Cocco di mamma o pecora nera: i genitori e il loro figlio preferito

Chiunque non sia figlio unico la sa bene: i genitori hanno un figlio preferito. A dimostrarlo è uno studio dell’Università della California: il risultato, infatti, dimostra che il 70% dei genitori intervistati ammette di avere una preferenza che risulta essere, per la maggior parte dei casi, il primogenito. Ma sarà davvero così?

A quanto pare, i 768 genitori intervistati, tutti con due figli con non più di 4 anni di differenza, confermano l’ipotesi,anche se nessuno di loro conferma la preferenza per il primo figlio. In realtà a tale conclusioni si è arrivati proprio grazie ai figli: i bambini intervistati, infatti, hanno fatto emergere come i favoritismi di mamma e papà causino insicurezza e minore autostima nei figli più piccoli e poca autonomia in quelli più grandi.

Devono preoccuparsi i genitori moderni? Assolutamente no. Come si legge nel libro pubblicato da Catherine Sellenet e Claudine Paque Il figlio preferito, fortuna o fardello?, avere una preferenza è normalesi tende, infatti, a preferire il figlio che più ci assomiglia per una questione di affinità e, soprattutto, perché inconsciamente il bambino rappresenta uno specchio in cui è riflessa l’idea di immortalità.

Inoltre, l’affinità con uno dei figli, indipendentemente che sia il primogenito o no, deriva anche dal rapporto che si instaura tra figlio e genitori, dal carattere e dal comportamento che il bambino ha con il mondo che lo circonda. In altre parole, i genitori sono portati a preferire il figlio (o la figlia) che più si apre con loro, che condivide le proprie esperienze e racconta la sua vita, che gradisce la compagnia dei genitori e non se ne vergogna. Questo non vuol dire, però, che si ami di meno l’altro figlio.

Contrariamente al sondaggio, la realtà mostra che sono i figli maggiori a lamentarsi e a sentirsi in qualche modo “discriminati” rispetto ai fratelli minori: spesso, infatti, è il primogenito a “spianare la strada” e tante piccole concessioni che i genitori regalano ai figli minore sono il frutto di battaglie precedentemente condotte, per non parlare dei regali di Natale e delle attenzioni delle vecchie zie. Insomma, potrà anche esistere una preferenza, ma, alla luce di quanto detto, che sia sempre rivolta al figlio maggiore sembra strano.

Aldilà di studi accademici, sondaggi, interviste, la verità è che ci sono pro e contro nell’essere il maggiore, così come ce ne sono nell’essere il minore e ogni persona, come ogni famiglia, è diversa e unica. Sarebbe interessante vedere il risultato del sondaggio su un campione un po’ più ampio di bambini e genitori, magari di nazionalità diverse, anche perché siamo sicuri che l’esito sarebbe lo stesso? Ai posteri l’ardua sentenza!