Bambina di 8 anni, assunta come domestica, viene uccisa a botte per aver liberato due pappagalli

Nel mondo vi è una terribile disparità di condizione tra i bambini delle diverse parti del globo che in alcuni casi hanno la fortuna di vivere in condizioni “sane” e “normali”, mentre altri vivono la loro vita trovandosi in un costante inferno che incessante lede la loro età e cancella i segni della giovinezza dal loro volto. Nei paesi meno sviluppati le condizioni sociali di buona parte dei bambini è ancora fuori controllo e non sono bastate le grandi battaglie condotte contro le multinazionali dell’abbigliamento (e non solo) condotte negli anni novanta, quando queste sfruttavano i bambini avvalendosi di condizioni sociali che non ponevano freni all’utilizzo della manodopera a basso costo dei bambini.

Se pensavamo che in parte questi problemi fossero dimenticati, le storie di cronaca ci riportano con i piedi per terra e ci fanno capire che così non è e che in effetti ancora al giorno d’oggi sono numerosi i bambini sfruttati e maltrattati. In questo senso la storia di Zohra Shah è brutalmente esplicativa dei concetti espressi.
Zohra, 8 anni, era stata assunta da una famiglia pakistana per prendersi cura di un bambino di appena un anno. La bambina contestualmente al ruolo di “baby sitter” svolgeva le faccende di casa e si prendeva cura degli animali della famiglia. L’innocente bambina aveva ricevuto la promessa che in cambio delle sue prestazioni lavorative, la coppia si sarebbe presa cura di lei e della sua istruzione, promessa che tuttavia non  mai stata mantenuta, neanche nei pensieri della coppia che nulla ha fatto per migliorare le condizioni di vita della bambina.

Come anticipato prima, la bambina aveva anche il compito di prendersi cura degli animali della famiglia, due pappagalli, che purtroppo, mentre lei stava provvedendo nel dargli da mangiare, sono volati via e scappati dalla gabbia. La voglia di libertà di questi pappagalli e la mancanza di umanità delle bestie che avevano assunto la bambina, sono costati cari a questa che è stata trovata in fin di vita dalla polizia locale.

In un primo rapporto stilato grazie alle indagini della polizia, i suoi “datori di lavoro hanno preso la bambina in fin di vita e la hanno letteralmente “scaricata” in un ospedale della zona. A nulla è servito il lavoro dei medici che hanno disperatamente cercato di salvarla fino all’ultimo minuto, ma la salute della bambina era già compromessa a causa delle percosse che aveva ricevuto e le avevano causato numerose lesioni gravi sul volto, alla gabbia toracica e a mani e gambe della piccola che a causa dei suoi carnefici è venuta a mancare lo stesso giorno.

I suoi carnefici hanno confessato tutto alla polizia e sono già stati arrestati. Un’altra vittima innocente viene strappata alla vita a testimonianza di come l’uomo a volte sia una bestia.

Andrea Calabrò