F1 – Le pagelle del Gran Premio di Francia

A distanza di dieci anni dall’ultima volta, il Gran Premio di Francia ha fatto il proprio ritorno nel calendario del mondiale di Formula 1 con una gara che, eccetto le concitate fasi della partenza, non ha regalato particolari emozioni. Sul discutibile layout del circuito Paul Ricard di Le Castellet, Lewis Hamilton si è ripreso con una prestazione di forza la leadership in campionato dopo averla persa in Canada due settimane fa. Scattato dalla pole position, l’alfiere della Mercedes ha vinto una gara senza sbavature amministrando saggiamente dall’inizio alla fine il margine di vantaggio sulla Red Bull di Max Verstappen, secondo al traguardo. La Ferrari è invece incappata in una gara negativa, causata principalmente dall’errore di Sebastian Vettel allo start nel contatto con Valtteri Bottas ed in parte salvata dal terzo posto di Kimi Raikkonen.

Bene la Renault che nel Gran Premio di casa ha piazzato i propri i piloti nella top ten e la Haas che con Kevin Magnussen ha ritrovato la zona punti dopo le ultime uscite non entusiasmanti. Si è confermato rookie di lusso Charles Leclerc, al miglior piazzamento di sempre in qualifica (8°, per la prima volta in Q3) e sempre combattivo e tenace in gara con il decimo posto finale. Continuano invece a non vedere la luce in fondo al tunnel la Williams e la McLaren, entrambe in piena crisi di prestazione.

Lewis Hamilton: voto 9 – Fin troppo facile per il campione del mondo in carica portare a casa il terzo successo di questa stagione. Clinico come sempre in qualifica, costante ed inavvicinabile in gara. Dopo la deludente gara di Montreal, è arrivata la risposta che serviva per riprendersi la testa di un mondiale mai così equilibrato.

Max Verstappen: voto 8 – Secondo podio consecutivo per il giovane talento della Red Bull che in Francia ha dimostrato di saperci ancora fare con le gare di sostanza. I troppi incidenti di inizio stagione sembrano averlo temprato al meglio e dopo il botto nelle qualifiche di Montecarlo sono giunte due convincenti prestazioni nelle quali è costantemente stato davanti al proprio team mate Daniel Ricciardo.

Kimi Raikkonen: voto 8 – Dopo la poca brillantezza mostrata di nuovo in qualifica erano tutti pronti a bacchettarlo senza pietà. E invece Kimi ha fatto il suo e lo ha fatto nel migliore dei modi: è stato lontano dai guai allo start e si è reso protagonista di uno stint eccezionale con ultrasoft ritardando al massimo il pit stop per poi aggredire nell’ultima parte di gara. Podio meritato.

Sebastian Vettel: voto 4 – L’errore del tedesco si somma a quello commesso nel finale di Baku con la conseguente perdita di punti preziosi per il campionato. Seb è stato autore di un’ottima partenza, ma la leggerezza in curva 1 è stata evidente e ha pregiudicato ogni chance di impensierire Hamilton. Terminare in quinta posizione, con una Ferrari di gran lunga superiore a tutte le altre auto del lotto è poi il minimo sindacabile.

Kevin Magnussen: voto 7 – KMag è tornato ospite fisso della top ten sia in qualifica che in gara, grazie anche ad una ritrovata Haas che si era persa nelle ultime gare dopo un promettente avvio di stagione. Approfittando anche delle disgrazie altrui, come quelle occorse a Bottas e Sainz, il driver danese si è assicurato la sesta posizione all’arrivo e la decima in classifica generale.

Carlos Sainz: voto 7 – Dopo Hamilton e Vettel è il pilota ad aver completato tutte le gare fino ad ora, mancando la zona punti in una sola occasione. Costante e veloce, lo spagnolo sarebbe arrivato sesto se non avesse accusato un problema tecnico nel finale di gara.

Charles Leclerc: voto 7 – Una storica qualificazione al Q3 ha ulteriormente confermato le grandi aspettative sul giovane driver monegasco. In gara ha sofferto più del previsto perdendo un paio di posizioni ma è sempre lì a giocarsela con vetture sulla carta più performanti e piloti più esperti.

McLaren: voto 3 – La vettura di Woking è parsa la brutta copia di quella vista nelle prime uscite di questo campionato. Dopo una qualifica inguardabile, non si può certo pensare che in gara si possano fare miracoli. E le continue lamentele di Alonso sembrano ripercorrere le orme di un film già visto più volte.

Giuseppe Forte