Dopo “Non aprite quella porta” Marcus Nispel ci riprova con “Venerdì 13”

Dopo il fortuito remake di Non aprite quella porta, Marcus Nispel si affaccia nuovamente al cinema con un altro remake. Il risultato è un Venerdì 13 in chiave moderna con qualche nuova chicca ma in definitiva non il teen horror di culto che aveva contraddistinto il vecchio film del 1980.

E come richiesto dalla migliore delle trame dei teen movie gli ingredienti sono dei ragazzi un pò sprovveduti e sesso-dipendenti e delle ingenue ma procaci ragazze sicuramente tirate fuori da qualche raduno di pon pon girls liceali. Il peccato è che per i veri fan di Jason poteva sicuramente andar bene questa rivisitazione in chiave tecnologico-moderna del film ma non a tal punto da stravolgere anche i modi di uccidere le proprie vittime designate. Si perchè vederlo tirare con l’arco e centrare la testa di un malcapitato ragazzotto in preda alle convulsioni ormonali quasi come fosse il migliore dei Robin Hood della storia del cinema è abbastanza ridicolo.

Anche gli stessi ragazzotti che fanno da carne da macello al vecchio Jason sembrano essere interessati solo ad una gara di competizione a chi prima raggiunga l’orgasmo e per nulla a difendersi dal loro persecutore. Per il resto è sufficiente la capacità di Nispel nel saper tenere i ritmi di suspence e horror, come anche è soddisfacenta la ricreazione della location di Crystal lake. E quando sceglie, attraverso l’ausilio di riprese con telecamera a mano, di intrufolarsi nel bosco per inseguire una malcapitata allora visivamente mi ricompensa nell’ aver scelto di vedere questo remake. Tra gli attori non sfigura solamente Jared Padalecki, già avvezzo al genere horror attraverso la serie tv dello stesso genere Supernatural della quale è uno dei due protagonisti. In definitiva ottime le tempistiche del film che quantomeno permettono di definirlo un horror, ma la scelta di rendere Jason, che poi è il vero protagonista della serie culto anni ’80, non uno zombie assassino ma quasi un supereroe onnipresente e infallibile sia fisicamente che strategicamente non mi ha convinto più di tanto. Una risicata sufficienza per il coraggio di risvegliarne il ricordo a tutti gli appassionati del genere, che avrebbe potuto sperare in qualcosa di meglio se avesse lasciato intatta l’immagine retrò del vecchio Jason.

redazione