Barella cresce, ma cosa manca per essere un top?

In un inizio di stagione difficile per l’Inter, tra le note più esaltanti troviamo sicuramente la crescita esponenziale di Nicolò Barella.

In realtà, già dallo scorso finale di stagione, il ragazzo cresciuto nel Cagliari ha mostrato quella maturità che tutti aspettavano da tempo, dunque non deve stupire più di tanto ciò che riesce a fare adesso. Ma cosa c’è dietro questa esplosione di Barella?

A dirlo è lo stesso Nicolò, che ai microfoni di UEFA.com parla di questa sua crescita e a chi è dovuta,  ovvero Antonio Conte, di cui parla così: “Mi ha aiutato tanto, credo di essere cresciuto di più nella gestione delle partite. Adesso so meglio quando andare in area di rigore, quando aspettare e quando fare la giocata decisiva. In questo mi ha aiutato tanto.

Cresciuto da mediano, Nicolò Barella si consacra mezzala con il tecnico salentino, ruolo in cui garantisce copertura ma soprattutto riesce a dare una grossa mano in fase offensiva. Tuttavia da migliorare quest’ultimo aspetto, quantomeno in fase di realizzazione. Barella infatti, pur giocando più nella metà campo avversaria non ha mai avuto nel gol la sua migliore caratteristica (54 presenze e 4 gol con l’Inter, 11 totali in carriera), ma non c’è da dubitare sul fatto che questi numeri siano destinati a crescere.

Paragonato più volte a Tardelli, nelle idee di Antonio Conte il ragazzo sardo è l’alter ego del suo Marchisio alla Juventus. Sicuramente fisicità diversa, tuttavia i due si somigliano per dinamicità e capacità di inserimento oltre che per visione di gioco, più che ottimale per entrambi. I paragoni sono sempre difficili da fare, ma qualora Barella (come prevedibile) migliorasse i suoi numeri, ecco che quello con l’ex centrocampista di Juventus e Nazionale può essere l’accostamento giusto.

Se la finalizzazione non è sicuramente il pezzo forte di Barella, il centrocampista della Nazionale ha purtroppo un difetto peggiore: i troppi cartellini presi. Spesso dettati da una enorme grinta, Nicolò è tra i calciatori con più falli commessi in Italia. Questo è però un aspetto in cui sta comunque migliorando rapidamente.

In attesa di questa ulteriore crescita, Barella è già un titolare per Inter e Nazionale. Il centrocampista sardo ha ormai una buona esperienza nelle coppe europee ed uno status davvero in netta crescita. Ma è già il miglior centrocampista italiano?

Difficile dirlo perché dopo molti anni di buio la Nazionale sembra avere a disposizione buoni talenti in quella zona del campo. Tuttavia è giusto ricordare che Barella ha solo 23 anni (7/02/1997) e già una grossa esperienza europea, aspetto che magari viene meno ad altri talenti emergenti del nostro calcio (Castrovilli, Locatelli). In quanto a qualità, sicuramente Verratti ha risorse maggiori, ma anche una minore duttilità. Definito come centrocampista box-to-box, Barella garantisce qualità, quantità, corsa ed inserimenti. Possiamo sicuramente dire che è il centrocampista italiano al momento più completo, quello che sa fare un po’ di tutto. Magari non parliamo del più talentuoso in assoluto, ma probabilmente è quello che più piace agli allenatori.

Cosa aspettarsi da Barella nei prossimi 10 anni?

Essendo così giovane e forte, è normale viaggiare con l’immaginazione e cercare di capire dove può arrivare questo ragazzo. Da Barella ci si aspetta, come detto, una crescita in termini di reti ed una minore propensione al fallo. Dirlo con certezza è ovviamente impossibile, ma Barella potrebbe avere tutto per diventare un centrocampista dalla caratura europea, un po’ come è stato il già citato Claudio Marchisio. Molto probabilmente continuerà ad essere un perno della Nazionale per almeno due o tre tornei importanti.  Non sarà certo una passeggiata, ma riuscire almeno in una buona parte di questo potrebbe dirla lunga sul calciatore che sarà diventato Nicolò Barella.

Marco Cavallaro