Conte chiude tutto “rimangono aperti solo i servizi essenziali”

Era annunciato e alla fine così è stato: Giuseppe Conte è intervenuto stasera per l’ennesima conferenza stampa con nuovi annunci e provvedimenti relativi al dramma coronavirus che ha colpito e che continua a colpire il nostro paese.
Le Regioni del nord ormai da giorni hanno chiesto provvedimenti più importanti volti ad arginare il dilagare di questa epidemia, che nel caso della Lombardia presenta giornalmente numeri straordinariamente preoccupanti e non accenna mai a “sedarsi”, senza contare il fatto che il tanto annunciato picco, si dice, non sia ancora arrivato. Città come Bergamo resteranno per sempre segnate da questo virus che sta mietendo numerose vite. Gli appelli di Fontana non sono passati inascoltati ed evidente il governo ha ritenuto doveroso prendere nuovi provvedimenti, dopo quelli già presi dalle singole regioni che hanno limitato ulteriormente la libertà di svolgere attività all’aperto.

«Noi sappiamo che a minuti dovrebbe parlare. Forse più che una conferenza stampa si tratterà di una dichiarazione per parlare di misure più stringenti nelle varie regioni», ha anticipato in diretta TV la giornalista Veronica Gentili a Stasera Italia, su Rete 4 anticipando le dichiarazioni del Premier.

Il Premier è quindi intervenuto in ritardo rispetto all’annuncio fatto sulla sua pagina Facebook per fare un punto sulla situazione e analizzare le novità relative all’evoluzione del coronavirus, con il viso provato dalla stanchezza e dell’impegno, che indipendentemente dall’ideologia politica, non può che essere apprezzato per quello che è il Modello Italia messo in atto dal nostro paese e che sta facendo scuola per tutti gli altri paesi del mondo che iniziano a prendere provvedimenti per impedire l’espansione del virus. Il tono sempre tranquillo e sicuro, cercando di infondere un senso di fiducia per i milioni di italiani incollati alla TV (e sui social) per ascoltare il suo intervento.

Data la complessità dell’intervento, ricco di indicazioni importanti per il futuro del nostro paese, non è stato poco il ritardo rispetto all’inizio dell’intervento che era previsto per le 22:45 e che ha visto migliaia di commenti ironici nella pagina del premier.

Resteranno aperte le macroaree ritenute essenziali: servizi finanziari, poste, logistica e trasporti, farmacia e sanità, energia e agroindustria. Tutto ciò che non è ritenuto essenziale rimarrà chiuso, quindi le opere pubbliche non di supporto alla battaglia contro il coronavirus. I supermercati rimarranno aperti e non vi sarà alcuna restrizione sui giorni di apertura dei supermercati. Un provvedimento non facilissimo da prendere per via dei numerosi attori in campo: sindacati, regioni, comuni che hanno dovuto trovare un importante accordo volto a far fronte a questa emergenza gravissima.
Annunciando trasparenza e condivisione Conte non ha voluto nascondere la grande sfida che il Paese sta vivendo (dopo quella della II Guerra Mondiale). Ha rievocato le forti immagini di Bergamo e ha ricordato i numerosi morti sottolineando come questi caduti non siano solo numeri, ma persone. Il Premier ha richiamato all’ordine sottolineando come sia importante mantenere un comportamento consono a quello richiesto dai decreti rimanendo a casa.
Un sacrificio importante quello di rimanere a casa, ma che risulta minimo rispetto a quello che fanno ogni giorno le persone che combattono in prima linea (che Conte non ha mancato di citare per ogni categoria professionale) raccontando che il loro impegno è mosso anche dall’Amore con la A maiuscola verso il Paese.

Andrea Calabrò