I bambini ricchi diventeranno adulti ricchi

Siamo tutti un po’ preoccupati per le sorti e per il futuro di Suri, di Charlotte e George, di Romeo e di Blue Ivy ma forse non dovremmo. A sostenere che in fondo non abbiano bisogno della nostra preoccupazione e della nostra apprensione riguardo l’esito del loro futuro, è Steve Siebold, esperto americano di pensiero critico e costume e autore del libro “How Rich People Think”.

Siebold infatti sostiene che sin dalla più tenera età, i bambini “ricchi” imparino a gustare e a vivere secondo un certo regime ed un certo stile che permetterà loro di ricercalo anche nel futuro, come? Tramite gli insegnamenti degli stessi genitori. Come accade per tutti i bambini, sono i genitori le prime fonti di ispirazione, i primi eroi, i primi esempi da seguire e per Siebold, grazie agli anni di analisi per la stesura del suo libro che hanno compreso lo studio e la collaborazione di circa 1200 tra le persone più ricche al mondo, l’esempio che questi darebbero ai proprio figli è proprio quello di “non accontentarsi mai”.

“Se le persone normali insegnano ai propri figli a sopravvivere, a risparmiare e parcellizzare le proprie spese, i genitori più abbienti invece insegnano ai propri figli l’arte dell’essere ricchi”. Cosa comprende quest’arte? Coraggio, intraprendenza, sfacciataggine e una buona dose di egoismo.

“Bisognerebbe superare quella sorta di senso di colpa che riguarda l’essere ricchi e accettare il fatto che i soldi sono, oggi, un aspetto fondamentale della vita di tutti noi”. Se è attraverso i soldi che ci si può rendere indipendenti, che si può evitare la gelosia nei confronti del prossimo, che si può regalare a se stessi tutto ciò che si potrebbe mai desiderare, che male c’è nell’insegnare ai propri figli a diventarlo?

In effetti lo stile di vita, le abitudini e soprattutto la formazione sono alla base di quello che sarà il futuro di questi giovanissimi milionari in erba. Uno studio effettuato dal Equality of Opportunity Project in America, con lo scopo di analizzare le differenze tra le entrate economiche e i lavori svolti dagli uomini e dalle donne a seconda della situazione economica delle famiglie d’origine, ha evidenziato come i figli delle famiglie più abbienti siano coloro che, raggiunti i 30 anni d’età, si ritroverebbero ad avere lavori più ricercati e guadagni più alti rispetto ai bambini cresciuti in situazioni di ristrettezza economica.

Il tutto trova conferma se ci si sofferma a pensare a quello che è il processo di formazione di questi ragazzi. La favorevole situazione economica di partenza, quella derivante dalla ricchezza dei genitori insomma, permette ai ragazzi di frequentare, sin dall’infanzia, le scuole più prestigiose, di avere a disposizione insegnanti privati tra i più rinomati del settore, non avere altri “problemi” materiali che distolgano la loro attenzione dallo studio. Imparerebbero sin dalla tenera età come gestire i soldi ma soprattutto come farne di nuovi.

Esistono certo i casi limite, quelli nei quali la fortuna dei genitori può venire sperperata dai figli e da un loro stile di vita sregolato, ma in genere, lo studio dimostra che, soltanto i figli delle persone più ricche (quelle che si trovano veramente all’apice della scala), nonostante la frequenza di scuole e istituti prestigiosi, finiranno per non lavorare, semplicemente perché non ne avranno bisogno.

Al contrario di quello che sembra un pensiero comune, ovvero che i figli di ricchi imprenditori, eredi al trono, o personaggi celebri di ogni sorta, vivono alle spalle dei genitori incuranti del valore dei soldi, questi e altri studi realizzati negli ultimi anni sembrano dimostrare come, invece, esista una volontà specifica dei genitori di far sì che la loro fortuna si protragga e si amplifichi anche grazie ad una “corretta” educazione al denaro data ai loro figli.

Ma anche per gli altri c’è speranza. Secondo Siebold tutti i genitori dovrebbero insegnare ai propri figli a “non avere paura dei soldi, a non viverli come una forza negativa che crea differenze nel mondo, ma, al contrario, a vederli come un mezzo per ottenere tutto ciò che si vuole e si desidera, senza sentirsi in colpa per questo”. Un mezzo per far sì che quello che molti sognano diventi una realtà e che, a prescindere da quanto i nostri genitori possano essere più o meno ricchi, ci sia sempre modo di raggiungere lo stile di vita che si vuole.