Al di là dell’amore: un viaggio con Dario Brunori per andare oltre

Brunori Sas è tornato e lo ha fatto alla grande.

E’ finalmente uscito il nuovo singolo del cantautore calabrese Al di là dell’amore, annunciato pochi giorni fa.

In concomitanza con il nuovo singolo il cantautore calabrese ha annunciato le date del tour invernale e l’uscita del nuovo cd, entrambi nel 2020. Game, set, match!

Terminati i convenevoli, veniamo al dunque.

Al di là dell’amore ha stupito molti che si aspettavano forse un altro genere di canzone, più malinconica, più in stile Brunori.

Ma è stata una piacevole sorpresa! Le parole, davvero mai banali e riflessive, sono accompagnate da un arrangiamento frizzante, in pieno stile anni ’80, che risveglia e forse smuove anche le coscienze.

Sì, perché Brunori non si concentra sulla malinconia, che spesso è stata al centro dei suoi lavori, ma prova a dire a tutti: andiamo oltre le apparenze, sforziamoci di capire chi è in difficoltà ed aiutiamolo.

E’ chiaro il riferimento al fenomeno dei migranti, non tanto relativamente ai fatti dello scorso anno, ma a ciò che convince le persone che essi siano coccolati dallo Stato, che abbandona gli italiani.

È un inno all’essere umani, ma anche a guardare oltre, a pensare con la propria mente, ma guardando la realtà anche con gli occhi di chi si ha di fronte.

È forte la critica a chi tende a semplificare tutto, sentendosi libero di mettere in dubbio tutto, in un momento storico in cui titoli e competenze non sono più un vanto, ma quasi una discriminante.

C’è l’accusa a chi fa finta di niente, scordandosi del male del mondo, scordandosi che ci sono in ballo essere umani.

Il mondo raccontato da Brunori è cambiato, un mondo invaso da un vento che prima portava vita (portava il polline al fiore) ed ora porta morte, spavento e dolore.

Ma, in pieno stile Brunori, non vi è solo la critica agli altri, ma anche a se stesso, impegnato a pensare alla propria felicità, quando davanti al proprio naso si consuma una tragedia, fisica o astratta, e si ha l’istinto a non fare nulla.

È una critica al forte individualismo della società, in cui si parla molto, ma si fa poco, soprattutto per i più deboli.

Al di là dell’amore è una richiesta di andare oltre, per creare un mondo nuovo, in cui a delineare la differenza tra bene e male sono proprio i più deboli.

La parola torna a chi soffre, gli unici con un vero diritto di espressione, troppe volte calpestato ed ignorato. Vi è la richiesta di essere difesi, anche oltre l’amore, anche quando individualmente siamo felici. Una nuova fratellanza, vera questa volta.

Brunori è l’ennesimo artista che, in discontinuità con il passato, vuole trasmettere un messaggio di speranza nel proprio lavoro, nonostante nulla vada per il verso giusto.

Con logica, Brunori parte da un problema reale, denuncia la mancanza di umanità, ma rassicura chi ascolta, in completa controtendenza con i messaggi di paura che caratterizzano il nostro presente.

Dario sembra indossare le vesti dell’uomo navigato, avvezzo alla vita, che nonostante tutto non si arrende, poiché lui sa che andrà tutto bene.

Dario Brunori ha dimostrato ancora una volta all’indie italiano che scrivere quel che si pensa, lasciando perdere le tendenze, premia, non solo in classifica, ma soprattutto nella propria interiorità.

Grazie Dario, avevamo davvero bisogno di te.

Paride Rossi