[Credit: Bionaut Labs]

Bionauts: minuscoli robot per curare le malattie del sistema nervoso centrale

La startup americana Bionaut Labs ha sviluppato una nuova tecnologia che in futuro potrebbe rivelarsi particolarmente utile per facilitare la cura delle malattie neurodegenerative. Attraverso un comunicato ufficiale, la startup con sede a Los Angeles ha annunciato il lancio del proprio studio per merito di un finanziamento di 20 milioni di dollari guidato da Khosla Ventures.

Questa nuova affascinante tecnologia si basa su dei minuscoli dispositivi telecomandati, denominati Bionauts, che hanno la capacità di muoversi all’interno del corpo umano per andare a somministrare in maniera mirata terapie biologiche, acidi nucleici o piccole molecole. Questa soluzione si pone come obiettivo quello di rivoluzionare la cura dei disturbi del sistema nervoso centrale con un trattamento di precisione efficace e sicuro, difficilmente realizzabile con i metodi utilizzati tradizionalmente.

I Bionauts sono più piccoli di un millimetro e contengono parti in movimento controllate a distanza da un controller magnetico. Possono essere progettati in diverse versioni, con geometrie e caratteristiche differenti, in modo tale da raggiungere il bersaglio senza alcun tipo di rischio e rilasciare un carico utile terapeutico. La flessibilità costruttiva, inoltre, garantisce la possibilità di impiegarli per quasi tutte le malattie di interesse.

Un Bionaut accanto ad una moneta da un centesimo [Bionaut Labs]

“Il cervello è progettato unicamente per proteggersi da fattori esterni. Ciò rende l’intervento medico nel sistema nervoso centrale estremamente impegnativo. La tecnologia Bionaut apre la porta a un trattamento preciso per un’ampia varietà di gravi disturbi cerebrali”, ha spiegato Santosh Kesari, Direttore di Neuro-Oncologia presso il St. John’s Cancer Institute e membro dell’Advisory Board di Bionaut Lab.

Utilizzando dei campi magnetici generati all’esterno del corpo del paziente, questi nuovi dispositivi si fanno strada attraverso movimenti rotatori, risultando decisamente meno invasivi degli strumenti impiegati per le terapie più comuni. L’obiettivo della startup è quello sviluppare un trattamento per i gliomi del tronco cerebrale, tipicamente diagnosticati in giovane età e notoriamente difficili da trattare poiché attaccano quella parte del cervello che ricopre l’incarico di regolare attività di vitale importanza come il battito cardiaco e la respirazione. Se un trattamento così mirato dovesse rivelare la propria efficacia, i pazienti subiranno in maniera minore i gravosi effetti collaterali dei farmaci, chiaramente dannosi per tessuti umani.

“Bionaut Labs porta lo sviluppo di farmaci a un livello superiore con la sua modalità di trattamento di precisione che consente il pieno controllo dell’indice terapeutico, riduce i tempi di commercializzazione di nuovi farmaci e potenzialmente fa rinascere i farmaci scartati”, ha affermato Aviad Maizels, cofondatore e presidente esecutivo di Bionaut Labs.

La startup ha già condotto degli studi sperimentali su animali di piccoli e grandi dimensioni per effettuare dei test che, una volta conclusi, non hanno fatto registrare danni neurologici a lungo termine. Il prossimo grande step consisterà nei test clinici direttamente sull’uomo, previsti per il 2023.

Giuseppe Forte