Cimini ricomincia l’inverno da Tokyo: una canzone, un tour ed un talento da conoscere

Il 9 ottobre scorso è stato pubblicato Tokyo, il nuovo singolo del cantautore calabrese.
Il brano dà anche il nome al tour invernale che vedrà impegnato Cimini, al secolo Federico, in 11 date sparse per l’Italia, che partirà il 9 Novembre da Foggia, facendo su e giù per la penisola (isole comprese), terminando l’8 Dicembre Bologna. 

Federico non ha avuto nemmeno il tempo  di riposarsi dopo il lungo ed estenuante tour estivo, costellato di tappe un po’ ovunque, con apparizioni sul palco dei concerti de Lo Stato Sociale, che già era tornato a creare in studio.

Il singolo è una canzone d’amore, un amore che sembra essere finito male, in cui il cantautore fa i conti con malinconia e ricordi. Ripercorre le incongruenze tra azioni e parole in una relazione, focalizzandosi su mille domande a cui non è stata data una risposta e che forse non ci saranno mai.

Il sound è quello che ci si aspetta da Cimini, come anche le parole, ma pare esserci qualcosa di strano nell’interpretazione. Si, proprio così, non sembra di sentire il solito Cimini, sembra di ascoltare una sua imitazione. Non sembra di sentire la stessa persona dell’ emozionante ed incoraggiante Legge di Murphy, o della frizzante A14.

Quello che lascia straniti è il fatto che Federico provi ad imitare alcuni dei suoi colleghi, come Brunori, magari esagerando con uno stile non suo, con un approccio che non gli appartiene, ma ricordiamoci che di Brunori ce n’è solo uno.

Per carità, è giustissimo e segno di maturità unire diversi  stili, prendere spunto dai lavori di più artisti, ma in questo caso, anche dopo vari ascolti, rimane sempre qualcosa che non convince, qualcosa che destabilizza l’armonia tra testo, bizzarro ma con un preciso significato, e il sound.

Ovviamente questa è una semplice opinione personale, soprattutto perché legata all’interpretazione del brano, ma la critica è aspra poiché Cimini ha molto potenziale, eccome se ne ha.
Nel tour 2018 ha avuto la possibilità di dimostrare a tutti le sue potenzialità, smentendo le voci di “raccomandazione” in seguito alla grande sponsorizzazione social precedente dell’uscita del suo primo singolo, “La legge di Murphy”, di alcuni grandi nomi dell’indie italiano (Brunori e lo Stato Sociale tra i tanti).

Federico ha dimostrato di essere un ragazzo sincero, un universitario emozionato dopo ogni concerto, che suona ogni pezzo con passione e non crede ai suoi occhi e alle suo orecchie vedendo folle che cantano le sue canzoni.

Non resta che ascoltare Tokyo live, forse si potrebbe cambiare idea e chissà, forse è in programma un album, magari capace di spazzare tutte le polemiche e di far fare il salto di qualità a Federico.

Paride Rossi