Diventare YouTuber: il sogno dei millennial

Tra anni ’90 e inizio 2000, il sogno del ragazzino iperattivo e perennemente sudato che sicuramente anche tu (sì, tu) avevi come compagno di classe, era quello di fare il calciatore.

Oggi i tempi sono cambiati: nessuno gioca più all’aria aperta, non ci sono più le mezze stagioni e i bambini passano le giornate con gli occhi incollati agli schermi dei cellulari/tablet/dio solo sa quale costosa (ma rateizzabile) alternativa all’interazione umana gli abbiano comprato i loro genitori.

Star incontrastate dei pomeriggi pre/post/durant compiti sono gli youtuber*.

*per chi fosse stato poco attento durante l’ultimo decennio, uno youtuber è un creatore di contenuti video di vario genere: musica, intrattenimento, gaming e chi più ne ha più ne metta. La questione è semplice: si sceglie un argomento interessante e in linea coi trend del momento, si crea un video a tema carino con una musichetta accattivante in sottofondo, un titolo acchiappaviews et voilà.

Che, a dirla così, quasi sorge spontaneo chiedersi: ma chi me lo fa fare?

Onore, gloria imperitura e soldi.

Perché attorno al mondo degli youtuber girano un sacco di soldi: più visualizzazioni hanno i tuoi video, più soldi verranno versati dagli sponsor sul tuo conto bancario.

E poi viaggi spesati, ospitate a fiere e convention di settore, la biografia edita da Mondadori (100 pagine di cui 76 di foto prese a caso da instagram), la comparsata nel film, l’ospitata in tv, gli eventi mondani… insomma, un infinito mondo di possibilità a portata di click.

In teoria, è semplice diventare uno youtuber: bastano una videocamera, idee nemmeno troppo originali, un pc e una connessione stabile.

In pratica, beh… è un po’ più complesso di così.

Emergere in questo ambiente, oggi, è molto più complicato di quanto non lo fosse qualche anno fa.

La concorrenza è spietata: ogni giorno nascono centinaia e centinaia di nuovi canali di giovani e promettenti youtuber wannabe e non è facile farsi strada tra vlogger, gamer e guru del make up.

Fortunatamente, in soccorso delle nuove leve del tubo, ci sono siti e app in grado di incrementare le visualizzazioni e i like a video e post. 

Ma come funzionano questi siti e queste applicazioni di Like su YouTube

Semplice: come accade per tutto – dalla verdura al diritto allo studio, dalla bolletta del gas al sesso –  basta pagare. Le cifre variano a seconda del servizio offerto, ma i risultati sono garantiti.

I maligni diranno che è un po’ come doparsi prima del Giro D’Italia, ma il business è guerra e in guerra (come in amore) tutto è concesso, no?

Noemi D'Alessandro