House of Cards 6: Claire e il fantasma di Frank

Venerdì 2 novembre è stata messa online su Netflix US la sesta ed ultima stagione di House of Cards, distribuita in Italia da Sky Atlantic.

La serie finale era carica di aspettative per moltissimi motivi, primo fra tutti l’assenza di Kevin Spacey, magistrale interprete del protagonista Frank Underwood, sospeso dalla serie dopo essere stato travolto dalle accuse di molestie sessuali.

Il primo episodio si apre, come prevedibile, puntualizzando da subito che Frank Underwood è morto ed ora al comando c’è la vicepresidente, Claire, sua moglie, interpretata da una magistrale Robin Wright.

L’intera puntata è basata sulla reazioni di tutti i personaggi alla scomparsa di Frank. Da una parte troviamo Claire, per nulla intaccata dalla dipartita del marito, passando per il fedele assistente del defunto presidente Doug Stamper, il più scosso dalla perdita, ora ricoverato in un centro psichiatrico.

Claire impone da subito il suo modo di vedere le cose, con le sue regole, ricordando in più occasioni che ora le decisioni le prende lei, che tutte le promesse fate da Frank sono morte e sepolte con lui.

In questa prima puntata diventa ancora più cristallina l’immensa performance di Robin Wright, capace di far crescere nelle stagioni, di far amare e odiare al pubblico, il personaggio di Claire.

Claire ora vuole dare una scossa alla presidenza targata Underwood, una scossa agli interi Stati Uniti, imponendo le sue regole, ricordando in più occasioni che ora le decisioni le prende lei, che tutte le promesse fate da Frank sono morte e sepolte con lui.

Allo stesso tempo manca come il pane Frank, silurato con delle semplici foto all’ interno della bara, con il viso nascosto per evidenti scelte di marketing della produzione.
Un personaggio così importante, così carismatico,  non meritava di svanire così malamente all’ improvviso, senza avere una spiegazione precisa sulla sua morte (almeno nella prima puntata). Ed è la stessa Claire a rivolgersi ai telespettatori e a dire: “Lo so. Volete sapere come è morto. Un uomo come Francis non muore e basta, sarebbe troppo comodo” .

Questa, molto probabilmente, è una strategia degli autori per instillare  nel pubblico la sensazione che il fulcro di House of Cards non sia scomparso, anzi.

Ma non tutte le disgrazie vengono per nuocere! Infatti, sarà molto interessante vedere come Claire cercherà di mandare avanti la baracca da sola, qualcosa che non era riuscito a fare nemmeno Frank, pronto sempre a confidarsi con la moglie per carpire i suoi preziosi consigli.

Ciò che viene da chiedersi è: Robin Wright sarà capace di sopportare la pesante eredità del destituito Kevin Spacey, capace di rinascere come attore in House of Cards, portando la serie a diventare uno dei fenomeni più interessanti degli ultimi decenni?

Paride Rossi