Crollo Juve, testa bassa e lavorare: l’obiettivo è il quarto posto

Il crollo Juve non regala ancora nessun segnale di voler smettere, è una caduta libera e senza freni quella bianconera. Juventus-Milan termina 1-1, è il risultato più giusto al termine di una partita giocata male (o peggio) da entrambe le squadre. Il gol istantaneo di Morata accende le speranza dei tre punti, sfumati nella seconda frazione di gara dopo il solito gol di Ante Rebic, sempre a segno quando vede Juve.

I bianconeri rimangono nei bassissimi piani della classifica con soli due punti, il Milan invece vola a quota dieci.

Rebic-calciotoday

Rosa limitata, era davvero colpa di Pirlo?

La mia analisi sulla Juventus parte da una premessa: la rosa dei bianconeri è da qualche anno sopravvalutata, non all’altezza di competere per scudetto o addirittura Champions. Errori di mercato, mancanza di fondi o quel che volete, questa non è una squadra completa.

I limiti erano già tanti lo scorso anno, ma la colpa di un ipotetico “fallimento” è stata data per intero all’acerbo Andrea Pirlo. In più, attenzione, la Juventus ha da poco perso Cristiano Ronaldo, uomo da 25-30 gol stagionali. Negli ultimi tre anni (quelli con CR7), quante partite come quella con il Milan abbiamo visto risolversi in favore della Juve grazie al portoghese? Troppe. La squadra crescerà sicuramente, ma non possiamo aspettarci una stagione da scudetto.

Un paragone che non regge

Il paragone con la falsa partenza della stagione 15/16- finita con lo scudetto- è stato fatto da molti ma non credo possa reggere: quella era una squadra completa, forte. Il crollo Juve della stagione appena citata fu molto imprevedibile, ma non preoccupava più di tanto. Perchè? La Juventus all’epoca veniva da una finale di Champions persa (1-3 contro il Barcellona) e doveva soltanto rimettere i fili al proprio posto. Poteva contare su un centrocampo di un livello altissimo, una difesa con la BBC all’apice della carriera e una forte voglia di vincere.

BBC- juventibus

A distanza di sei anni, nulla di tutto questo fa più parte della quotidianità a Torino. Il centrocampo della Juventus, seppur in crescita con Locatelli e il buon Rabiot, non è per nulla all’altezza del compito che dovrebbe svolgere. Allegri poi, dovrà essere molto bravo a ritrovare quella storica compattezza difensiva, assente ormai da qualche anno. La voglia di vincere invece, in molti calciatori è evidente sia tanto sfumata nel tempo. Dovrà essere parecchio bravo Allegri a recuperare una rosa sì forte, ma in palese difficoltà mentale e fisica.

Obiettivo quarto posto

Tanti errori in fase di mercato negli anni, poche idee e adesso neanche Cristiano a risolvere sfide complicate. Il crollo Juve ha radici molto fondate nel tempo, e il conto lo si sta pagando da due anni. A mio avviso, questa squadra non poteva assolutamente vincere contro un Milan ad oggi più forte e tanto più in fiducia mentalmente e fisicamente. Sempre questa Juventus, secondo me non aveva neanche i mezzi per strappare i tre punti al Napoli, specialmente con le assenze dei sudamericani. Questa Juve però, doveva necessariamente fare punti a Udine e soprattutto contro l’Empoli, il vero grande passo falso della stagione. Per il resto, la Juventus è questa, quella con poche idee e tanti buchi in rosa.

Crescerà? Sì, ne sono sicuro, ma non pensiamo che questa squadra possa contendere lo scudetto alle milanesi, ad oggi molto avanti. Un po’ come fine stagione scorsa, l’obiettivo della Juventus deve essere quello di fare il massimo e raggiungere il piazzamento Champions.

Juventus-eurosport

Serviranno tempo e lavoro, ma anche una presa di responsabilità da parte di chi la maglia la indossa da parecchio: non penso solo ai Chiellini o Bonucci, ma soprattutto a Paulo Dybala. L’argentino, a un passo dal rinnovo, deve assolutamente diventare il trascinatore di questa squadra, deve tornare ad essere l’uomo in più della Juventus. Sarà necessario per una eventuale risalita verso i primi posti, questa inevitabile, seppur i limiti siano evidenti. Crollo Juve sì, ma adesso lavorare e riprendere in mano una stagione che può ancora regalare soddisfazioni.

Marco Cavallaro