Benvenuti nella Winchester House, la casa più inquietante d’America

Se a qualcuno di voi capiterà di parlare con un amante del paranormale americano, tra i tanti posti che vi menzionerà sicuramente citerà la famosa Winchester House situata nella città di San Jose nello stato della California. Si tratta di una gigantesca magione di oltre 160 stanze fatta costruire nel 1884 da Sarah Winchester vedova dell’industriale William Wirt Winchester, proprietario della famosa fabbrica d’armi statunitense.

La gigantesca dimora fu infatti costruita in sua memoria dalla moglie, sfruttando l’enorme ricchezza ereditata del marito. Sarah acquisì una fortuna di oltre 20 milioni di dollari dell’epoca e potendo contare sulle rendite giornaliere che provenivano dalla compagnia Winchester decise di utilizzare quel denaro per edificare la casa. La vera particolarità della storia della Winchester House è dovuta ad una popolare leggenda secondo cui la vedova Winchester era convinta che la magione fosse infestata dagli spiriti di coloro che erano stati uccisi dalle armi del marito e per poter placare quelle anime perdute l’unico sistema fosse di edificare continuamente nuove stanze, ampliando in modo costante il progetto originario. Infatti i lavori di costruzione non furono mai interrotti e durarono circa 38 anni, dall’inizio nel 1884 fino al 1922, data della morte della signora Sarah Winchester.

Per questo chi visita la villa noterà la presenza di corridoi che finiscono improvvisamente, scale che non portano in alcuna direzione o finestre che si affacciano sul nulla. Altra particolarità è la presenza di alcuni numeri ricorrenti come il numero 13. Tredici sono infatti i bagni della casa e tredici è il numero dei gradini di numerose scale o le vetrate delle finestre e delle porte, come ancora la grande campana della villa suona ogni venerdì 13 alle ore 13 per 13 volte.

Tutti elementi che alimentano ulteriormente l’alone di mistero e la particolarità della Winchester House che a buon titolo può ritenersi una delle case più misteriose ed inquietanti d’America.

Fulvio Mammana