Chirurgia in 5G: in Cina eseguita con successo la prima operazione al cervello da una distanza di 3000 km

Nell’attesa del suo approdo definitivo per soddisfare le domande di imprese e consumatori, la tecnologia 5G ha già dato prova del suo immenso potenziale. In Cina, è stato infatti eseguito il primo intervento chirurgico al cervello a distanza mediante un computer collegato ad una rete internet 5G. Secondo quanto riportato da China Daily, il paziente, affetto dal morbo di Parkinson, è stato sottoposto a un intervento finalizzato all’inserimento di un impianto di stimolazione cerebrale profonda (DBS, dall’acronimo inglese Deep Brain Stimulation). Tale trattamento chirurgico consiste nell’applicazione di elettrocateteri in quelle aree del cervello adibite al controllo dei movimenti, con lo scopo di ridurre i sintomi motori debilitanti e tipici di una malattia come il Parkinson.

Eseguita nella giornata di sabato 16 marzo al PLA General Hospital di Pechino, l’operazione è stata condotta con il supporto di China Mobile e della tecnologia 5G del colosso cinese Huawei. A realizzarla è stato il neurochirurgo e primario del First Medical Center Ling Zhipei, il quale ha adoperato le strumentazioni necessarie dalla città di Sanya, sull’isola di Hainan, situata ad una distanza di ben 3000 km dalla capitale cinese. L’intervento è iniziato alle 9 del mattino ed è stato portato a termine nell’arco di tre ore. “Mi sento bene”, ha affermato il paziente alla fine. Dal canto suo, il Dottor Ling Zhipei non ha minimamente pensato che avrebbe scritto un’importante e significativa pagina di storia nel momento in cui ha ricevuto la chiamata per effettuare l’operazione. “Ho turni di lavoro a Pechino e Hainan e l’operazione si è tenuta durante la mia rotazione ad Hainan”, ha spiegato. “Il paziente si trovava a Pechino e doveva essere operato ma non poteva prendere un aereo”. Secondo Ling, la tecnologia 5G si è rivelata fondamentale per risolvere i problemi di ritardo del segnale video e del controllo remoto sperimentato dalle reti 4G, assicurando così la possibilità di agire quasi in tempo reale e senza interruzioni. “Si sente a malapena che il paziente si trova a 3000 chilometri di distanza”, ha dichiarato Ling.

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Il morbo di Parkinson è una delle patologie più comuni in cui si può sfortunatamente incorrere in fase di invecchiamento. Ci sono stati 6,1 milioni di persone affette da questa malattia a livello globale nel 2016, rispetto ai 2,5 milioni del 1990, secondo un rapporto pubblicato su The Lancet Neurology. Nonostante non esista ancora una cura, la DBS può ancora rappresentare un valido trattamento per limitare la compromissione dei movimenti volontari, così come il tremore, la lentezza e la rigidità.

Stando alle dichiarazioni di Ling, il successo riscosso da questa operazione porterà in futuro tanti altri esperti e specialisti, provenienti da ospedali qualificati, ad essere in grado di operare sui pazienti attraverso un intervento chirurgico a distanza. In questo modo, sarà più facile terminare quelle operazioni che prima erano meno accessibili negli ospedali di base. I risultati ottenuti dalla chirurgia a distanza hanno permesso alla telemedicina cinese di compiere dei grandi passi in avanti nel miglioramento della vita delle persone.

Giuseppe Forte