Cip!: Brunori Sas e il coraggio di prendersi cura degli altri per curare noi stessi

A distanza di tre anni dall’ultimo lavoro, il cantautore cosentino Brunori Sas torna con un nuovo disco. Il 10 gennaio, infatti, è uscito “Cip!”, il suo nuovo, fantastico album. E, permetteteci di dirlo, è un capolavoro. Brunori Sas è riuscito nella difficile impresa di superare l’ultimo lavoro, “A casa tutto bene” del 2017, che ci ha regalato un singolo strepitoso come “La verità”, la sua punta di diamante.

Ma andiamo con ordine. A settembre e a dicembre sono usciti i primi due singoli che hanno anticipato il disco, “Al di là dell’amore” e “Per due che come noi”. Come ha affermato lo stesso cantautore, il primo brano è una vera e propria dichiarazione di intenti per tutto il disco. Un lavoro, questo, che ha come obiettivo quello di infondere nell’animo dei suoi ascoltatori un sentimento positivo, uno slancio ideale, universale che possa tenere insieme tutte le cose, a partire dalle persone.

Per presentare “Cip!” Brunori Sas ha deciso di organizzare una serie di incontri con i fan molto particolari. Qui, infatti, ognuno ha avuto la possibilità di rivolgere una domanda sia di persona ma anche su un foglietto inserito in una scatola. Grazie a questo sistema, Brunori ha rivelato, con la sua spiccata ironia e sagacia, alcuni aspetti interessanti sul tema delle sue canzoni e sulla differenza rispetto ai suoi precedenti lavori.

Una delle caratteristiche principali di “Cip!” è la presenza costante della parola “mondo”, termine che compare in ben tre titoli. Come ci ha rivelato lui, non è un caso: il suo è un messaggio d’amore per il mondo, un compito difficile che vuole portare avanti. È questa la responsabilità del cantautore, mettersi a nudo affinché possa passare, dai suoi testi, un messaggio universale. E Brunori ci è riuscito benissimo.

Con questo disco, in maniera maggiore rispetto agli altri, lui vuole far uscire il suo fanciullino (citando Pascoli), o meglio, lo vuole recuperare; vuole ritrovare quella ingenuità che, secondo lui, era presente nei suoi primi lavori e che oggi manca. E forse è anche per questo motivo che ha voluto rappresentare un pettirosso nella copertina del suo album, un qualcosa di semplice che gli permetta di respirare e di uscire dalle preoccupazioni che caratterizzano “il mondo degli adulti”.

Anche il titolo si muove su questa strada, ma non è detto che per tutti debba essere così: Brunori, infatti, con questo titolo chiede all’ascoltatore di farsi una propria idea di cosa sia per lui Cip!. Non c’è una verità assoluta, le idee di tutte le persone modellano la verità.

La copertina di “Cip!”. Da www.spettacoliculturaeventi.it

Per quanto riguarda le canzoni, queste sono maledettamente belle e vere. A partire dal singolo di apertura, “Il mondo si divide”, traccia a cui Dario tiene particolarmente, fino all’ultima, “Quelli che arriveranno”, ogni canzone parla di noi, delle nostre vite. Sono canzoni che ci invitano a pensare che andrà bene, che alla fine, andrà tutto bene. Dobbiamo solo avere coraggio di crederci. Non manca, in questo disco, il brano più socialmente impegnato. “Benedetto sei tu”, infatti, come spiega Brunori stesso, è una preghiera laica che tocca temi estremamente attuali con un sound accattivante; un vero e proprio inno morale al di là di tutte le convinzioni personali.

Una frase ha particolarmente colto la nostra attenzione e che secondo noi può riassumere “Cip!”:

Prendersi cura degli altri è un modo per prenderci cura di noi stessi

Una frase, questa, che Brunori ha ripetuto a più riprese durante la presentazione ma che troviamo anche nella canzone “Mio fratello Alessandro”. Al giorno d’oggi è sempre più difficile essere buoni, essere capaci di prendersi cura degli altri. Ascoltando questo album, magari, saremo un po’ più in grado di farlo. E allora alla fine sì, andrà tutto bene.

Marco Nuzzo