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Giornata internazionale delle telecomunicazioni: tra libertà ed Internet

Il 17 maggio si celebra la giornata internazionale delle telecomunicazioni e della società dell’informazione. La “Società dell’informazione” è un’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dell’assegnazione delle onde radio, delle orbite satellitari ed ha come principale obiettivo la riduzione del divario nelle comunicazioni nel mondo.

Telecomunicazioni: il rapporto tra internet e la censura nel 2021

La giornata del 2021 è dedicata in particolare ad internet, focalizzandosi sul contributo offerte dallo strumento allo sviluppo del mondo delle telecomunicazioni, soffermandosi soprattutto sull’uso del digitale nell’acquisizione di conoscenze, canale che potrebbe aumentare il divario nell’apprendimento.

Tuttavia, nell’era del digital, dello streaming e dello smart working tutto il mondo si è reso dell’importanza di internet, delle sue potenzialità. Ma quanto è davvero libera la rete nel mondo?

Gli esperti di Comparitech, società di sicurezza informatica, hanno stilato, come ogni anno, una classifica sulla libertà di internet nei diversi stati del mondo. Per stilare la classifica dei Paesi più repressivi e avversi alla libertà su internet gli esperti hanno analizzato cinque diversi criteri:

  • Utilizzo dei torrent, ossia la possibilità di condividere tra diversi computer di file (es. musica, film, programmi);
  • Accesso libero a contenuti pornografici;
  • Accesso a siti di news;
  • Accesso ai social network;
  • Possibilità di utilizzare le VPN, ossia “punti di accesso” di rete che permettono di rimanere anonimi durante la navigazione, senza fornire informazioni legate ad esempio al luogo da cui si è connessi.

Per ogni limitazione/ban possono essere attribuiti uno/due punti per un massimo di dieci. Più punti si incasellano, più la situazione è grave.

Internet e censura: i magnifici peggiori dieci

Dall’analisi emerge che il peggior paese al mondo nella repressione dell’internet libero con 10 punti su 10 è la Corea del Nord (che novità eh?), seguita subito dopo da Cina e Iran. Un trio che non stupisce sicuramente per via dei governi di matrice dittatoriale o guidati dal fondamentalismo religioso.

Credits: Vice.com

Al quarto posto della speciale classifica troviamo la Russia con 8/10, attiva nel combattere i torrent, i social media, l’accesso facilitato alle news e alle VPN, ma non ai porno. Insomma, nel Paese dei ghiacci vige la no news zone, ma l’xxx è concesso senza limiti. A pari punti troviamo il vicino Turkmenistan, di fatto mai allontanatosi del tutto dalla vecchia abitudine della censura di sovietica memoria.

A 7 punti su 10 troviamo ben cinque Paesi, distanti fisicamente tra loro, ma molto vicini nell’intendere il concetto di libertà sulla rete a quanto pare: Bielorussia, Eritrea, Oman, Pakistan e Turchia.

Internet e libertà: la situazione in Italia

Dopo aver presentato i magnifici dieci ci si vien da chiedere: ma l’Italia come è messa? Il Belpaese nella classifica totalizza solamente 1 punto su 10, dovuto alla restrizione dei torrent, decisione derivante dalla continua lotta alla pirateria online, aumentata soprattutto negli ultimi anni.

Il nostro Paese, insomma, risulta essere un’isola felice sul web, in cui la libertà è a trionfare, in particolare quella d’espressione. Un aspetto sicuramente positivo, ma che trova espressione anche nelle numerose aggressioni sul web a sfondo razziale, sessuale e politico, atteggiamenti violenti che rischiano spesso di sfociare in vero e proprio odio.

I numeri tirati già da Comitech devono far riflettere, ricordarci ogni giorno che non in tutto il mondo vi è libertà nel più moderno dei mezzi di comunicazione. Allo stesso tempo, però, non bisogna “abusare” della libertà di cui godiamo, ricordandoci sempre di agire con gentilezza e rispetto, le uniche armi a disposizione contro l’odio.

Paride Rossi