dell’amore, quello dell’abbandone. La canzone più carismatica e più attuale però è “Resistere” in cui La Rappresentante di Lista si lascia andare a “Voglio provare ad esistere, la mia natura è resistere. E non mi importa di perdere, quello che mi serve adesso è vivere”.

  • FULMINACCI – TANTE CARE COSE

“Tante care cose” è il secondo progetto discografico del ventiquattrenne Fulminacci che al suo debutto sul palco del Teatro Ariston ha cantato “Santa Marinella”. Il nuovo album, uscito il 12 marzo, è composto da dieci canzoni intrise dalla voglia di raccontarsi senza limiti del cantautore romano. Vi sono canzoni su questi tempi tristi, ma anche nate durante la pandemia e in più una canzone d’amore ossia “Le biciclette”. E’ un disco autobiografico come ha confermato lo stesso artista che ha un titolo che sa più di buon auspicio per il futuro. Non vi è una canzone che predomina sulle altre, ma il modo in cui tutto è stato pensato e poi realizzato converge in un’unica direzione: creare una dirompenza autoriale in questo deserto musicale di contenuti.

  • ERMAL META – TRIBÙ URBANA

Il quarto album di Ermal Meta è cosmopolita come suggerisce il titolo! Il cantautore si è prefissato di raccontare i vari aspetti di questo mondo con un’attenzione verso “gli emarginati” della società. Oltre “Un milione di cose da dirti”, l’altra ballad bellissima è “Stelle cadenti”. In generale l’album si prefigge di raccontare ciò che sta accadendo con un interesse particolare verso determinate categorie. Le canzoni più interessanti sono “Nina e Sara”, “Uno”, “Un po’ di pace” e “Vita da fenomeni”.

Marco Russano