Ecco come affrontare al meglio la depressione post Erasmus

Ascoltare le esperienze di uno studente Erasmus è sempre piacevole. Le storie che di solito vengono raccontate sono delle più disparate. Vanno, infatti, dalla più banale – come aver fatto per la prima volta la lavatrice da soli – alla più intima – aver avuto un profondo confronto con se stessi.

Tutte cose inevitabili quando si è lontani da casa, ma una volta tornati, che succede?

Non importa se si tratta della prima o quarta esperienza in Erasmus, o meglio all’estero, per qualsiasi progetto che imponga di vivere per un determinato periodo lontano dalla propria zona di comfort, il ritorno sarà sempre più o meno traumatico. Persino il più forte, il più temerario, pur facendo fatica ad ammetterlo, avrà anche in minima parte sperimentato la cosiddetta depressione post Erasmus.

Come promesso parliamo della depressione post Erasmus

Essa è fortemente legata ad un vuoto quasi esistenziale che si avverte una volta che il periodo fuori casa è terminato. D’altro canto, ciò che caratterizza l’Erasmus come qualsiasi altro progetto di questo tipo, sono la scoperta, la novità, lo stupore e anche l’adrenalina. Tutte componenti difficili da provare tra le mura di casa propria o per le vie della città in cui si è vissuto da sempre.

Il rientro è traumatico perché lo studente Erasmus sarà tornato diverso da un’esperienza che gli ha cambiato la vita e il mondo di guardare al mondo. Si rimarrà colpiti nello scoprire che mentre lì ogni giorno era un nuovo giorno, a casa tutto è rimasto invariato.

Come fare allora per trasformare quel grigiore esistenziale in qualcosa di positivo? Ecco cinque consigli di fondamentale rilevanza.

Potete o meno seguirli, quello che però è certo è che hanno aiutato una studentessa Erasmus (me).

Parla del tuo Erasmus

Non importa quanta nostalgia tu possa provare nel rivivere nella mente le sensazioni vissute durante l’Erasmus, raccontarle sarà un modo per capire che quello che hai vissuto non è stata semplicemente una parentesi di vita.

Racconta alla tua famiglia e ai tuoi amici di quei giorni, dei momenti di sconforto che hai provato, e del divertimento vissuto. Emozionali emozionandoti. Scopri davvero quanto sei cresciuto durante l’Erasmus.

Parlarne ad alta voce ti aiuterà a realizzare l’esperienza vissuta. Ti farà rendere conto di quanto tu debba essere orgoglioso per quello che sei diventato.

Dopo averne parlato, pensare all’Erasmus ti farà spuntare sempre un sorriso per quello che hai fatto, e non una lacrima per quello che non c’è più. Perché ci sarà sempre dentro di te.

Cerca altri modi per continuare l’esperienza

Trova un modo per realizzare la famosissima frase Once Erasmus, always Erasmus.

Di sicuro durante il tuo soggiorno nel paese estero, soprattutto se sei partito da solo, ti sarai affidato a qualche associazione. Avrai viaggiato e conosciuto posti nuovi grazie a loro, ma soprattutto stretto amicizie indimenticabili.

Allora perché non sentirti uno studente Erasmus anche nella tua città? Scopri e cerca quelle associazioni, partecipa agli eventi, sentiti utile per la comunità.

Potrai fare la differenza nella vita di uno studente Erasmus a casa tua, e non ci sarà niente di più gratificante. Tra l’altro, continuerai a vivere un’esperienza del tutto internazionale.

Pubblica e stampa foto del tuo Erasmus

Non rimuginare sui bei momenti trascorsi, di nascosto. Rendili pubblici. Condividili.

Dedica uno spazio nella tua stanza ai tuoi ricordi Erasmus, souvenir o foto scattate. Porta un po’ della tua vita, della tua casa in Erasmus a casa tua, perché nulla è finito se continua a vivere in noi. In più, manifestare quei ricordi ti aiuterà a non tenerli solo per te e ad acquisire consapevolezza di quante cose sei stato capace di fare.

Potrebbe essere d’esempio per qualcuno che legge i tuoi post. Potresti essere il motivo per cui qualcun altro ha deciso di partire in Erasmus. Tutto questo ti renderà felicemente nostalgico, non triste.

Scrivi quelle sensazioni

Durante il tuo Erasmus mille emozioni ti attraverseranno, non lasciarle sfuggire. Tieni un diario giornaliero, settimanale, se vuoi apri un blog. Appunta di tutto: pensieri, poesie, momenti, persino disegnali.

Esprimiti in qualche modo. Una volta tornato non abbandonare questa meravigliosa abitudine, e soprattutto quando la tristezza prende il sopravvento caccia via quelle sensazioni sfogandoti.

Poi sarà davvero un toccasana rileggere, rivivere, ricordare. Non disperare è tutto stato vero, e se lo vuoi potrà continuare ad esserlo.

Se proprio non puoi fare meno parti per un altro anno Erasmus

Non c’è mai un momento giusto per smettere, né per ricominciare. Se pensi che la tua avventura non sia terminata, se necessiti di ancora tempo per stare da solo, o semplicemente hai voglia e possibilità di fare un altro Erasmus, che aspetti? Parti.

Sappi che ogni esperienza non sarà uguale alla precedente e che per quanto difficile possa sembrare all’inizio, ne varrà sempre la pena.

Non è facile provare la depressione post-Erasmus, è una bella sfida con se stessi. Un modo per tornare a sentirsi bene proprio lì da dove si era partiti. Però se siete riusciti a partire, a superare barriere fisiche e psicologiche in Erasmus, niente e nessuno vi impedirà di farlo una volta ritornati a casa.

Poi comunque si tratta di una “patologia” che è conseguenza di una straordinaria esperienza vissuta, e già questo è tutto dire.

Giulia Grasso