Haenyeo, le ultime sirene di Jeju

Oggi vi portiamo in una provincia a sud della Corea a Jeju, per raccontarvi la storia di una piccola comunità di donne che portano avanti da secoli la tradizione della pesca subacquea in apnea. La storia di questo tipo di pesca praticata nella piccola isola coreana ha origini “maschili” che risalgono al V secolo, tuttavia dal ‘700 in poi le donne si appropriarono di questa attività arrivando a mettere su una società talmente dipendente da essa e ad assumere caratteri semi-matriarcali.

Ad oggi però il numero delle “donne di mare” è in continua diminuzione, rischiando addirittura di far cadere nell’oblio questa antica tradizione, che ha plasmato questa comunità. Le Haenyeo vivono sull’isola vulcanica di Jeju e praticano le immersioni alla ricerca di ostriche, seppie, cetrioli, ricci e orecchie di mare. Le immersioni avvengono in acque molto fredde e profonde, addirittura a circa 20 metri di profondità munite solo di muta e maschera, restando in apnea per più di 2 minuti per volta.

L’addestramento di una Haenyeo inizia(va) all’età di 11 anni e non durava meno di 7 anni. La vita subacquea di prolungava fino in età avanzata, addirittura superati gli 80 anni. Se in passato queste straordinarie donne coreane hanno soppiantato gli uomini in questa attività, ora trovare giovani apprendiste disposte a portare avanti la tradizione risulta davvero difficile. L’allontanamento da questa tradizione secolare è cominciato negli anni Sessanta, quando il governo coreano decise di trasformare l’isola in un centro per la coltivazione e l’esportazione di mandarini. Questa decisione e la migrazione verso i centri urbani hanno fatto sì che in soli 5 anni il numero di Haenyeo si dimezzasse. Ad oggi, le Haenyeo rimaste a immergersi nelle fredde acque del Mar Cinese Orientale sono pochissime e il 98% di esse ha più di 50 anni. Quasi certamente, questa è l’ultima generazione di Haenyeo.

Claudia Ruiz