Ecosia: il motore di ricerca ecologico che ha già piantato 6 milioni di alberi

Ecosia è un motore di ricerca alternativo al solito google che cerca di salvare il pianeta piantando alberi.

Ecosia è il fratello ecologico e ambientalista di Google. È stato ideato da Christian Kroll a Wittenderg (Germania) nel 2009 in collaborazione con Bing, Yahoo e il WWF. Ecosia però non è una società no profit, ma è a scopo di lucro. Però garantisce che l’80% dei propri introiti siano destinati in progetti di salvaguardia della foresta tropicale. Perlopiù s’impegnano nella riforestazione dei grandi polmoni della terra in Brasile, Perù, Marocco, Madagascar, Spagna, Indonesia e Burkina Faso.

Questo motore di ricerca è controcorrente e con l’aiuto dei propri “clienti” ha deciso di ripiantare ogni albero che l’uomo distrugge. Solitamente non funziona così e succede che gli incendi forestali si sfruttino per investimenti infrastrutturali o poco etici. Quindi perché invece di utilizzare il solito e monotono Google come motore di ricerca non iniziamo tutti ad utilizzare Ecosia? É una scelta etica che abbraccia il pianeta. Scaricarlo è semplice e veloce, non costa nulla ed è disponibile in tutti gli app store per qualsiasi telefono.

Il fatturato di Ecosia si genera tramite proventi pubblicitari e guadagni attraverso i clic degli utenti, quindi non cambia nulla rispetto ad un motore di ricerca classico. L’unica differenza consiste negli Ecolinks. Gli Ecolinks sono dei link affiliati che permettono agli utenti di generare donazioni attraverso gli acquisti online. Ecosia inoltre è un motore di ricerca CO2 neutrale, quindi non emette emissioni di anidride carbonica causate da server, dall’infrastruttura, dagli uffici. Ma il vero obiettivo di Ecosia è quello di creare un mondo migliore, come ogni social business che si rispetti. La missione di Ecosia è quella di coltivare un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, finanziando la riforestazione. Entro il 2020 si presuppone una riforestazione della foresta atlantica.

Vogliamo essere la buona coscienza della Rete.

Christian Kroll.

Silvia Menon