Goldeneagle, la macchina infernale

Nel 1983 il famosissimo Stephen King scrisse il romanzo “Christine – la macchina infernale” e nello stesso anno dal libro è stato tratto un film diretto da John Carpenter con titolo omonimo. In entrambi la protagonista è un’automobile Plymouth Fury del 1958 soprannominata “Christine”, che dopo essere stata venduta da un uomo troppo anziano per guidarla, inizia ad assumere una volontà propria e maligna tanto da provocare diversi incidenti mortali. Stephen King ha scritto i suoi romanzi in parte ispirandosi ad eventi od episodi realmente accaduti, anche se poi modificati ad arte ed impreziositi del suo grande talento. Anche in questo caso, sembra, esista la versione reale della storia e una macchina al centro di molti incidenti quanto meno sospetti.

Una decina di anni prima che King scrivesse la sua opera negli Stati Uniti si vedeva girare la Dodge 330 del 1964, fabbricata però in edizione limitata di soli 5.000 esemplari. Chi l’aveva la teneva come un gioiello, anche perché, in caso di incidente, era praticamente impossibile trovare i pezzi di ricambio.
Venne soprannominata “GoldenEagle” (Aquila dorata) e inizialmente era destinata come auto di pattuglia della polizia del Maine. In effetti il corpo di polizia di Old Orchard Beach ne acquistò parecchi esemplari, ma i primi esemplari riportarono diversi difetti, sia di funzionamento, sia di carrozzeria. In breve tempo l’autovettura fu ritirata dal mercato e quelle vendute pian piano andarono a sparire perché non si trovavano i pezzi di ricambio, ma qualche esemplare è sopravvissuto e tra questi una in particolare è passata alla storia come auto “infernale”, proprio come quella descritta da Stephen King.

Le notizie non sono molto chiare perché è difficile reperire gli articoli di giornale della cittadina e, più in generale quelle pubblicate sui giornali nazionali al tempo, ma pare che l’automobile fu responsabile di oltre 70 incidenti e di un numero di morti tra i 19 e i 32. Ovviamente tutto è stato tramandato aggiungendo ogni volta particolari estranei e alla fine è diventata una specie di leggenda metropolitana. Pare che le GoldenEagle “infernali” fossero tre e non una: a Old Orchard Beach le auto furono assegnate a tre ufficiali diversi che hanno guidato la loro auto per almeno un paio anni prima che giungesse l’ordine di rivenderla a privati a passare ad vetture più sicure.

I problemi alla guida vennero segnalati dagli stessi agenti che si lamentarono spesso che l’auto cambiava velocità da sola, nelle curve si faceva fatica a controllarla, le cinture di sicurezza si sganciavano da sole e gli sportelli si aprivano da soli mentre l’auto era in marcia. Proprio questo lascia pensare che quelle furono le uniche ad essere usate ed esclusivamente da poliziotti esperti (quindi sempre gli stessi).

La leggenda vuole che tutti e tre degli ufficiali che hanno guidato la vettura siano stati implicati in incidenti mortali in cui morirono sia persone che animali e che loro stessi morirono in circostanze legate alle loro auto: l’unico riscontro che ho trovato è che sì, la GoldenEagle venne molte volte citata per aver causato la morte di animali selvatici e domestici che attraversavano la strada, ma non ho trovato nulla sulla morte degli agenti.

Si dice che il commerciante, dopo aver tentato di guidarla alcune volte, l’abbia a sua volta rivenduta ad un meccanico collezionista perché diceva di aver paura di guidarla. A sua volta il nuovo proprietario, convinto che i malfunzionamenti fossero dovuti a difetti di costruzione, smontò il motore e i circuiti e rimontò il tutto secondo sua logica. Le cose non cambiarono affatto, anzi andarono peggiorando: ogni giorno nel cortile dell’uomo venivano trovati cadaveri di piccoli animali come cani, gatti, scoiattoli e uccelli.

Una volta inspiegabilmente all’auto, senza che nessuno la toccasse, si sganciò il freno a mano e scivolò fino nel vialetto davanti casa dove colpì e investì una bambina che giocava in bicicletta; un’altra volta ancora il figlio di un vicino di casa del meccanico, giocando a nascondino con gli amichetti, si nascose nel bagagliaio dell’auto e fu liberato solo il giorno dopo dall’uomo che affermò di non aver mai sentito alcun urlo o rumore provenire dal cortile; infine pare che un vicino che soffriva di cuore abbia cercato di aprire la portiera per osservarne l’interno abbia ricevuto una scossa che ha mandato il tilt il pacemaker e per poco non sia morto di infarto. Le storie di incidenti, anche mortali, hanno continuato a susseguirsi negli anni, ma portano a pensare che gli incidenti causati dall’auto infernale non posano essere ricondotti ad una sola vettura, ma è più probabile alle tre in giro per la zona.

L’attuale proprietario della Dodge 330 accusata di essere malefica si chiama Wendy Allen e afferma che quasi tutti quelli che hanno causato danni al veicolo hanno avuto strani incidenti e che alcuni siano addirittura morti poco dopo. L’uomo dice che le ultime vittime che hanno avuto un collegamento con l’auto sono state mietute nel 2007, quando un teppistello, dopo aver inutilmente tentato di rubare l’automobile, abbia ucciso tutta la sua famiglia e bruciato la loro casa.

redazione