Cento anni di Fellini: l’infinito dialogo tra cinema e moda

Ricorre quest’anno il centenario della nascita di Federico Fellini, pilastro del cinema mondiale. Padre di film che hanno fatto la storia, da “La dolce vita” ad “Amarcord”.

Come ben sappiamo, tra moda e cinema c’è sempre stato un legame particolare e proprio accanto al nome di Fellini, oltre i titoli di regista, sceneggiatore, fumettista e scrittore, possiamo aggiungere quello di stilista. Fellini, infatti, era solito pianificare e disegnare lui stesso gli abiti dei suoi film. L’estetica è un elemento fondamentale dei suoi magici mondi: tutto, costumi compresi, concorre alla creazione dell’atmosfera onirica del magico immaginario felliniano.

I suoi personaggi, che rimangono indelebili dentro coloro che guardano i suoi film, sono creazioni totali di personalità e di stile e l’abbigliamento svolge un ruolo fondamentale nella loro delineazione.

Il primo da citare è, senza alcun dubbio, l’abito in velluto nero realizzato dall’atelier Gattinoni e indossato da Anita Ekberg  ne La dolce vita. Quel bagno nella fontana di Trevi avrebbe avuto lo stesso fascino con un altro outfit?

Sempre nella stessa pellicola vediamo la diva Ekberg indossare un modello ispirato al famoso Pretino delle sorelle Fontana.

Moda che egli stesso creava e che prima di tutto lo ispirava. Il regista infatti disse che per la pellicola appena citata era stato ispirato dagli abiti a sacco di Balenciaga e per “Roma”, invece, da un bikini.

Fellini si è dimostrato anche un incredibile anticipatore di tendenze. Le sneakers indossate con lo smoking elegante , che consideriamo tutti una tendenza degli ultimi anni, le avevamo già viste indossate da Roberto Benigni nel 1990, nel film “La voce della luna”.

L’abbigliamento, poi, fu fondamentale anche nella creazione del suo stesso mito. Fellini si rappresentava sempre con la sciarpa al collo e il Borsalino in testa. La prima perché simboleggia potere, mentre il secondo per nascondere la calvizie di cui era ossessionato.

Le pellicole felliniane contribuirono a costruire e diffondere tendenze e continuano ad ispirare la moda e designer ancora oggi.

Uno scatto della campagna Dolce e Gabbana “La dolce vita” di Steven Meisel

La campagna del 1992 di Steven Meisel per Dolce e Gabbana, con Monica Bellucci e Isabella Rossellini, è intitolata proprio “La dolce vita”. C’è poi l’abito coi cinque sensi indossato da Lady Gaga. Disegnata da Francesco Scognamiglio, l’assurda creazione è ispirata al personaggio della Lupa capitolina interpretata da Donyale Luna in “Roma” del 1972. Non dimentichiamoci infine delle righe marinare, marchio di fabbrica di Jean Paul Gaultier, ispirate proprio a delle maglie viste in “Amarcord”.

Pochi giorni fa, inoltre, la stilista Alberta Ferretti ha annunciato che il prossimo 22 maggio presenterà la sua collezione Resort 2021 a Rimini per omaggiare il grande regista proprio nella sua città. L’ennesima conferma dello stretta legame tra Fellini e la moda.

Giulia Storani