Con Vado i piccoli negozi possono finalmente chiudere le saracinesche e continuare a guadagnare

Il lockdown causato dalla pandemia ha cambiato le abitudini di molti. Si è detto più volte come le conseguenze di questa situazione di chiusura forzata e totale abbiano intaccato diversi aspetti del vivere quotidiano. Già prima del contesto del covid-19 si stavano sviluppando, ad esempio, nuovi sistemi digitali per la consegna di diversi prodotti direttamente a casa nostra. Dall’ordinare una pizza a domicilio al comprare un regalo di compleanno online, l’e-commerce si era già creato un piccolo spazio dentro la quotidianità di tutti.

Vero è che l’ambito pandemico e l’impossibilità di recarsi direttamente al negozio di nostro interesse hanno favorito ancora di più questo sistema. I più famosi brand di delivery come JustEat, Deliveroo, Glovo  hanno guadagnato un notevole prestigio a riguardo. A risentirne, però, sono stati soprattutto i piccoli negozi. I commercianti che non avendo ancora investito in quell’ottica, sono stati totalmente esclusi. Quindi, grandi aziende si sono sempre più arricchite a discapito di altre minoritarie che per un determinato periodo di tempo hanno chiuso proprio i battenti. Il rischio è che si crei un’egemonia imprenditoriale delle grandi imprese multinazionali soffocando letteralmente l’economia delle piccole realtà, le quali non avendo fondi non possono neanche intervenire in tal senso. Si tratta di un fenomeno già in corso per il quale bisogna trovare soluzioni partendo da esperienze reali.

Ecco che entra in gioco Vado, startup nata a fine 2020 che ha sviluppato un software che permette anche a quei piccoli imprenditori e negozi di usufruire delle potenzialità dell’e-commerce 3.0.

In realtà, in questo caso si parla proprio di un modello preciso di e-commerce, il quick commerce. Il tipico commercio veloce, noto soprattutto nell’ambito del delivery di cibo e spesa che si sofferma su due caratteristiche. Da una lato, la velocità della consegna considerando che il tempo previsto dal momento della prenotazione del prodotto può essere addirittura meno di un’ora.

Dall’altro lato – l’obiettivo principale per cui la vendita online ha avuto negli anni un così tanto successo – : la comodità nella consegna dell’ordine. Tuttavia, il modello di ritiro e consegna di Vado applica delle modifiche alla modalità standard. Per comprenderne le motivazioni si riportano le parole di Alessandro Ursino, CEO della startup.

Le aziende che si approcciano al quick commerce, se non lo fanno in maniera strategica, rischiano di perdere molti soldi perché per farlo devono, oltre alle strutture e alla tecnologia, sostenere i costi di molto più personale da nei propri store fisici. Con Vado vogliamo creare una soluzione che semplifichi la vita dei piccoli commercianti e non solo, affinché possano competere ad armi pari nello stesso mercato con le grandi multinazionali

Scopriamo, quindi, quali sono le “armi” e gli strumenti del quick commerce di Vado.

Parole chiave: vending machine, distributori automatici e smart fridge.

La startup ha sede a Torino, ma l’obiettivo è quello di espandersi. A breve termine, ovvero per il prossimo anno, Vado vorrebbe installare il proprio software in almeno 300 vending machine. Queste funzionano come veri e propri magazzini automatici in miniatura che vengono strategicamente collocati. Affinché il rider possa raggiungerli con facilità.

Infatti, con Vado, dopo che il cliente abbia fatto un acquisto, viene inviato dall’app di delivery del negozio utilizzata, un codice direttamente al rider di turno. In questo modo, sarà possibile sbloccare facilmente un distributore automatico che permette al rider di ritirare i prodotti erogati.

Cosa cambia rispetto al quick commerce tradizionale? Si riducono dell’80% i costi di gestione dell’ordine. Di solito, infatti il procedimento di ritiro è più lungo. Il rider che riceve l’ordine prima si reca dall’esercente, il quale comunica il codice e solo dopo aver ricevuto il prodotto, procede con la consegna. Con Vado si colma, invece, quel divario tra fornitori e produttori. Il processo avviene in maniera automatica e in tal senso il risparmio di tempo e denaro è notevole

Con Vado, si andrà davvero rapidamente! Ed anche nel caso di chiusura forzata, i piccoli negozi non risentiranno del danno di chiudere le proprie porte senza alcuna possibilità di guadagno. Vado permette di superare il limite fisico del raggiungimento del negozio e di andare persino oltre l’orario d’apertura. Tutto ciò che serve è un software collegato a dei distributori locali automatizzati.

Potranno usufruire del software di Vado non solo i negozi che si occupano di food&beverage, perché non esiste confine per l’e-commerce al giorno d’oggi.

I consumatori hanno ormai mutato le proprie aspettative e le esigenze si fanno sempre più specifiche. Nel giro di 3 ore chiunque potrà ricevere qualsiasi tipo di prodotto a casa propria: beauty, pet food, canapa, persino sex toys e caricatori di smartphone.

Questo servizio, si ricorda, è offerto tutti i giorni a tutte le ore grazie al sistema di automazione su cui il software si fonda, e rappresenta una grande opportunità per tante realtà locali, piccole o medie che siano.

Vado grazie alla sua collaborazione con le app di delivery riapre le porte ad imprese che stavano rischiando di chiudere per sempre la propria saracinesca a causa della forte digitalizzazione del commercio.

Questa è stata la prima preoccupazione che ha posto in moto l’intera idea della startup. “L’idea nasce da un mio socio – ha dichiarato il CEO – lavorava in una grande azienda di delivery e parlava spesso con clienti che avrebbero voluto vendere in QCommerce, ma chiudevano il negozio alle 6 e che non si potevano permettere di stare aperti tutta la sera. Abbiamo capito che questo era un problema grosso di mercato che tagliava fuori i piccoli esercenti meno strutturati e abbiamo sviluppato quella che per noi è la soluzione”.

Le soluzioni più geniali derivano da esperienze vissute di situazioni problematiche, per certi versi inaspettate. Nessuno si sarebbe mai aspettato una pandemia, nessuno avrebbe pensato di dire – a causa di un virus – addio alla propria attività. Il commercio digitale si stava già affermando, ma si trattava di un passaggio successivo che è stato, invece, di gran lunga accelerato.

Il lavoro di Alessandro Ursino e del team di Vado rende, dunque, nuovamente accessibile il mercato a chi ne ha da sempre fatto parte ma non aveva trovato i giusti strumenti per rimanere al passo con i tempi. I prossimi obiettivi della startup riguardano l’espansione internazionale, con particolare interesse al mercato sudamericano.

Il fine ultimo rimane sempre quello di  “affiancarsi a sempre più aziende e dare loro gli strumenti per crearsi la propria applicazione di delivery”. L’espansione è rivolta anche al team, al momento composto da giovani under35 con tanta voglia di fare e idee da realizzare per colmare dei vuoti di sistema.

Giulia Grasso