Correva l’anno 1967. I Beatles pubblicavano Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, uno degli album simbolo della musica rock; in Svezia scattava il 3 Settembre l’H-Day, il giorno in cui venne cambiato il senso di marcia della circolazione stradale; Che Guevara veniva fucilato in Bolivia.
Quello stesso anno il Cagliari fu chiamato a partecipare al nascente campionato di soccer americano, poi trasformatosi nell’odierna Major League Soccer. Sì, avete letto bene, il Cagliari che partecipa al campionato di calcio americano. Le dodici franchigie iscritte al neonato torneo oltreoceano vennero infatti associate dalla United Soccer Association – organizzatrice del torneo – a dodici squadre di calcio europee e sudamericane, dodici club competitivi che avrebbero reso appetibile la prima stagione del nuovo campionato americano. Una decisione del tutto affascinante, ma allo stesso tempo lontana e irrealizzabile ai giorni nostri, in cui la competitività sportiva ed economica renderebbe impossibile la realizzazione di un evento come questo.
In questo senso, il Cagliari fu chiamato a rappresentare la franchigia dei Chicago Mustangs e chiuse la stagione – breve: occupò solo i mesi estivi per non andare a modificare gli equilibri dei campionati dei dodici club prescelti – al terzo posto nella Western Division, non riuscendo a qualificarsi per la finale.
Il Cagliari decise di onorare la competizione portando oltreoceano quasi tutti gli effettivi di una delle rose italiane più competitive di quegli anni: come dimenticare lo scudetto del 1970 conquistato da Gigi Riva e compagni, venerato ancora oggi in terra sarda? Proprio Gigi Riva fu uno dei pochi a non poter partecipare alla spedizione, poiché reduce da un infortunio in nazionale. Negli States, la formazione sarda poteva però contare sull’altro nome più altisonante presente in rosa: Roberto Boninsegna. Vice-campione del mondo e tra i più forti centravanti del momento proprio insieme a Gigi Riva, vincitore di tre scudetti e due volte capocannoniere italiano con la maglia dell’Inter, anche un giocatore della fama di Bonimba venne coinvolto in questa folle avventura cagliaritana a tinte americane; anche oltreoceano confermo il suo incredibile fiuto per il gol segnando la bellezza di 11 reti.
La spedizione americana viene tuttora ricordata anche per un episodio bizzarro: l’allora allenatore cagliaritano Scopigno venne sorpreso a fare pipì in giardino durante un ricevimento della squadra all’ambasciata italiana. Per questo venne immediatamente esonerato, salvo poi ritornare in panchina e guidare il Cagliari allo storico successo in campionato del 1970. Indicativa anche l’affermazione del portiere Adriano Reginato: “Provate un po’ voi ad avere metà area di porta in erba e l’altra metà in terra battuta. Giocavamo in stadi da baseball adattati al calcio. Appena ho visto il terreno mi sono messo le mani nei capelli: e adesso che tacchetti uso?“.