È stato un fenomeno di portata mondiale quello degli Hunger games – letteralmente, giochi della fame. Forse proprio la traduzione del titolo potrebbe far pensare che la trilogia di romanzi non sarebbe mai apparso in una rubrica che parla di cibo nella letteratura; tuttavia, chi è davvero appassionato della saga non si è certo lasciato prendere soltanto dall’emozione dei combattimenti nelle arene ed ha assaporato tutti i momenti che hanno portato Katniss Everdeen a diventare la Ghiandaia Imitatrice, compresi quelli trascorsi a tavola.
La mancanza e l’abbondanza di cibo sono anzi un tema centrale nei tre romanzi della serie Hunger Games. Anzitutto, Katniss deve cacciare (disobbedendo quindi alla legge di Panem) per poter scambiare i proventi della caccia e sfamare sua madre e sua sorella. La scarsità di cibo nel Distretto 12 (il più lontano da Capitol City ed anche il più povero) è inoltre la causa della morte dei suoi tributi nelle prime ore dei giochi, perché essendo affamati e deboli hanno meno speranze di sopravvivere, senza contare che se le razioni di cibo non bastano, i ragazzi pagano quelle aggiuntive con ulteriori nomine per la mietitura. E così, il contrasto con tutto il cibo offerto ai tributi durante il viaggio verso Capitol City e gli allenamenti prima dei giochi risalta molto di più, tanto che Katniss si stupisce e si indigna di come debba essere facile per gli abitanti di Capitol City guadagnarsi il loro succulento pasto, quando lei avrebbe dovuto fare un immenso lavoro per preparare un surrogato di piatti tanto prelibati.
Oggi, vogliamo mettere in risalto proprio questo contrasto fra i pasti “arrangiati” della famiglia Everdeen ed un comune piatto di Capitol City. Ricordate infatti cosa prepara Katniss dopo essere andata nei boschi il giorno della mietitura, quando si offrirà volontaria per salvare sua sorella Prim? Lei e Gale avevano poca voglia di cacciare, così decisero di andare al lago e poi a raccogliere le fragole. Ne uscirà un ottimo stufato di pesce e verdure, che certo non ha portato molta fortuna (o forse si?) alla vincitrice dei 74esimi Hunger games.
Ma un piatto che certamente vi sarà rimasto molto più impresso è quello preferito di Katniss, la cosa di Capitol City che le piace di più, come dirà durante l’intervista con Caesar Flickerman: lo stufato di agnello con prugne secche e riso selvatico. Le piace così tanto che mentre mangia pensa a come replicare la ricetta a casa, quasi dimenticando due particolari non certo trascurabili: non è facile trovare al Distretto 12 tutti gli ingredienti necessari e, soprattutto, deve prima uscire viva dall’arena! Non siete curiosi di sapere quanto sia davvero buono? Eccovi la ricetta e scriveteci nei commenti se ne vale davvero la pena.
Noi, nel frattempo, vi auguriamo felici Hunger Games… e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!