Ha evaso l’iva non per volontà di frodare il fisco, bensì per la colpa della crisi economica che avava portato la sua azienda di informatica al fallimento. Quei soldi proprio non li aveva e l’aveva comunicato all’agenzia delle entrate. Nel 2013 è stato assolto. La sentenza viene da tribunale di Milano dove il giudice ha accolto la tesi della difesa la quale sosteneva che l’imputato non aveva versato all’erario l’imposta a causa della difficile situazione economica dell’impresa. L’uomo titolare dell’azienda è stato prosciolto perchè il fatto non costituisce reato ossia perchè mancava la volontà di omettere il versamento. La sentenza riguarda l’aspetto penale, mentre resta il contenzioso tra l’imprenditore e il fisco.
LA CONDANNA:
Dopo aver accertato la violazione, la Procura aveva avviato un procedimento penale per il reato di omesso versamento dell’iva, punito con la rclusione da sei mesi a due anni. L’imprenditore era stato cosi condannato alla pena poi convertita in una multa di 40 mila euro, di sei mesi di reclusione. Gli avvocati Giulio Martino e Marco Petrone si erano opposti al decreto, chiedendo che si procedesse con il rito abbreviato.