Domotica: Il futuro che è già presente

Se chiedete ad un amico quando ha sentito parlare per la prima volta di domotica, sicuramente vi risponderà con una data successiva agli anni 2000, più probabilmente non prima del 2010.

Eppure, a pensarci bene, la prima volta che si sono visti dei dispositivi di domotica in azione è stato all’incirca negli anni sessanta, grazie alla fervida immaginazione degli sceneggiatori di Hollywood. Perfino nei cartoni animati dell’epoca si intravedono dispositivi che oggi vengono definiti “smart”.

È il caso dei Jetsons che in Italia sono stati importati con il nome “I pronipoti” (in contrapposizione con “Gli antenati”, i Flinstones, ambientato nella preistoria).

In questo celebre cartone di Hanna e Barbera, creato fra il 1962 e il 1963, è possibile scorgere diversi elementi riconducibili alla tecnologia odierna: schermi piatti, microonde, dei proto-computer, sistemi di comunicazione senza fili simili a cellulari, internet, e dispositivi di domotica, fra i quali, una domestica robot.

Un sogno che si realizza

È quindi da almeno 60 anni che l’uomo moderno desidera accendere luci e regolarne l’intensità con un comando vocale, tornare a casa e trovarla perfettamente pulita da un robot e alla temperatura ideale, e tanto altro. Probabilmente non ce ne siamo neanche accorti, eppure il futuro, quello che hanno immaginato e desiderato intere generazioni è arrivato, ed è alla portata di tutti.
Cosa è possibile fare oggi con la domotica?
Le funzioni che attualmente è possibile gestire e programmare tramite smartphone e comandi vocali sono molteplici e in continuo aumento. Ad esempio, è possibile accendere, spegnere e regolare la luminosità e il colore delle luci di casa. Questo è reso possibile tramite speciali lampade a LED che si connettono in wifi, ma se la nostra intenzione è solo quella di accendere e spegnere delle prese di corrente, esistono interruttori intelligenti appositamente concepiti per questo scopo.
Si possono delegare le pulizie di casa ad un robot, anch’esso connesso alla rete domestica e comandabile, da qualsiasi posto voi vi troviate, tramite cellulare.
Molto nutrito è il settore della sicurezza, con dispositivi quali antifurto e sensori antieffrazione che vi avvisano nel caso venga aperta una porta o una finestra e, se avete installato anche delle telecamere di sorveglianza, vi invierà le immagini direttamente sul vostro smartphone.

Domotica: i sensori

Il comparto dei sensori annovera, oltre al già citato sensore antieffrazione, anche quelli antincendio, antiallagamento e i termostati. Questi ultimi sono in grado di gestire sia il riscaldamento che la climatizzazione. Inoltre, si iniziano a intravedere i primi sensori di qualità dell’aria, i quali dovrebbero gestire, in un futuro molto prossimo, l’apertura delle finestre o l’attivazione di un purificatore d’aria, nel caso in cui i livelli di inquinanti presenti nell’ambiente domestico dovessero raggiungere dei valori troppo elevati. Esistono anche videocitofoni “smart” che consentono di rispondere al citofono anche quando si è fuori casa, di attivare la videocamera, o di lasciare un video messaggio.

I principali attori sulla scena

I tre principali fornitori di servizi per la domotica, sono ovviamente i big della tecnologia: Google con Google Nest e Home, Apple con HomeKit ed AirPlay e Amazon con Alexa.
In particolare i primi due, hanno beneficiato dell’esperienza pregressa con gli assistenti vocali presenti sugli smartphone: Siri per i dispositivi Apple e Google Assistant per Android.
Amazon, sebbene non avesse un background al riguardo, ha egregiamente colmato il gap con Alexa.

Attenzione alla compatibilità

Come è possibile intuire, bisogna accuratamente scegliere i dispositivi di domotica in base a quale sarà  l’assistente vocale. Non tutti i dispositivi infatti sono compatibili con le diverse piattaforme e questo potrebbe diventare un problema nel momento in cui si consideri l’idea di passare, ad esempio, da Alexa ad HomeKit.

Alexa e le Skills

Molto interessante il sistema messo a punto da Amazon per il suo assistente: Alexa. Si tratta delle cosiddette “skills” ovvero le “abilità”, sotto forma di add-on, che l’assistente “impara”. Ogni produttore che sceglie di implementare il sistema Alexa è tenuto a rilasciare delle skills compatibili con il proprio prodotto. Una volta installate sul dispositivo lo rendono capace di gestire i comandi vocali personalizzati. È il caso delle Soundbar Bose, che implementano Alexa, svolgendo tutte le funzioni di un dispositivo Amazon Echo, ma con le potenzialità di una Soundbar di grandissima qualità.

Giuseppe Forte